Il Guatemala non è soltanto un punto sulla mappa: è il profumo del caffè che sale dalle fincas di Huehuetenango, il rosso vivido dei tessuti tessuti a mano a Chichi e l’eco delle scimmie urlatrici che accompagna l’alba a Tikal.
Se stai pianificando il tuo prossimo Viaggio in Guatemala, questo post può esserti utile per capire perché vale la pena puntare su un Paese dove le tradizioni Maya non sono chiuse nei musei e il turismo di massa deve ancora mettere radici profonde.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie bellezze del Guatemala e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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Perché scegliere il Guatemala per il tuo prossimo viaggio?
Autenticità al riparo dal turismo di massa
Se il Messico ti affascina ma temi le file a Chichén Itzá, qui puoi sederti da solo sui gradoni di un tempio a Tikal mentre le scimmie urlatrici fanno da sottofondo. L’inflazione turistica è bassa e i sorrisi sono veri.
Cultura Maya viva, non solo museale
Nei villaggi dell’altopiano le donne indossano ancora huipiles ricamati a mano; a ogni solstizio, sacerdoti ajq’ij bruciano copal nei siti sacri. Non è folclore allestito per i visitatori: è quotidianità che ti invita al rispetto.
Prezzi (ancora) accessibili
Un buon hotel boutique ad Antigua costa quanto un ostello a Playa del Carmen, un piatto di pepián in un comedor locale l’equivalente di un espresso in Italia. E con poco più di 20 € al giorno ti muovi in shuttle condivisi attraverso tutto il Paese.
Destinazione sostenibile
Il Governo e le ONG hanno avviato reti di comunità che gestiscono eco-lodge, sentieri nei parchi e laboratori tessili: il tuo viaggio genera reddito diretto senza intermediari esteri.
Le 5 esperienze imperdibili in Guatemala
1. Un pomeriggio con i Garifuna a Livingston
Risalire l’ultimo tratto del Rio Dulce in lancia è già avventura, ma il vero salto culturale accade quando metti piede sul molo di Livingston.
Niente auto: ti muovi a piedi lungo la via principale, tra case in legno pastello e graffiti che raccontano la storia del popolo Garifuna — discendenti di africani naufragati sull’isola di Saint Vincent e di popolazioni arawak.
Per capire davvero questa identità unica, fai tappa all’associazione “Iseri Laruga” (5a Calle, a due isolati dal molo), dove maestri–tamburieri mostrano gli strumenti tradizionali e spiegano come la lingua garífuna sia stata inserita dall’UNESCO tra i patrimoni da salvaguardare.
Se capiti di venerdì o sabato resta in paese fino a sera: al bar “Buga Mama” gruppi locali come gli Úwala Drummers trasformano il cortile in una piccola festa punta; il ritmo è contagioso, l’ingresso libero, un contributo facoltativo va a finanziare corsi musicali per i ragazzi.
Quando la fame chiama, cerca la pensione–ristorante “Las Tres Garífunas” (6a Avenida): qui il tapado — stufato di pesce, granchio, platano verde e latte di cocco — sobbolle in pentole di alluminio a vista.
Chiedi di aggiungere un tocco di coco bread per raccogliere la zuppa: in un solo piatto sentirai spezie africane, frutti tropicali e il profumo della barriera corallina appena al largo.
Saluta con un «Seremein!» (“grazie” in garífuna) e porta con te l’eco dei tamburi: più che un ricordo turistico, è l’invito di una comunità che resiste condividendo musica, cucina e storie di mare.
2. Shopping consapevole nel mercato di Chichicastenango
Il mercoledì sera le strade del paese si riempiono di carretti: all’alba del giovedì troverai un mare di tendoni colorati che ondeggia fra la chiesa di Santo Tomás e il cimitero dipinto di blu, rosa e viola.
Respira l’incenso dei riti maya-cattolici, poi concediti il tempo di osservare: ogni huipil racconta un villaggio, ogni maschera di danza un mito. Contratta con garbo e paga in piccoli tagli; così i tuoi quetzales restano nelle mani delle tessitrici, non nei borsoni dei grossisti.
Prima di acquistare consulta la guida ai souvenir del Guatemala: eviterai le copie industriali e tornerai a casa con un capo tinto in corteccia di caoba o un intaglio che profuma ancora di cipresso.
3. Navigare il lago Atitlán tra vulcani e botteghe d’arte
Alle prime luci prendi la barca collettiva da Panajachel: il silenzio è rotto solo dallo sciabordio e dall’eco dei vulcani del Guatemala – Atitlán, Tolimán, San Pedro – che si specchiano nell’acqua blu cobalto.
Sbarca a San Juan La Laguna: qui le cooperative insegnano a tingere il cotone con indaco e cochinilla; partecipa a un workshop e tesserai tu stesso un bracciale.
