Arrivare nell’altopiano del Guatemala e scollinare verso Chichicastenango è un po’ come varcare la soglia di un teatro a cielo aperto: un villaggio K’iche’ di appena diecimila abitanti che, due volte la settimana, si trasforma nel mercato più fotografato dell’America Centrale.
Qui la cultura maya non è un ricordo museale: si parla ancora K’iche’, si tessono huipiles al telaio a cintura e si celebrano i riti ancestrali accanto agli altari cattolici.
Se stai pianificando un Viaggio in Guatemala, questa cittadina è la tappa perfetta per capire quanto colore, sincretismo e spiritualità possano convivere nello stesso spazio.
Ti accompagnerò in questo post alla scoperta di Chichicastenango e del suo mercato.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie bellezze del Guatemala e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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Il Mercato di Chichicastenango: un’esplosione di colori e tradizioni
Giorni di mercato e come orientarsi
Ogni giovedì e domenica, prima ancora che il sole riscaldi i tetti di tegola rossa, i venditori riversano cassette di frutta, fasci di fiori e pile di tessuti sulla Plaza Central. Alle sette la piazza è già un labirinto di teli multicolore; alle nove il mercato inghiotte le vie laterali, finché non distingui più dove finisce la bancarella di fagioli neri e comincia quella dei copricapi piumati.
Cosa trovi tra le bancarelle
In un corridoio stretto spuntano piramidi di mango ataulfo maturi, nel successivo sacchi di fagioli ixil; giri l’angolo e ti abbagliano decine di huipiles indaco, ricamati con simboli che raccontano costellazioni e miti del mais sacro. I banchetti di artigianato in legno cedro offrono maschere da baile, crocifissi maya e scacchiere con guerrieri K’iche’ al posto dei cavalli.
Se ti sale l’appetito, fermati al reparto comida—pentoloni fumanti di subanik, zuppa di carne cotta a vapore di banana, e tortillas tarlate di salsa alle arachidi.
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La Iglesia de Santo Tomás: fede cattolica e riti maya
Appena fuori dalla confusione, la scalinata bianca della Iglesia de Santo Tomás ricorda a tutti che siamo su terreno sacro dal 1545.
Qui gli ajq’ij—i sacerdoti maya—accendono copal agli angoli dei gradini: l’altare cattolico ospita statuine barocche, ma davanti a loro bruciano candele colorate in onore di Tohil, dio del sole e del fuoco.
È un sincretismo vivo: entra in chiesa in punta di piedi, lascia un’offerta e osserva la danza della fede (nessuna foto senza permesso).
L’atmosfera: una festa di paese che stordisce i sensi
Il mercato è più di un semplice shopping: è il luogo dove le famiglie K’iche’ si scambiano notizie, dove si decide il prezzo del mais e dove i bambini assaggiano le prime granitas. Tra i fumi dell’incenso e il clangore dei campanelli dei venditori di giocattoli, ti sentirai parte di una festa che non teme di mostrarsi imperfetta, polverosa, autentica.
Fiesta de Santo Tomás: un’esperienza unica
Dal 5 al 21 dicembre, Chichicastenango si veste a festa per onorare il santo patrono Tomás Apostol e, allo stesso tempo, le divinità maya che vegliano sui raccolti. È il momento in cui la cittadina, già colorata, esplode letteralmente di suoni, fuochi d’artificio e danze mascherate.
Eventi che non devi perdere
La banda municipale apre la kermesse con marce di ottoni; subito dopo tocca alle danze tradizionali: la Conquista, il Torito e la Venada, ognuna con costumi di piume e specchi che riflettono il sole di montagna.
Il culmine è la Baile de los Voladores: uomini legati alle caviglie si lanciano a spirale dal palo alto 30 metri davanti alla chiesa, in un rituale che richiama l’antica cosmologia dei quattro punti cardinali.
Atmosfera e simboli della festa
Le strade vengono cosparse di aghi di pino freschi, le facciate si riempiono di bandierine di carta color pastello e alla sera le piazze scintillano di fuochi d’artificio artigianali—qualcuno direbbe folli, ma non si può capire Chichi senza sentirne il boato nel petto.Gli odori si mescolano: copal bruciato, carne alla griglia, zucchero caramellato delle canillitas.
Perché vale la pena esserci
Partecipare a questa fiesta significa assistere all’incontro di due mondi: la liturgia cattolica con processioni della statua di Santo Tomás e l’anima maya che vibra nei tamburi.
