Guatemala diario di viaggio – racconto di un tour di 12 giorni

Ultimo aggiornamento del post 17 Ottobre, 2024

particolare di donna che lavora al telaio, Guatemala

Il mio diario di viaggio in Guatemala, un tour di 12 giorni realizzato nel 2018 con la mia famiglia, in cui abbiamo visitato il Guatemala a fondo, tralasciando solo la costa del Pacifico. Un Paese che ho nel cuore per i tanti ricordi e per il suo stretto legame con le tradizioni Maya.

DIARIO DI VIAGGIO IN GUATEMALA
1° giorno: Aeroporto di Guatemala – Antigua
Il mio primo viaggio in Guatemala risale al 1995 quando, approfittando di una riunione a Madrid per un progetto internazionale su cui lavoravo ai tempi del WWF, allungai la rotta e, invece di rientrare in Italia, prosegui per il Guatemala, dove mi raggiunse Andrea, il mio inseparabile compagno di viaggi di allora.

Ora mi trovo in volo con tutta la mia famiglia: Anna, mia moglie, Lorenzo e Dario i nostri pargoli di più di 180 cm ciascuno…. Ad attenderci in aeroporto Edwin, la nostra guida/autista che ci accompagnerà durante questi 12 giorni.

L’atterraggio a Città del Guatemala è in perfetto orario. Ci immergiamo subito nel traffico e in circa 1 ora, grazie anche alle scorciatoie conosciute da Edwin, ci ritroviamo nelle nostre stanze che si affacciano sul patio del Camino Real di Antigua, una bella dimora storica. Usciamo giusto per gustare dei tamales, dei fagottini di mais ripieni di pollo, avvolti in una foglia di banano.


2° giorno: Antigua 

Ho sempre considerato Antigua un gioiello non solo del Guatemala ma di tutto il Centro America. Ovviamente si fregia del titolo di “Patrimonio dell’Umanità” UNESCO. Non potrebbe essere altrimenti visto il suo ricco patrimonio di edifici coloniali e di chiese mantenuto in buono stato.

A questo si aggiunge l’aspetto scenografico. Antigua giace infatti in una vallata attorniata da tre vulcani: Agua, Fuego e Acatenango. La ammiriamo dall’alto del Cerro de la Cruz (Collina della Croce) che a abbiamo raggiunto a piedi dal centro di Antigua subito dopo colazione.


Antigua è l’antica capitale del Guatemala (da cui il nome antigua). Distrutta dal terremoto Santa Marta nel 1773, ha poi ceduto il ruolo di capitale a Guatemala City, ma le è rimasta il ruolo di città più bella e affascinante del Paese. Il posto più fotogenico e più noto è sicuramente l’Arco di Santa Catalina che si tende tra due palazzi, incorniciando una strada, con lo sfondo il vulcano Agua. Fu costruito alla fine del ‘600 per fare in modo che le suore di clausura potessero passare dal convento alla scuola mantenendo l’isolamento.


Ci dilunghiamo a esplorare le rovine della Catedral de Santiago, distrutta dal terremoto del 1773. Quello che rimane è decisamente suggestivo; la vegetazione ricopre una parte del terreno o fa capolino tra le crepe dei muri. Quello che è rimasto in piedi sono dei pezzi di colonne che sorreggono i resti di arcate di mattoni.

Decisamente più in salute l’iglesia de San Francesco, la prima costruzione di Antigua, in cui si sono tenute funzioni religiose; tra le rovine dell’attiguo monastero ci immortaliamo accanto all’ albero degli innamorati, dove le coppie vanno a incidere le loro iniziali per augurarsi l’amore eterno. Forse la chiesa più bella è l’Iglesia del la Merced, merlettata all’esterno al punto da sembrare ricamata a mano. Viene considerata la più ampia del Centro America.


Il bello di Antigua, così come di altre città, è di conoscerla perdendosi tra le sue via acciottolate, curiosando tra gli edifici e incontrando la sua gente. Verso le 17 partiamo alla volta di Chichicastenango, per essere pronti, all’alba, a immergerci in uno dei più famosi mercati del Centro America!

GRATIS SCARICA
L’EBOOK SUL GUATEMALA
CLICCA QUI
I


3° giorno: Chichicastenango
Oggi è giovedì, giorno di mercato a Chichicastenango. Ci svegliamo all’alba e arriviamo al mercato quando ancora diverse bancarelle devono essere montate. Ci aggiriamo così, come primi visitatori, e veniamo tentati all’acquisto da varie parti. Edwin ci dice che per fare buoni affari bisogna comperare all’inizio del mercato, in quanto un affare di buon mattino, viene vissuto come un buon auspicio per l’intera giornata dai venditori, inclini quindi a cedere sul prezzo.


La cosa meravigliosa di Chichi (come viene soprannominata dal cittadina) è come il sacro si mischi al profano.
Nella grande piazza si fronteggiano due chiese. Quella di Santo Tomás e quella di Capilla del Calvario.
Entriamo  a Santo Tomás e troviamo il pavimento coperto da candele, chicchi di mais, fiori e… bottiglie di liquore, le offerte dei fedeli. Una scena incredibile. Quando usciamo siamo immersi dai fiori: ha avuto inizio il loro mercato dei fiori, proprio sui gradini della chiesa, che sono ricoperti di gigli, rose, e altre specie floreali mentre donne e uomini, in abiti tradizionali, mercanteggiano sui prodotti.


Oltre al giovedì, l’altro giorno di mercato di Chichi è la domenica. Questo evento è così fondamentale per il turismo guatemalteco, che tutti i programmi dei tour in Guatemala sono condizionati dalla partecipazione al mercato. Le bancarelle dedicate ai turisti traboccano di tessuti, tappeti, copriletti, borse, cinture, maschere.