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A San Pedro gusta un caffè d’altura tra piantagioni ombreggiate da gravilea, poi risali a Santa Cruz lungo il sentiero scavato nella roccia per un pranzo con vista cratere.
Se ami camminare sali con una guida alla Nariz del Indio: l’alba che incendia il lago vale ogni goccia di sudore.
4. Scoprire Tikal all’ora in cui la giungla si sveglia
Partenza alle quattro, torcia in mano: la selva del Petén profuma di terra bagnata. La guida archeologa ti sussurra storie di re Giaguaro mentre sali i 70 metri del Tempio IV. In cima, il buio si colora di rosa e arancio; le scimmie urlatrici lanciano il loro ruggito preistorico, i tucani volano fra piramidi che emergono dalla nebbia.
Restaci finché il sole non illumina l’acropoli centrale: capirai perché Tikal fu il cuore pulsante del “New York maya”.
Prima di lasciare il sito visita il Museo Sylvanus Morley per vedere le stele originali; poi rientra a Flores in tempo per un plato típico e una lezione di cucina del Guatemala a base di tamales di mais rosso.
5. Lungo la Ruta Maya: dal Motagua alla giungla del Petén, poi Belize e Messico
Lasci alle spalle Città del Guatemala imboccando la Carretera CA-9 verso oriente. Dopo quattro ore di saliscendi fra piantagioni di piantagioni di banane e campi di cardamomo raggiungi Quiriguá, sito Patrimonio UNESCO adagiato sulle rive del fiume Motagua.
Qui non troverai piramidi imponenti, ma le steli di arenaria più alte del mondo maya: otto metri di iscrizioni che celebrano il re K’ak’ Tiliw, capace di ribaltare la supremazia di Copán.
Rientri sulla Panamericana, ma anziché fermarti ad Antigua continui per l’altopiano di Tecpán.
A 2 250 m di quota sorge Iximché, capitale Kaqchikel del XV secolo: quattro piazze cerimoniali, due campi per il gioco della pelota e — dettaglio che pochi notano — altari ancora in uso.
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La rotta vira quindi a nord e ti porta a Flores, porta d’accesso alla selva del Petén. All’alba, camminando nella penombra umida, appare la sagoma di Tikal: più di 3 000 edifici immersi in una riserva di 576 km².
A quaranta minuti di sterrato svela la gemella meno famosa, Yaxhá, con le sue piramidi che si specchiano nell’omonima laguna dove i cormorani pescano al tramonto.
Superato il confine di Melchor de Mencos entri in Belize.
Qui le rovine di Xunantunich — accessibili con un traghetto a mano sul fiume Mopan — mostrano rilievi di stucco intatti; poco più a sud, nella foresta di Mountain Pine Ridge, il sito di Caracol veglia ancora sul “caos del cielo” inciso sui suoi glifi.
È il ponte ideale verso la penisola dello Yucatán: da San Ignacio un bus diretto raggiunge Bacalar, da cui la Ruta Maya prosegue fino a Chichén Itzá, Uxmal e, piegando a sud-ovest, nelle giungle nebbiose del Chiapas.
Quando andare in Guatemala: il periodo migliore
Stagione secca (novembre – aprile)
Giorni limpidi, notti fresche: perfetta per trekking sui vulcani e visite ai siti archeologici. Prenota con anticipo Natale e Semana Santa: hotel di Città del Guatemala e Antigua si riempiono. Sull’altopiano, a quota 2 000 m, la sera scende anche a 5 °C: metti in valigia un pile leggero.
Stagione delle piogge (maggio – ottobre)
Piove soprattutto nel pomeriggio: mattine soleggiate ideali per fotografia in giungla, prezzi più bassi sul lago. Settembre è il mese degli sconti ma anche quello con più acqua: programma le escursioni all’alba e tieni i pomeriggi per musei o corsi di cucina.
Sulla costa caraibica la temperatura supera spesso i 30 °C con umidità all’80 %: magliette traspiranti e sali minerali indispensabili.
Informazioni utili per organizzare il tuo viaggio in Guatemala
Documenti e formalità d’ingresso
Entra in valigia un solo requisito davvero inderogabile: un passaporto con almeno sei mesi di validità residua dalla data di arrivo.
Se hai la cittadinanza italiana non serve il visto turistico per soggiorni fino a 90 giorni continuativi; l’ufficiale di frontiera timbra il passaporto e ti consegna un piccolo tagliando da conservare fino all’uscita.
Viaggiando via terra verso il Belize oppure il Messico ricorda che i controlli di frontiera sono lenti: tieni sempre a portata di mano il tagliando e qualche quetzal in contanti per le tasse d’uscita (circa 20 GTQ).
Salute e prevenzione
Il Ministero della Salute non richiede vaccinazioni obbligatorie, ma le profilassi consigliate – epatite A, tetano e febbre tifoide – sono un investimento prudente se hai in programma mercati di strada e trekking rurali.