È un evento che la comunità aspetta tutto l’anno; tu sarai ospite, quindi osserva, applaudi, ma ricorda che ogni gesto ha un significato sacro. Prenota l’alloggio con largo anticipo e porta tappi per le orecchie: i fuochi non dormono mai.
Come arrivare a Chichicastenango
“Chichi” sorge a 1 965 m, nel cuore dell’altopiano K’iche’, a metà strada fra Antigua e il lago Atitlán. Questa posizione ti consente di inserirlo facilmente in un itinerario che unisca architettura barocca, paesaggi vulcanici e tradizioni maya senza deviazioni estenuanti.
Collegamenti da Antigua
Ogni giovedì e domenica, alle 7 del mattino, partono shuttle turistici condivisi dal Parque Central di Antigua. Con tre ore di curve panoramiche—e circa 16 € di tariffa—sbarchi direttamente a due isolati dalla Plaza Central di Chichi.
Se preferisci l’opzione locale, sali sul “chicken bus” per Chimaltenango, cambia per los Encuentros e completa con un minivan: risparmi la metà, ma aggiungi un’ora e mezza di viaggio.
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Collegamenti dal lago Atitlán
Da Panajachel hai due scelte: un bus turistico che impiega 2 h 30 (costo sui 15 €) o un taxi collettivo che parte all’alba dal Mercado de Calle Santander e ti lascia in 90 minuti per 25 € totali, ideali se siete in quattro.
Ricorda di prenotare il ritorno in anticipo: il traffico pomeridiano sull’altopiano può rallentare ogni piano.
Consigli salva‐viaggio
Porta contanti in quetzal—il bancomat locale è spesso offline—e tieni il trolley leggero: dovrai trascinare le ruote sulle pietre sconnesse fino alla guest-house. Se ti muovi in bus pubblico, difendi zaini e telecamere con lucchetto interno; sugli shuttle, invece, bagagli e passeggeri viaggiano insieme e la sicurezza è superiore.
l cimitero colorato di Chichicastenango: un’esplosione di vita
A dieci minuti a piedi dalla piazza principale, una collina punteggiata di casette fucsia, turchesi e lime ospita il cimitero di Chichiastenango.
Ogni tinta ha un significato: l’azzurro simboleggia la protezione delle madri, il giallo celebra i nonni che dispensano saggezza, il verde rappresenta i bambini.
In mezzo spuntano croci di legno dipinte col pennello del falegname del barrio: nulla è lasciato al bianco marmoreo dei camposanti occidentali.
Il Día de Todos los Santos
Il 1° novembre le famiglie stendono tovaglie sulle lapidi, versano atol de elote fumante e sistemano candele profumate di copal.
Donne in huipil indaco intonano preghiere, mentre i bambini rincorrono aquiloni di carta che, secondo la tradizione, sollevano le preghiere fino agli antenati. È una festa che unisce commozione e allegria: se decidi di assistere, evita di fotografare i volti senza permesso—l’anima maya è riservata.
Un confronto che apre gli occhi
Abituato a cipressi e marmo bianco, qui scoprirai un modo diverso di dialogare con la morte: nessun silenzio soffocante, ma chiacchiere, risate e musica di marimba portatile. Una lezione di vitalità che vale la salita per ogni gradino polveroso.
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Cosa vedere e fare a Chichicastenango oltre al mercato
Chiesa di San Tommaso
Costruita nel 1545 sopra un antico basamento maya di dodici gradini (uno per ciascun mese sacro), la facciata candida ospita dentro incenso cattolico e fuochi di resina maya. Salendo i gradini incontrerai gli ajq’ij che accendono candele colorate: cada color invoca salute, amore o prosperità. Entra, siediti dietro l’ultima panca e ascolta il sussurro delle due fedi che coesistono nello stesso unico spazio sacro.
Pascual Abaj, la collina degli antenati
A ovest di Chichi, un sentiero tra pini conduce a un idolo di pietra ricoperto di cera e petali. Qui gli sciamani celebrano rituali privati—offerte di galline nere e bottiglie di aguardiente—per chiedere pioggia o guarigioni. Vai con una guida locale, mantieni distanza rispettosa e spegni il flash: per i K’iche’ la macchina fotografica intrappola l’anima del rito.