Non c’è che l’imbarazzo della scelta. Io ho “già dato” abbondantemente nei mei viaggi precedenti nel Paese, per cui c’è giusto lo spazio per acquistare un paio di cinture per i ragazzi. Dopo più di 20 anni mi godo ancora con Anna uno splendido copriletto in lana fatto al telaio acquistato per US$ 25 nel 1995!

Straordinaria è la sezione più “indigena”, dove si vendono frutta, verdura e animali. E’ qui che pulsa il cuore di Chichi e dell’intero Guatemala ed è lì che ci dirigiamo, poco dopo la nostra uscita dalla chiesa.

Hai un sogno nel cassetto?
Un’idea di viaggio da sviluppare?
Un preventivo da chiedere?

CONTATTAMI QUI!


La mescolanza della religione cattolica con quella indigena traspare chiaramente. Edwin ci conduce su una vicina collina dove si trova si trova il Pascual Abajo, frequentato dagli abitanti della cittadina per adorare Huyup Tak’ah, il dio maya della Terra, venerato con una serie di altarini e di fuochi.

Chiudiamo la visita al Centro Comercial Santo Tomás, lungo il lato settentrionale della piazza principale. Oltre ad avere la possibilità di assaggiare dell’ottimo “street food”, dalla terrazza superiore si possono scattare immagini superbe delle attività commerciali che si svolgono qualche metro sotto di noi.

A metà pomeriggio prendiamo la strada per il Lago Atitlan, di origine vulcanica, che lo scrittore britannico Aldous Huxley descrisse così: “Atitlan è come il lago di Como con abbellimenti supplementari di numerosi vulcani immensi. Davvero eccezionale”.

La cultura Maya è fortemente radicata in questa zona, ed è molto facile incontrare gli abitanti vestiti in modo tradizionale.  Soggiorniamo a San Marcos La Laguna a Lush Atitlan in una delle magnifiche stanze con vista sul lago.


4° giorno: Atitlán
Oggi giornata dedicata al lago Atitlán, una delle  principali attrazioni del Guatemala per il suo clima mite, il colore verde-blu delle sue acque, per la magnifica scenografia offerta dalle sue tre sentinelle, i vulcani Atitlán, Tolimán e San Pedro che lo circondano.  Dulcis in fundo, i 12  paesi (in alcuni casi, come Panajachel, delle cittadine) che lo popolano. Atitlán è stato scoperto da un po’ di tempo dal mondo alternativo occidentale, per la spiritualità che emana.

Diversi europei e americani hanno lasciato le loro patrie per stabilirsi qui e, rispetto a quando sono venuto per la prima volta nel 1995, l’urbanizzazione delle sponde, causa ville, hotel, guest house è certamente aumentata. Anche la qualità delle acque non è più la stessa, anzi. L’inquinamento si fa sentire; spero che i depuratori che non mancano nella zona, inizino a far sentire gli effetti del loro lavoro. Il lago continua però a mantenere il suo fascino.


E’ una sensazione che ho aggirandomi tra i vicoli di San Marcos, che trasuda tranquillità e una magica atmosfera. Visitiamo diversi atelier di pittura o tessili, fatti a uso e consumo dei turisti, ma che sono comunque molto originali e che valorizzano la realtà e le tradizioni locali.

Approdiamo a Santiago Atitlán. Una cittadina, ci racconta Edwin, che non ha avuto molto fortuna negli ultimi decenni. Venne infatti duramente colpita dalla guerra civile in Guatemala. I guerriglieri dell’ORPA si stabilirono qui per la sua posizione strategica. La popolazione locale fu coinvolta così, suo malgrado, nelle azioni di guerra tra l’esercito guatemalteco e i guerriglieri. Entriamo nella Iglesia Parroquial Santiago Apóstol, vicino alla piazza principale.

GRATIS SCARICA
L’EBOOK SUL GUATEMALA
CLICCA QUI


Una targa commemora padre Stanley Rother, missionario americano che ha fatto molto per la popolazione locale e che venne assassinato dagli squadroni della morte. Dozzine di statue di santi fiancheggiano le mura della chiesa, vestiti con abiti indigeni. Rappresentano la fusione tra cattolicesimo e la cultura Maya. Le tre pale d’altare della chiesa raffigurano i tre vulcani che circondano la città, che si ritiene proteggano il villaggio.

Quello che ci aspetta, uscita dalla chiesa, ha dell’incredibile. Edwin ci porta sicuro in una casa privata, dove viene venerato Maximon, un santo popolare molto amato.

Maximon è una dimostrazione tangibile di sincretismo, ossia dell’unione delle credenze religiose maya con quelle cattoliche.  Viene accudito 24 ore su 24 da due persone, il cui lavoro è di servirlo a tempo pieno.
Il suo corpo di legno è vestito con un tipico abito maschile della regione, ricoperto da sciarpe e indossa una cravatta. I custodi gli passano le offerte dei credenti, generalmente sigarette, sigari, denaro o alcolici. Mi fermo qui e non vado oltre. Su Maximon puoi infatti leggere questo mio specifico post al cui interno troverai anche un video.

GRATIS SCARICA
L’EBOOK SUL GUATEMALA
CLICCA QUI

Usciamo dalla casa decisamente stupiti dal rito a cui abbiamo assistito e riprendiamo il nostro viaggio alla volta di Quetzaltenango, la seconda città più grande di tutto il Guatemala. Il nome gli è stato affibbiato dagli alleati messicani del Conquistador Pedro de Alvarado, ma i locali la chiamano più comunemente  Xelaju, o Xela in breve.