Nel Petén e lungo il Rio Dulce il rischio malaria è basso ma la dengue è presente; spruzza la pelle scoperta con repellente contenente DEET al 30 % e dormi sotto zanzariera, anche negli ecolodge più eleganti.
Le farmacie vendono tutto, dagli antibiotici ai sali reidratanti, ma spesso in blister sciolti: porta da casa i medicinali personali con ricetta in inglese o spagnolo. Prima di partire dai sempre un’occhiata a [Viaggiare Sicuri in Guatemala]: aggiornano in tempo reale su focolai e condizioni delle strade.
Lingua e comunicazione
Il castigliano guatemalteco è chiaro, lento e cantilenante: perfetto per chi studia spagnolo da poco.
Nei villaggi troverai però 22 idiomi maya; due parole in k’iche’ («Utz awach?» ‒ come stai?) aprono porte e sorrisi più di qualsiasi mancia.
Le SIM locali Tigo o Claro costano dieci euro, includono 15 GB di dati e si attivano in cinque minuti con passaporto; coprono perfino i crinali dei vulcani del Guatemala.
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Denaro
La moneta ufficiale è il quetzal, con banconote coloratissime da 5 a 200 GTQ. I bancomat affidabili sono Banco Industrial e Banrural; imposta prelievi da 2 000 GTQ per ridurre le commissioni.
In città le carte funzionano quasi ovunque, ma nei mercati di Chichicastenango o sulle barche del lago Atitlán regna il contante.
Porta banconote da 5 e 10 GTQ per le mance a portabagagli e guide comunitarie.
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Elettricità e sostenibilità energetica
Il paese usa corrente a 110 V con prese tipo A/B (standard USA). Un adattatore universale risolve tutto; aggiungi una multipresa compatta se devi caricare fotocamera, telefono e power-bank contemporaneamente.
Nei villaggi l’elettricità arriva da piccoli generatori diesel: spegni lo scaldabagno “ducha eléctrica” subito dopo l’uso e abbassa la potenza dell’aria condizionata per ridurre i blackout.
Muoversi in sicurezza
I celebri chicken-bus sono perfetti per foto di colore e tratte brevi diurne, ma di notte scegli i pullman di prima classe Litegua o Hedman Alas: hanno GPS, due autisti e Wi-Fi.
Per collegare Città del Guatemala ad Antigua prenota un minivan condiviso (10 US$) – parte ogni ora dal terminal aeroportuale; sul percorso panoramico verso Semuc Champey opta per shuttle turistici con cinture di sicurezza.
A bordo dei taxi controlla che sul parabrezza campeggi il numero di licenza e concorda sempre il prezzo prima di salire.
Sicurezza personale e buone pratiche
Le aree turistiche sono in genere tranquille, ma valgono le regole di buon senso: niente Rolex o smartphone sporgenti nei mercati, zaino sul petto nei chicken-bus affollati e fotocamera dentro la sacca quando attraversi zone periferiche di Città del Guatemala.
Infine, riempi la borraccia filtrante alle fontane dell’hotel e rifiuta ogni sacchetto di plastica: sulle rive del lago Atitlán la gestione dei rifiuti non è ancora gestita in maniera appropriata e i tuoi gesti contano.
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Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
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Programmi di Viaggio in Guatemala
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Ecco alcuni miei programmi
👉 Classico Guatemala 8 giorni >>
👉 Viaggio culinario 8 giorni >>
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Scopri chi sono
Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
👉 Chi sono e che cosa posso fare per te >>>
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Scopri il Guatemala con il mio Blog
Se ti piaciuto il mio post, ti invito a scoprire il Guatemala attraverso il mio blog Viaggio in Centro-SudAmerica .
Qui troverai molte informazioni che spero ti possano essere utili per preparare e arricchire il tuo programma di viaggio in Guatemala e la tua conoscenza, più in generale, dell’America latina.
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FAQ – Frequently Asked Questions
Nei mercati di Chichicastenango e attorno al lago Atitlán riconosci l’eredità maya nella vita di tutti i giorni: si parlano oltre venti lingue e i huipiles riportano disegni e colori che identificano il villaggio d’origine di chi li indossa (un “passaporto” tessile tramandato di madre in figlia).
Il Guatemala è famoso per i grandi centri archeologici maya; Tikal è il più noto, ma nel Petén puoi visitare anche El Mirador nella selva del Mirador Basin e siti come Yaxhá o Uaxactún, collegati da piste e lagune tra ceiba e bromelie.
La fama passa anche per i vulcani: il Paese conta circa 37 vulcani, con itinerari popolari al vulcano Pacaya a 2.300–2.550 metri sul livello del mare e salite al vicino vulcano Acatenango per osservare il vulcano Fuego in attività da creste panoramiche.