Museo de Máscaras Ceremoniales
Piccolo ma sorprendente, espone maschere di tigre, toro e conquistadores scolpite in cedro. Ogni pezzo ha ballato nella Baile de la Conquista o nel Torito: leggi le didascalie in spagnolo e K’iche’ per capire come il legno diventa memoria collettiva.
Il cimitero di Chichicastenango in veste di museo a cielo aperto
Torna al camposanto al tramonto: la luce radente esalta le cupole rosa e le ombre allungate delle croci. Porta un grandangolo—il colpo d’occhio merita—ma non calpestare i piccoli tumuli di terra battuta: corrispondono alle tombe dei bambini, considerate portali di purezza.
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Parque Ecológico Los Senderos del Abuelo
A quindici minuti in tuk-tuk, un bosco di querce e alciprestes offre sentieri facili con viste sull’altopiano. Panchine di pietra, aree picnic e un mirador per osservare aquile dalla coda bianca: perfetto per una pausa tra le contrattazioni del mercato.
Museo Arqueológico Rossbach
Allestito nella casa del medico tedesco David Rossbach, raduna ceramiche policrome, punte di ossidiana e un frammento di stele proveniente da Zacualpa. In dieci sale capirai come la regione di Chichi si connetteva a rotte che arrivavano fino a Tikal e Copán.
Consigli Pratici per Visitare Chichicastenango
Quando andare
Se vuoi vivere il mercato nel pieno della sua energia scegli il giovedì o la domenica: sono le uniche due mattinate in cui l’altopiano si tinge di tessuti variopinti e il profumo di tamales riempie la piazza. I mesi più asciutti – da novembre ad aprile – garantiscono strade meno fangose e cieli tersi, ideali anche per combinare la visita con il trekking sui vulcani del Guatemala.
Cosa mettere nello zaino
Porta una felpa: a quasi 2 000 m l’aria frizzante sorprende anche a mezzogiorno. Scarpe con suola antiscivolo, perché le vie acciottolate si bagnano facilmente, e un piccolo ombrello pieghevole durante la stagione delle piogge. Ricorda il foulard per ripararti dalla polvere sollevata dai “chicken-bus” e per coprirti le spalle se entri nella chiesa di San Tommaso.
Sicurezza senza paranoia
Chichi è più tranquilla di Città del Guatemala, ma tieni contanti e smartphone nelle tasche interne; la folla del mercato è il paradiso dei borseggiatori opportunisti.
Di sera resta vicino alla piazza principale o rientra al tuo hospedaje in tuk-tuk registrato.
Per un quadro più ampio dai un’occhiata ai consigli aggiornati su Viaggiare Sicuri.
Contrattare con garbo
Il prezzo che ti viene proposto include sempre un margine di trattativa; abbassa la richiesta di circa il 20 % con un sorriso, mai con arroganza. Ricorda che dietro ogni huipil ci sono giorni di lavoro al telaio e che qualche quetzal in più resta alla famiglia dell’artigiana, non a una catena anonima.
Rispetto per la cultura locale
Non fotografare gli ajq’ij che officianno rituali senza chiedere. Un saluto in K’iche’ – “Saqarik!” – vale più di mille scatti rubati e apre le porte a chiacchiere sincere su erbe medicinali e leggende del mais sacro.
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Dove alloggiare a Chichicastenango e dintorni
Dormire a Chichi: svegliarsi con il profumo di copal
Passare la notte in paese significa aprire la finestra e trovare i venditori che sistemano i primi banchi quando il cielo è ancora rosa.
Se hai un budget da viaggio zaino-in-spalla, Hotel Girón (circa 25 € la doppia) offre stanze semplici ma pulite, acqua calda garantita e un cortile dove le nonne macinano ancora il mais a pietra.
Salendo di categoria troverai il Mayab’ Inn (60–65 €), un boutique a gestione familiare con quindici camere intonacate di ocra, patio colonnato e colazione con atol de elote servita al tavolo.
Per viziarti, punta sul Santo Tomás Hotel Museo (110–130 €): arredi coloniali, piccola collezione d’arte preispanica e terrazza che domina la piazza—perfetta per fotografare l’alba senza nemmeno uscire in strada.
Prenota almeno due mesi prima se pensi di venire durante la Fiesta de Santo Tomás o nel weekend di Pasqua: i posti si volatilizzano.