Ammiriamo nel centro le belle case e gli edifici di epoca coloniale dei bei tempi che furono della cittadina, che ebbe nel diciannovesimo secolo il suo periodo di massima gloria, grazie alla coltivazione del caffè.
Siamo qui perchè Xela è l’ideale punto di partenza per salire sul  vulcano Tajumulco (4.220 m.), il punto più alto dell’America centrale.

5° giorno: vulcano Tajumulco, Zunil e Fuentes Georginas
La sveglia è all’alba e con un paio di cambi di bus, verso le 8.30 ci troviamo all’inizio del sentiero che ci porterà in vetta al Tajumulco. Sono con Lorenzo e Fausto, la guida che ci accompagna. Ci rendiamo conto che senza Fausto ci saremo persi immediatamente o, meglio, non avremo neanche trovato il sentiero. Mancano completamente le indicazioni e, in più, non esistono comunque cartine escursionistiche.


Il sentiero è comunque facile e la salita non è impegnativa; dobbiamo superare un migliaio di metri di dislivello ma siamo allenati e saliamo senza fatica. La vegetazione è sempre presente, dirada giusto poco prima della cima, quando anche l’altitudine si fa leggermente sentire. In cima, tra le rocce, troviamo un altarino dedicato a Pacha Mama.


Il ritorno è spettacolare; siamo infatti su una delle mitiche “camioneta”,  dei bus di seconda classe riconoscibili a distanze per il fumo grigio che emanano, meglio noti nel mondo occidentale come “chichen bus”. Sono  infatti degli ex scuola bus americani, che in Centro e Sud America hanno  una seconda ma anche terza o quarta vita, grazie al motore rifatto e irrobustito e la forte personalizzazione della carrozzeria da parte del proprietario.

Hai un sogno nel cassetto?
Un’idea di viaggio da sviluppare?
Un preventivo da chiedere?

CONTATTAMI QUI!


Si fermano ovunquenon hanno problemi di capienza: viaggiare stipati con tanti altri passeggeri è la norma. Infatti ci troviamo in 4 su un sedile che in Italia sarebbe dedicato a due persone.

La strada è a curve e l’autista ci dà dentro; non so se ha qualche appuntamento da rispettare, ma la guida è decisamente sportiva. L’aspetto più incredibile è che mentre il bus procede a tutta velocità in discesa su una strada di montagna, il bigliettaio, un agile ragazzo che non ha passato la ventina, si muove all’esterno del bus, tenendosi al portapacchi sul tetto e poggiando i piedi su minuscoli cordoli che percorrono la lunghezza del bus.

In questo modo, considerando che il mezzo è stipato all’inverosimile, può raggiungere la porta posteriore, dove fare i biglietti alle persone che sono salite da quella parte. Incredibile!

In hotel, l’esagerato e ottimo Casa las flores, Anna e Dario ci raccontano entusiasti della loro giornata passata a esplorare con Edwin la miriade di villaggi sparsi negli altopiani di Xela,  tra cui Zunil , in cui sono incappati nello splendido mercato in cui erano gli unici turisti e a Fuentes Georginas, dove se ne sono stati a mollo nelle terme all’aperto, contornate da belle montagne.


6° giorno: Quetzaltenango-Rio Dulce
Giornata di trasferimento verso Rio Dulce , in cui siamo incappati in una manifestazione, con blocco stradale, in vicinanza dei confini con l’Honduras. I dimostranti protestavano perché, dopo essersi attaccati abusivamente a centraline e a cavi elettrici per utilizzare a ufo la corrente, il gestore ha deciso di tagliare la fornitura, per costringerli a pagare.

Rimaniamo bloccati in questa assurda protesta, assieme a migliaia di altri automobilisti e camionisti, che viene ripresa da radio, televisioni e giornali. La coda che si è formata è di decine di chilometri; per fortuna siamo abbastanza all’inizio.

Finalmente, verso le 5 del pomeriggio, la situazione si sblocca e possiamo  riprendere la strada. Ci perdiamo le stele e i calendari scolpiti dai maya di Quiriguá, sito Patrimonio dell’Umanità, e raggiungiamo solo verso le sette di sera il Tortuga River Lodge a Rio Dulce.

GRATIS SCARICA
L’EBOOK SUL GUATEMALA
CLICCA QUI


7° giorno: Rio Dulce
Rio Dulce è un altro posto dove è possibile trovare pace, tranquillità e molta natura. Oggi ci attende una bella escursione lungo il fiume, che scenderemo sino a arrivare a Livingstone, lo sbocco del Guatemala sul mar dei Caraibi.

Iniziamo la giornata visitando il Castillo de San Felipe, una bella antica fortezza costruita per combattere i pirati e, in seguito, trasformata in prigione.  Ci imbarchiamo poi su un’agile lancia e iniziamo a percorrere la Cueva de la Vaca, una impressionante gola ammantata da una rigogliosa vegetazione che parte dal lago Izabal.


Lungo il percorso ci imbattiamo in una sorgente termale di acqua sulfurea. Ci sono delle persone a mollo nell’acqua calda, che sgorga direttamente nel fiume; il colore marroncino del Rio Dulce non ci invita a unirsi alle gente. Poco dopo passiamo accanto alle Islas de Pajarospopolate da migliaia di uccelli acquatici, tra cui scorgo cormorani, aninga, dal lungo e flessuoso collo, e aironi.

Hai un sogno nel cassetto?
Un’idea di viaggio da sviluppare?
Un preventivo da chiedere?

CONTATTAMI QUI!