Ad Antigua esplori conventi e chiostri barocchi tra Parque Central e l’Arco de Santa Catalina, mentre nel Biotopo del Quetzal cerchi l’uccello simbolo tra 1.500–2.100 metri sul livello del mare lungo sentieri ombrosi.
La tavola completa il quadro con la cucina del Guatemala: pepián, kak’ik, tamales e cacao raccontano ingredienti preispanici e influenze coloniali.
Per disegnare un itinerario che unisca archeologia, natura e villaggi, parti da cosa vedere in Guatemala.
Il Guatemala è abbastanza sicuro per chi viaggia informato e segue accortezze semplici, soprattutto lungo le rotte turistiche di giorno.
Nelle aree più frequentate — Antigua, il lago Atitlán con collegamenti in lancha verso San Pedro La Laguna e l’asse Flores–Tikal — trovi servizi collaudati, presenza di polizia turistica e una logistica semplice.
Gli spostamenti tipici sono brevi e prevedibili: 60–95 minuti dall’aeroporto La Aurora al Parque Central di Antigua, 25–40 minuti in barca da Panajachel a San Pedro, 75–95 minuti su strada da Flores all’ingresso di Tikal.
La sicurezza percepita cala la sera e sulle strade secondarie: per questo conviene usare shuttle autorizzati, taxi registrati e programmare i trasferimenti di giorno.
A Città del Guatemala scegli Zone 10 o 14 e limita uscite notturne in Zone poco illuminate, mentre ad Atitlán preferisci banchine principali come il Muelle Tzanjuyú e rientri prima del tramonto.
Non è però un Paese “facile” ovunque.
I rischi aumentano nelle aree di confine con il Messico (in particolare Tecún Umán), nelle zone rurali isolate del Petén e in porzioni periferiche dei dipartimenti di Izabal, Alta Verapaz, San Marcos e Huehuetenango.
Se inserisci corridoi come Rio Dulce–Livingston o Semuc Champey, muoviti solo di giorno, affìdati a barche e shuttle ufficiali, evita tratti isolati a piedi e non ostentare oggetti di valore.
In generale tieni con te solo l’essenziale, conserva una copia del passaporto separata dall’originale e concorda i prezzi dei tuk‑tuk prima di salire.
Per una panoramica completa e aggiornata di aree sicure, zone critiche e buone pratiche, leggi Viaggiare sicuri in Guatemala.
La stagione secca novembre–aprile garantisce condizioni più stabili e piste meno fangose, mentre tra maggio e ottobrele piogge cadono spesso nel pomeriggio lasciando ore utili la mattina.
Per calibrare le tappe consulta Quando andare in Guatemala e considera i microclimi: sugli altipiani le temperature restano in genere tra 17–25 °C, nel Petén oscillano intorno a 26–33 °C con umidità elevata.
Le migliori finestre per salite come il vulcano Acatenango vanno da dicembre a febbraio, quando le albe sono più limpide a 3.600–3.900 metri sul livello del mare.
Al lago Atitlán le traversate mattutine dal Muelle Tzanjuyú sono più regolari, mentre nel pomeriggio può alzarsi il vento locale Xocomil che increspa l’acqua.
Sulla fascia caraibica, tra Rio Dulce e Livingston, i mesi di febbraio–inizio maggio risultano di solito più asciutti con picco di piogge tra settembre e ottobre.
Nota di calendario: la Semana Santa ad Antigua cade tra marzo e aprile e richiede prenotazioni anticipate per alloggi e trasferimenti.
Il Guatemala unisce mondo maya vivo, città storiche e paesaggi diversi in distanze contenute.
Nei mercati di Chichicastenango e attorno al lago Atitlán senti parlare oltre venti lingue maya e riconosci i huipiles dai motivi che indicano il villaggio d’origine di chi li indossa (geometrie, colori e simboli cambiano da comunità a comunità).
I grandi centri archeologici sono un richiamo costante: Tikal è il più famoso, ma nel Petén puoi visitare anche El Mirador, oltre a complessi come Yaxhá e Uaxactún immersi nella selva.
Ad Antigua attraversi chiostri e conventi barocchi tra Parque Central e l’Arco de Santa Catalina, con viste frequenti sul profilo dei vulcani.
La dorsale dei vulcani del Guatemala conta circa 37 coni: un’uscita al vulcano Pacaya si completa in 3–4 ore di cammino su colate recenti, mentre l’overnight sull’Acatenango consente di osservare da vicino il Fuego in attività.
Sul lago Atitlán ti muovi in lancha tra villaggi con usi e vocazioni diverse: artigianato tessile e cooperative a San Juan, vita di lago e caffè a San Pedro La Laguna, mercati e tradizioni a Santiago; da Panajachel le traversate durano in genere 25–40 minuti a seconda della rotta.































