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Basi alternative: la cornice coloniale di Antigua
Se preferisci cenare con scelta di ristorantini a lume di candela e svegliarti tra tetti di tegole rosse, Antigua fa per te.
Per un alloggio economico c’è Posada San Sebastián (30 €), casona del XVII secolo con cucina condivisa e vista sull’Arco di Santa Catalina dal terrazzo.
In fascia media il Casa Florencia Hotel (75 €) combina parquet lucido e colazione con pane di banano appena sfornato.
Chi cerca coccole di livello alto prenoti al El Convento Boutique Hotel (180–200 €): suite con caminetto, piscina riscaldata in pietra e servizio di shuttle privato per Chichi alle 6 del mattino.
Lo shuttle impiega circa tre ore, ma tornare la sera ad Antigua ti regala marimba live nei cortili illuminati.
Basi alternative: la quiete del lago Atitlán
Dormire sulle sue rive e dedicare un giorno a Chichi è un classico. A Panajachel l’opzione economica è Hospedaje El Viajero (20 €), stanze spartane con amaca tra i bambù.
Per comfort senza follie scegli Hotel Utz Jay (65 €): giardino di avocadi, sauna maya su prenotazione e colazione a buffet con frutta locale.
Se hai voglia di charme, prenota al Hotel Atitlán (200–220 €) sulla penisola di Panajachel: piscina a sfioro sul lago, giardini di bouganville e trasferimento privato verso Chichi in 2 h 15.
Ricorda che i tour diurni ti faranno rientrare prima del tramonto, così potrai ancora gustarti un cocktail alla rosa canina guardando i vulcani imbrunire.
Escursione giornaliera: valutare pro e contro
Partire all’alba da Antigua o Panajachel ti evita il cambio hotel e ti consente di tornare a una base con più servizi, ma perdi la magia del mercato che lentamente si smonta, i venditori che chiacchierano bevendo ponche caldo e l’incenso che torna a profumare San Tommaso nella penombra serale.
Se ami le foto senza folla, dormire a Chichi è impagabile; se invece preferisci una scena gastronomica più varia o la possibilità di un tour notturno del vulcano Pacaya, restare ad Antigua o sul lago ti garantisce flessibilità.
Chiediti cosa conta di più: immersione totale o varietà di esperienze, e poi scegli la base che risuona con il tuo ritmo di viaggio.
In Viaggio a Chichicastenango e in Guatemala con Roberto Furlani
Dalla scaletta bianca di San Tommaso che profuma di copal al labirinto di souvenir del Guatemala intrecciati a mano, Chichi è una sinfonia di colori, fedi e profumi che ti rimane addosso molto dopo il ritorno.
È il luogo in cui capisci davvero perché il paese è un crocevia vivo di popoli maya, tradizione coloniale e resilienza contemporanea.
Con un itinerario su misura – magari abbinato alle acque turchesi di Semuc Champey o ai ritmi Garífuna di Livingston – l’esperienza diventa un racconto personale, non l’ennesima tappa da spuntare.
Pronto a partire?
Scrivimi dall’apposita sezione contatti: ti aiuterò a scegliere il giorno di mercato giusto, l’hostal con il patio pieno di orchidee e la guida che ti farà capire perché un semplice huipil può raccontare l’intera cosmovisione K’iche’. Il Guatemala ti aspetta: andiamo a viverlo, non solo a fotografarlo.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
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Programmi di Viaggio in Guatemala
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Ecco alcuni miei programmi
👉 Classico Guatemala 8 giorni >>
👉 Viaggio culinario 8 giorni >>
👉 Trekking tra i vulcani >>
👉 Fly & drive 9 giorni >>
👉 Guatemala low cost 13 giorni >>
👉 Guatemala Tour 14 giorni >>
👉 Guatemala & Roatan 9 giorni >>
👉 Messico & Guatemala 10 giorni >>
NOTA BENE
👍 I programmi pubblicati sono solo una parte di quelli che posso proporti. Chiedimeli 😉
👍 Tutti i soggiorni sono modulabili e possono essere costruiti su misura, a seconda di quello che desideri tu. Decidi tu quando partire!
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Scopri chi sono
Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi, che spero, ti aiuterà a conoscere e amare intensamente con me l’America latina.
👉 Chi sono e che cosa posso fare per te >>>
👉 Leggi le recensioni su Evolution Travel su Trust Pilot (risultiamo la migliore agenzia /tour operator che opera in Italia).