Infine, dopo circa un’oretta di navigazione, arriviamo a Livingston, in prossimità del confine con il Belize.  Proseguiamo per Los Sietes Altares“i sette altari”.  È una serie di cascate e piscine naturali in cui mettersi a mollo, che raggiungiamo risalendo lungo un piccolo fiume che attraversa una foresta lussureggiante, dopo essere sbarcati su una piccola spiaggia, a qualche chilometro da Livingstone.


Ritorniamo nella cittadina per ora di pranzo e ci dedichiamo, su consiglio di Edwin, al mitico tapado, un piatto di origine caraibica: è uno stufato di pesce cotto nel latte di cocco. Sublime!

Livingstone fa storia a sé rispetto al resto del Guatemala, sia perché è stata storicamente isolata rispetto al resto del Paese, sia perché gli abitanti sono in buona parte di etnia Garífuna, discendenti di schiavi fuggiti e nativi delle Piccole Antille. La  lingua Garífuna mescola Arawak, Carib, francese, inglese, spagnolo e alcune parole africane. Le atmosfere Maya qui sono completamente assenti, mentre quelle predominanti sono quelle caraibiche.


Il locale in cui siamo diffonde musica Punta, una miscela di ritmi dell’Africa occidentale e caraibica,  sostenuta in particolare da due tipi di tamburi; un ritmo caotico e veloce, perfetto per un ballo “ancheggiante”.

Ci aggiriamo nel dopo pranzo per la sonnacchiosa e un po’ polverosa Livingstone, accompagnati da un paio di  cani che cercano temporanea compagnia o, molto più verosimilmente, ci vogliono impietosire per scroccarci qualcosa da mettere sotto i denti. Il ritorno è veloce e senza soste; la giornata è stata lunga. Arriviamo al lodge al tramonto, in tempo per stappare delle birre e berle con contorno di nachos e guacamole. Per cena ci aspettano degli ottimi pesci alla brace con platani fritti.


8° giorno: Livingston – Río Dulce – Petén
Giungiamo a Flores a metà pomeriggio, dopo un viaggio lungo ma piacevole,  che ci ha portato nel Petén. Ci sgranchiamo le gambe aggirandoci per Flores, collocata su una piccola isola sul lago Petén Itza, e collegata a Santa Elena e San Benito da una strada rialzata. Le tre cittadine sono spesso indicate collettivamente come Flores, in onore di Cirilo Flores, uno dei primi leader indipendentisti del Guatemala.

Flores è molto carina, con edifici coloniali dai tetti rossi, strette strade di ciottoli e molti ristoranti e hotel. Il piccolo centro è un luogo tranquillo e pacifico, a differenza della vicina Santa Elena, più moderna e trafficata.


Finiamo per farci un aperitivo verso l’ora del tramonto da Raíces, invogliati dal piacevole clima che ci fa indugiare a lungo sulla terrazza che domina il lago. Da qui, scivolare verso la cena, è un attimo, visto che la brace è già pronta e che abbiamo già iniziato, anche qui, a pasticciare mangiando nachos con vari salsine, sorseggiando degli ottimi batidos allungati con del gin. La grigliata mista di pesce, verdure e carne ci soddisfa pienamente.


9° giorno: Tikal
Mi fa sempre un certo effetto aggirarmi per Tikal, così come Machu Picchu o a Palenche. Cittadine piene di vita, abbandonate poi per motivi per lo più ignoti, divorate dalla giungla e poi riscoperte, dopo centinaia di anni, e riportate alla luce, mute testimoni della storia dell’uomo.

Un tempo dimora di 100.000 abitanti, Tikal era una delle città più importanti dell’impero Maya.  Visse per un migliaio di anni e il suo declino divenne inarrestabile nel X secolo d.C. Venne  poi riscoperta a metà del 1800.
Oggi è uno dei più importanti siti Maya, con oltre 4.000 reperti, i più antichi dei quali risalgono all’800 a.C. circa.


Sarò sacrilego, ma quello che mi piace di più di Tikal è la sua scenografia.  I templi, come l’imponente Tempio del Giaguaro Gigante, alto 44 metri, emergono da una fitta foresta, che ancora oggi cela migliaia di reperti che attendono di essere scovati e ripuliti. Così è per tutta l’area del Petén. 

Tikal fa parte di un grande parco nazionale, che ospita scimmie ragno e urlatrici, pappagalli, tucani, are, aguti in cui è possibile imbattersi camminando nel sito. Facciamo la conoscenza con una famigliola di coati, che si aggira tra i tavoli di un posto di ristoro alla ricerca di facile cibo.
Vista l’esperienza positiva del giorno prima, Raíces ci accoglie nuovamente con la sua terrazza per una eccellente apericena.


10° giorno: Flores – Cobán
Oggi giornata di trasferimento da Flores a Cobán, da non confondersi con Copán in Honduras e celebre per le sue rovine Maya. Il viaggio prende quasi tutta la giornata, in quanto bisogna coprire quasi 400 chilometri e le strade in Guatemala sono trafficate. Anche oggi, comunque, il tempo vola via attaccati al finestrino a vedere paesaggi, gente, paesini.

Cobán, ci spiega Edwin mentre passeggiamo nella cittadina circondati da un’atmosfera tranquilla e operosa, è la  capitale dell’Alta Verapaz. Le colline intorno alla città sono la fonte di alcuni dei migliori caffè e cardamomo del Guatemala; in più si stanno creando le basi per un promettente indirizzo ecoturistico del turismo.

Chipi-chipi, il nome onomatopeico dato alle nebbie morbide e perpetue di Cobán, sono le “responsabili” del paesaggio lussureggiante e dei terreni fertili della città. Il clima è caldo e il sole non rimane nascosto a lungo, come testimonia la nostra fine giornata tersa.

GRATIS SCARICA
L’EBOOK SUL GUATEMALA
CLICCA QUI


Rispetto al resto del Guatemala, questa regione è molto attenta alla conservazione del patrimonio Maya. Molte donne a Cobán vestono ancora nei loro diversi huipiles, e la maggior parte dei residenti parla Q’eqchi ’come prima lingua. Gli abitanti di alcuni villaggi circostanti parlano correntemente solo il loro dialetto nativo.

Pernottiamo al Don Juan Montalbaz, che ha il pregio di essere un hotel in posizione centrale e di avere un patio con un lussureggiante giardino. Per cena ci portiamo da un giardino all’altro, e ci sistemiamo in quello di  Xkape Koba’n, un ristorante suggeritoci da Edwin, che propone degli ottimi piatti indigeni e dei buonissimi dolci.


11° giorno: Lanquin & Semuc Champey
Oggi andiamo a conoscere due posti in Guatemala che, confesso, non avevo ancora visitato e che inizierò a proporre nei miei tour. Per farlo, abbiamo cambiato auto, siamo ora su una Hyundai 4×4 e stiamo percorrendo delle splendide colline, in cui piantagioni di caffè si alternano a foresta tropicale.

E’ un panorama che mi ammalia e che penso di avere ammirato dall’alto quando abbiamo iniziato a scendere con l’aereo verso Città del Guatemala, nel giorno del nostro arrivo. Una volta imboccata una strada secondaria, il percorso diventa sempre più accidentato, sino quando approdiamo a Lanquin, conosciuto per il suo incredibile sistema di grotte, che si trova poco fuori il centro abitato. Il sito è ancora “ruspante” dal punto di vista della organizzazione turistica.

Hai un sogno nel cassetto?
Un’idea di viaggio da sviluppare?
Un preventivo da chiedere?

CONTATTAMI QUI!


Entrando nella grotta, rimaniamo sbalorditi dalle sue dimensioni. Alcune parti raggiungono un’altezza di 60 metri. Le formazioni impressionanti di gigantesche stalagmiti e stalattiti sono sorprendentemente surreali. Troviamo un’area, in cui i locali svolgono ancora rituali maya, per pregare per un buon raccolto. Una enorme colonia di pippistrelli  abita le grotte; lo spettacolo, ci assicura Edwin, è al tramonto, quando escono per andare a caccia. Sembrano nubi di fumo nero, tanto sono fitti, come se all’interno della grotta divampasse un incendio.


Riprendiamo per Semuch Champey, a 11 km da Lanquin. E’ un posto che, dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, rientra tra le tre località più belle del Guatemala assieme a Tikal e il lago Atitlán. A me ha ricordato per diversi aspetti i laghi di Plivitce, in Croazia, sia per la limpidezza e il colore turchese-smeraldo delle acque, sia per la presenza di piscine naturali. A Semuc Champey  un ponte naturale calcareo lungo 300 metri, crea  infatti una spettacolare serie di laghetti, decisamente irresistibili!  Sono perfette per rinfrescarsi dal caldo.

Le piscine siano circondate da fitte foreste, ma sono state costruite passerelle in legno per consentire un facile accesso. Seguiamo il sentiero che ci conduce alla parte superiore delle piscine, dove il fiume inizia a scorrere sotto il ponte di pietra calcarea.

GRATIS SCARICA
L’EBOOK SUL GUATEMALA
CLICCA QUI


E’ una giornata che vola via veloce, baciata com’è dal sole. Tuffarsi nelle pozze è un piacere, per cercare sollievo dal caldo; sott’acqua,  molti pesciolini  nuotano e  ci mordicchiano i piedi.
Dopo pranzo prendiamo un ripido sentiero che conduce, in una ventina di minuti, a un punto panoramico da cui ammiriamo Semuc Champey dall’alto. La vista è veramente spettacolare.


Anche qui si trova un sistema di grotte, Cuevas de K’anba, che rivaleggia con quelle di Lanquin; decidiamo però di non entrare… abbiamo già dato questa mattina!
Arriviamo a Cobán con il buio e ci dirigiamo ancora per la nostra ultima cena in Giatemala a Xkape Koba’n; il posto è molto carino, il giardino confortevole, il cibo squisito; perché cambiare?


12° giorno:  Biotopo del Quetzal
 – Città del Guatemala – Guatemala Airport
Abbiamo il nostro aereo nel pomeriggio. Così programmiamo un paio di soste prima di imbarcarci.
La prima è al Biotopo del Quetzal, una delle principali aree protette del Guatemala. Si trova a circa un’ora da Cobán, ed è il luogo giusto per vivere una foresta pluviale nebulosa.
La stagione gusta per avere qualche probabilità di vedere il Quetzal, l’uccello nazionale del Guatemala, è il periodo della deposizione delle uova, che va da marzo a giugno. Bisogna però svegliarsi all’alba e mettere in conto delle uscite a vuoto, senza poter scorgere il magico volatile.

Ci incamminiamo lungo il Sendero los Musgos, lungo circa 4 chilometri. L’altro percorso, il Sendero los Helechos, è decisamente molto più breve. Entrambi conducono a cascatelle e piccole piscine naturali, dove è consentito nuotare ma in cui noi ci limitiamo a sentire la temperature dell’acqua. Semuc Champey ci ha saziato.

Riprendiamo la strada e arriviamo in poco più di 3 ore a Città del Guatemala. Mi spiace dirlo, ma non ho ancora trovato un guatemalteco che affermi che la capitale sia un posto sicuro e tranquillo, cosa che invece tutti quanti assicurano per il resto del Paese.

Edwin ci porta in pieno centro. Siamo fortunati, in quanto riusciamo a infilarci al volo in una visita guidata al Palacio Nacional de la Cultura, uno degli edifici più interessanti e belli di Città del Guatemala.

Hai un sogno nel cassetto?
Un’idea di viaggio da sviluppare?
Un preventivo da chiedere?

CONTATTAMI QUI!

La struttura in pietra verde fu terminata nel 1943 dal dispotico generale Jorge Ubico e la visita dell’edificio offre una visione unica della sua dittatura egocentrica. Il numero cinque è un motivo comune nel palazzo, perché sia ​​Jorge che Ubico hanno cinque lettere. I semafori a cinque luci (uno rosso, due gialli, due verdi) fiancheggiano le pareti e venivano utilizzati per segnalare ai dipendenti di ritirarsi nei loro uffici, quando importanti figure politiche erano presenti  nell’edificio. Interessante anche il fatto che la pietra verde sia stata scelta per essere il colore preferito della moglie di Ubico. Un’altra chicca è il centro della grande sala da ballo del palazzo, che segna il KM 0 della Panamericana.

Ricco di architettura decorata,  di vetrate colorate e affascinanti murales, il palazzo è più coerente con il passato coloniale di Città del Guatemala che con l’epoca in cui è stato costruito.

La guida ci porta al Patio de la Paz nel cortile occidentale, dove si trova una statua con due mani unite, che  tengono una vera rosa bianca, cambiata ogni giorno alle 11  da una guardia.  E’ stata posata nel punto in cui, nel 1996, furono sottoscritti gli accordi di pace, che posero fine alla guerra civile nel Paese. Funge da memoriale per quel tormentato periodo della storia guatemalteca.

Usciamo e nel mezzo della piazza chiediamo a un militare di scattare la classica foto ricordo. Il volo per il Nicaragua ci aspetta, ma questa è un’altra storia.

GRATIS SCARICA
L’EBOOK SUL GUATEMALA
CLICCA QUI

SCOPRI CHI SONO
Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da 30 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!

Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo  che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera. E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog in cui ti trovi e creare più di 350 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.

➡️  Se vuoi sapere chi sono e che cosa posso fare per te clicca qui >>>

Hai un sogno nel cassetto?
Un’idea di viaggio da sviluppare?
Un preventivo da chiedere?

CONTATTAMI QUI!

LE PROPOSTE DI VIAGGIO GUATEMALA

Se vuoi andare in Guatemala…

➡️
  Scopri i  miei programmi di viaggio >>

Ecco alcuni miei programmi
👉 Classico Guatemala 8 giorni >>
👉 Viaggio culinario 8 giorni >>
👉 Trekking tra i vulcani >>
👉 Fly & drive 9 giorni >>
👉 Guatemala low cost 13 giorni >>
👉 Guatemala Tour  14 giorni >>
👉  Guatemala & Roatan 9 giorni >>
👉 Messico & Guatemala 10 giorni >> 

NOTA BENE
👍  I programmi pubblicati  sono solo una parte di quelli che posso proporti. Chiedimeli 😉

👍  Tutti i soggiorni  sono modulabili e possono essere costruiti  su misura, a seconda di quello che desideri tu. Decidi tu quando partire!

👉 Leggi alcune recensioni scritte da chi ha viaggiato con me !

Hai un sogno nel cassetto?
Un’idea di viaggio da sviluppare?
Un preventivo da chiedere?

CONTATTAMI QUI!

TI CONSIGLIO DI LEGGERE
Ecco alcuni post sul Guatemala che ti potrebbero interessare:

✅ Guatemala diario di viaggio – racconto di un tour di 12 giorni
✅ Guatemala cosa vedere e cosa fare
✅ Chichicastenango cosa vedere

✅ Guatemala 5 souvenir da comprare
✅ I Garífuna: conosci questa etnia dei Caraibi
✅ Antigua, Guatemala, cosa vedere e cosa fare
✅ Il lago Atitlán, Guatemala, cosa vedere, cosa fare
✅ Guatemala cosa vedere: ecco 11 imperdibili posti da conoscere
✅ Maximon, un santo Maya: l’incontro sul lago Atitlán

 

GUARDA IL VIDEO SUL GUATEMALA

 

Condividi su:

Facebook
LinkedIn
WhatsApp
Email

√ Hai uno spirito avventuroso e ai tuoi viaggi chiedi solo esperienze fuori dall’ordinario o preferisci goderti fino all’ultima goccia il benefico e rigenerante relax di una magnifica spiaggia?

√ Ti piacciono gli spazi aperti, dove il tuo sguardo scorre verso gli orizzonti infiniti o dove percorrere decine di chilometri senza incontrare anima viva o preferisci delle città vivaci e frizzanti ?

√ Qualunque siano i tuoi interessi, le tue passioni, i tuoi desideri…. Benvenuta e benvenuto nel mio blog! Mi auguro che i post e  i video che troverai contribuiscano a farti innamorare del Centro e Sud America 😊

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Recensioni Google

5.0
Basato su 13 recensioni
powered by Google
Elena Mauri
20:25 09 Oct 25
Viaggio Perù e Bolivia
Abbiamo scelto un viaggio Peru e Bolivia fine agosto inizio settembre 2025, organizzato per noi soltanto, visto il nostro desiderio di conciliare queste 2 mete prima dell'inizio della scuola. Arrivo a Lima-Arequipa-Puno e Titicaca-La Paz-Uyuni-Cusco-Aguacaliente-Machu-Piccu-Polcoyo-Partenza da Lima.
Il viaggio è andato benissimo, non ci sono stati intoppi di nessun genere. Il meteo era perfetto, pioggia solo una notte. Partiamo dal fatto che il viaggio è stato pensato in maniera veramente ottima, dall'acclimatamento ai momenti per recuperare le forze. Tutti ma veramente tutti sono stati puntualissimi e super professionali. Tutti gli autisti sono stati ineccepibili, giuda perfetta, ci hanno non solo portato alle destinazioni, ma ci hanno aiutato nelle pratiche per l'imbarco dei bus e si sono sempre sincerati che l'auitista successivo sia presente (frontiera tra Peru-Bolivia). Il personale che ci ha accolto a Lima, Cusco estremamente professionale. Ovviamente ci sono guide degne di una elogio e guide che forse avrebbero potuto fare di più, ma si sa che non siamo tutti uguali e magari non nella giornata gusta.

Punti degni di nota:
-entrata a Machu Picchu all'apertura alle 6.00 ha fatto la differenza!
-Montagne arcobaleno, Polcoyo in particolare, sono stata una levataccia ma una meraviglia da non perdere, con poca gente e visita con tranquillità (grazie per avercele suggerite). La valle per arrivarci è veramente bella e ancora autentica.
-Uyuni e le lagune degli altipiani sono un'esperienza che ti resta nel cuore, una magia che ti strega!
-Tratte in bus cama, super apprezzate sia tra Arequipa a Puno che da La Paz a Uyumi e ritorno. Il servizio delle compagnie scelte era veramente ottimo!
-Albergo Tierra Viva a Puno con la camera superior soprattutto dopo i giorni al salar di Uyuni
-Alberghi tutti ok forse quello che mi è piaciuto meno era quello di Arequipa e quello basico di alta quota.
-Cucina peruviana strepitosa, non lo sapevamo ma una rivelazione interessante.
-La Paz è stato una scoperta, non si può dire bellissima ma molto particolare sotto vari aspetti
-Non ci siamo mai trovati in difficoltà in aree pericolose grazie alla organizzazione. La gente è sempre stata cordiale.

Punti che per me potrebbero essere migliorati:
- Gita sul lago Titicaca (Tequile e isole Uros) troppo turistiche e la guida avrebbe dovuto impegnarsi un pò di più.
- Alloggio basico tra le lagune boliviane, ma a 4600 m è difficile chiedere di più.
- Autista Salar e altipiani: giovane un po' sbrigativo ci ha mollati le sere mente le altre guide erano presenti. Una sera essendo arrivati per ultimi hanno dovuto inventarsi una cena arrivata parecchio tardi dopo gli altri. Però ha guidato bene e organizzato aperitivo e pranzi benissimo, non possiamo lamentarci di null'altro. Anche il bagno nelle acque termali a quasi 5000 è stato ben gestito.

Vorrei aggiungere che, grazie alla accurata organizzazione di Roberto e le agenzie locali, abbiamo potuto apprezzare e goderci pienamente il viaggio.
Maria Sole Cammeresi
09:29 27 Sep 25
Il nostro viaggio è andato benissimo, ha veramente superato le nostre aspettative (che erano già alte!).
Scegliere cosa ci sia piaciuto di più è difficile, ma effettivamente l’isola di San Cristobal è stata la nostra preferita (complice anche il bellissimo sole che ci ha accolto). Le escursioni sono andate tutte molto bene, Pinzon è stata però quella che ci ha regalato di più per quanto riguarda le esperienze con gli animali, ma scegliere la nostra preferita è veramente difficile!
Anche Quito ci è piaciuta moltissimo, ci hanno colpito particolarmente le bellissime chiese gotiche e barocche e l’accoglienza e simpatia dei suoi abitanti.
Annapaola Deiana
09:44 23 Sep 25
Il viaggio che Roberto ci ha aiutato ad organizzare è andato molto bene: impeccabile sotto un profilo organizzativo e bellissimo sotto un profilo paesaggistico.
Ci ha consentito di realizzare quel mix che volevamo tra autonomia (nei giorni in cui abbiamo viaggiato tra Arica, Codpa, Putre, Iquique e Calama con la macchina noleggiata) ed organizzazione (i tour a San Pedro ed I 4 giorni boliviani).
I partner locali che ci hanno fornito supporto (Chile Tours e La Torre Tours) sono stati puntuali e molto proattivi. Ci siamo sentiti seguiti e accuditi.
Le informazioni che Roberto ci ha messo a disposizione sono state preziose nel programmare i nostri giorni "in libertà" nel nord del Paese. Il nostro consiglio per dare un supporto ancora più efficace, aiutando le persone che sceglieranno un tour simile al nostro, è di integrare le informazioni con i seguenti aspetti:

1) Nell'anello da Arica (aeroporto) ad Arica non ci sono rifornitori di gasolio; beninteso, il pieno ci è bastato ma, considerato che la raccomandazione della società di noleggio, è stato di mantenere la macchina "su-di-giri" per non ingolfare il motore, è comunque utile da sapere per programmare eventuali detour o allungamenti del percorso (capiamo che a Putre è possibile acquistare gasolio in taniche);
2) Da molti mesi la Ruta 11 che porta a Putre (Arica- La Paz) è interrotta tutti i giorni per diverse ore, cosa che ci ha costretti a lunghe attese. Sarebbe utile essere informati degli orari di apertura per poter programmare meglio le tempistiche del percorso;
3) La descrizione del tour in Bolivia mette giustamente in risalto le bellezze naturali di ciò che si andrà a vedere ma sarebbe opportuno segnalare la lunghezza dei tragitti in auto (cosa che invece giustamente ci è stato segnalato nelle informazioni sul tour nel nord del Cile) ed il fatto che l’80% del viaggio si svolge su strade bianche il cui stato potrebbe essere molto brutto con conseguenze sul fisico di chi non è abituato (e non è alla guida). Se, per ipotesi, un viaggiatore che soffrisse di mal di schiena, non potrebbe affrontare un viaggio del genere, nonostante la perizia della guida / autista (nel nostro caso, il signor Vicente, una persona di grandissima esperienza e perizia).

Il supporto di Roberto è stato eccellente e, anche se non è stato necessario, il fatto di poter contare sulla sua costante presenza è stato un grandissimo contributo al confort del nostro viaggio.
Anche se non abbiamo prossimi viaggi sudamericani in programma, quando succederà, Roberto sara senz'altro un riferimento a cui tornare.
Flavio Cordioli
10:00 14 Sep 25
Barbara e Flavio
Tour classico del Peru'
Dal 6 al 23 Agosto 2025

Caro Roberto
Vorremmo esprimere la nostra sincera gratitudine per aver promosso e organizzato assieme al team di Peru' responsabile un tour del Peru' perfetto e su misura per noi.
Il viaggio è andato ben oltre le nostre aspettative, e ci ha permesso non solo di ammirare le bellezze di questo incredibile paese, ma anche (come nei nostri desideri) di entrare più profondamente in contatto (anche se per periodo breve) con la gente e la cultura peruviana, nonchè con il fascino della sua incredibile e misteriosa storia precolombiana.
Un plauso in particolare a tutti gli operatori peruviani di Perù responsabile, incluso tutte le guide molto gentili e professionali , e tutti gli addetti (contatti per emergenze, autisti etc). In ogni Hotel e da ogni contatto di Peru' responsabile ci siamo sentiti ben accolti, al sicuro, in buone mani e a volte abbiamo avuto la sensazione di avere un trattamento privilegiato, trovandoci spesso da soli con la nostra guida (e in più con l'autista per escursioni giornaliere).
Non mancheremo nel consigliare di contattare Roberto Furlani e Evolution Travel a chi vorrà visitare il Peru' ma anche il sud America nei paesi di sua competenza.
Grazie ancora
Barbara e Flavio
Mauro Minenna
10:55 12 Sep 25
Roberto ha organizzato per me e per la mia famiglia un viaggio a Cuba rendendolo una esperienza di viaggio straordinariamente autentica e un modo per conoscere persone e le loro storie. Una visione di viaggio sostenibile e responsabile nella quale mi riconosco moltissimo. Vi invito a fidarvi di lui e della sua sensibilità e competenze!
Alessandro Luppino
16:40 08 Sep 25
Il viaggio è stato molto bello e ci e piaciuto veramente tanto. Le 2 visite con la guida privata sono state interessantissime. Personalmente il tour puno/cusco ci ha coinvolto un po meno per i tempi troppo serrati (ma so che questo non dipende da voi ma e già cosi). Siamo stati molto soddisfatti dei trasporti perché erano tutti molto puntuali gentili e disponibili.
Grazie ancora per averci aiutato!!!
Alessandro
Matteo Gatti
13:29 04 Sep 25
HO FATTO UN VIAGGIO A DICEMBRE 2024 CON LA MIA FAMIGLIA ALLE GALAPAGOS.ROBERTO è MOLTO PREPARATO E PROFESSIONALE, SI PERCEPISCE LA SUA PASSIONE .HA ORGANIZZATO TUTTO NEI MINIMI DETTAGLI, RISPECCHIANDO TUTTI I NOSTRI DESIDERI.
ABBIAMO FATTO 15 GIORNI PIENI DI ESCURSIONI E SPOSTAMENTI TRA LE VARIE ISOLE E AL NOSTRO ARRIVO C' ERA SEMPRE QUALCUNO AD ASPETTARCI . QUANDO ABBIAMO AVUTO PROBLEMI CON UN ESCURSIONE ROBERTO è STATO SUBITO PRONTO AD AIUTARCI E RISOLVERE IL PROBLEMA .
massimo cecchi
12:36 04 Sep 25
viaggio stupendo, nonostante i tanti trasferimenti voli ecc nessun disguido, puntualità eccezionale.
Non poteva andare meglio!
LAURA MEGLI
23:20 30 Aug 25
Il viaggio è stato stupendo!!! Un complimento particolare a tutte le agenzie locali per l'accoglienza, la gentilezza e la puntualità. Ottima professionalità per le guide, in particolare Massimo del Cile e Adalid al Titicaca.
Il programma ha seguito un'ottima tabella di marcia!
Un immenso grazie a Roberto per il supporto e l'aiuto nell'organizzazione del viaggio, è stato unico❤️
A presto ☺️
rossana cherici
13:23 28 Aug 25
Grazie mille, Roberto. Il viaggio in Perù ' stato molto bello. Impegnativo, ma si sapeva. Eccezionale Perù Responsabile, per organizzazione, disponibilità, livello delle guide, puntualità, ecc.
Per quanto riguarda il trekking di Vera Cruz, direi che Eco Ice sembra una delle agenzie più organizzate: tende spaziose, materassini comodi, stanza a disposizione al ritorno prima del pullman.
Nell'insieme, un'esperienza da affrontare con la dovuta preparazione, ma che poi inserisci nella lista dei viaggi memorabili.

Non è tutto qui! In questi anni ho aiutato tantissime altre persone a costruire il viaggio dei loro sogni!

Guarda la pagina dove ho raccolto le testimonianze reali di chi si è affidato a me per il suo viaggio in Centro e Sud America!

potrebbe interessarti...

Ultimi post

Hai un sogno nel cassetto? Un'idea di viaggio da sviluppare? Un preventivo da chiedere?