Appena atterri in Argentina ti rendi conto di quanto questo Paese sia immenso – e lo senti proprio nella pancia, dal respiro sottile delle Ande all’aria umida che sale dal Río de la Plata. Se il tuo sogno è un Viaggio in Argentina fuori dai soliti cliché, sei nel posto giusto: qui trovi la guida “definitiva”, scritta con l’esperienza maturata sul campo.
Quello che leggerai non è una scheda turistica asettica, ma un racconto dettagliato che unisce dati, curiosità e dritte pratiche: dall’evoluzione storica alle mille sfumature del clima, fino ai suggerimenti su come muoverti in sicurezza.
Preparati: l’Argentina è fatta di contrasti taglienti e sorprese inattese, e io posso aiutarti a trasformare ogni tappa in un ricordo da portare a casa.
Sono Roberto Furlani, esperto di Argentina e di America latina (per cui, come Tour operator, ho creato più di 110 programmi di viaggio), con oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1060 post le straordinarie bellezze dell’Argentina e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
Aggiornamenti ufficiali
Leggi i miei post:
Appena inizi a sognare un viaggio in Argentina – magari già sfogliando la sezione del mio blog su Viaggio in Argentina – verifica che il passaporto abbia almeno sei mesi di validità residua dalla data d’ingresso.
Se possiedi un passaporto italiano puoi restare fino a 90 giorni senza visto; se conti di fermarti più a lungo, o di lavorare da remoto, informati con l’ambasciata perché esistono permessi temporanei specifici.
All’arrivo ricevi un timbro che indica la permanenza concessa: conservalo, perché serve per la tassa d’uscita alle frontiere terrestri.
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La moneta locale è il peso argentino (ARS) e, come avrai sentito, il tasso di cambio fluttua spesso. Porta qualche dollaro o euro in contanti da cambiare nei bancor ufficiali – gli uffici delle banche pubbliche, riconoscibili dalle file ordinate – oppure valuta il cambio “MEP” attraverso carte di credito internazionali, che in questo periodo offre condizioni più favorevoli rispetto al contante.
Le carte funzionano bene nelle città; se ti spingi in Patagonia o nel Nord Ovest argentino conviene avere contanti, specie per stazioni di servizio e piccole locande.
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Le distanze sono immense: un volo low-cost da Buenos Aires a Bariloche riduce a due ore ciò che in bus richiede un giorno intero.
Tuttavia la rete di bus a lunga percorrenza è confortevole – poltrone “cama” reclinabili, pasti a bordo – e ti fa assaporare il paesaggio oltre che risparmiare un po’ di denaro.
Per tratti fuori rotta, ad esempio la sterrata fra El Calafate e El Chalten o la panoramica Ruta 40, l’auto a noleggio regala libertà totale: ricordati che i limiti sono in km/h e che le stazioni di servizio possono distare anche 250 km l’una dall’altra.
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Dalla boutique-hotel con vista sul Fitz Roy agli ostelli artistici di Buenos Aires, l’offerta è ampia. Negli ultimi anni molte estancias hanno aperto camere in formula “farm-stay”: cavalchi con i gauchos e ceni sotto il cielo patagonico.
Se preferisci AirBnB trova ottime opzioni nei barrios di Palermo e Recoleta, ma nelle aree remote (pensa alla Penisola di Valdés) affidati a piccoli eco-lodge che lavorano con la comunità locale.
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Le grandi città richiedono le stesse attenzioni che daresti a qualsiasi metropoli: usa taxi ufficiali, evita di mostrare oggetti costosi e tieni lo zaino davanti nei bus affollati.
Per un quadro sempre aggiornato consulta il post su Viaggiare Sicuri in Argentina.
Nei parchi nazionali non ci sono grossi pericoli di fauna aggressiva, ma il vento può essere forte: indossa abiti a strati e avvisa la guardaparques dei tuoi percorsi.
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Nessuna vaccinazione obbligatoria, ma è consigliata l’antitetanica e, se pensi di risalire il Paraná fino alle zone umide del Litoral, la profilassi per la febbre gialla.
Porta una piccola farmacia da viaggio: creme solari ad alta protezione (il buco dell’ozono si fa sentire), cerotti per vesciche se prevedi trekking e un antidiarroico leggero.
L’acqua di rubinetto è potabile nelle città, ma in zone rurali meglio scegliere bottiglie sigillate o filtrare.
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Impara il “vos”: «¿Cómo andás?», «¿Cuánto cuesta?», «¿Podés ayudarme?». Aggiungi un grazie locale – «¡Muchas gracias, che!» – e un «permiso» quando vuoi passare; la cortesia ti spalanca portoni. Nei ristoranti la mancia abituale è il 10 %.
Dormendo in guesthouse familiari, spostandoti in bus notturno e mangiando in parrilla di quartiere, puoi viaggiare con 60-70 € al giorno. Se includi voli interni, hotel boutique e degustazioni in cantina, calcola 150-200 €. Ricorda che l’IVA (21 %) su hotel e servizi turistici può essere rimborsata a chi paga con carta estera: un piccolo vantaggio per alleggerire il conto.
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Molto prima che arrivassero gli europei, la fascia andina era già solcata dagli Huarpes, dai Diaguita-Calchaquí e dai Mapuche.
I loro sistemi d’irrigazione in pietra, ma soprattutto le ceramiche dipinte rinvenute nella Quebrada de Humahuaca, raccontano di genti ben radicate sul territorio, con commerci che valicavano i passi andini.
Quelle tracce vivono ancora oggi nei tessuti color ocra che trovi nei mercati di Salta.
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Leggi i miei post su questo argomento:
Nel 1536 Pedro de Mendoza fonda Buenos Aires, ma la città viene presto abbandonata: troppo ostile il clima politico con le popolazioni locali e troppo lontana la Corona per garantire rifornimenti.
La “nuova” Buenos Aires rinascerà solo nel 1580, grazie a Juan de Garay. L’Argentina diventa così parte importante del Virreinato del Río de la Plata: cuoio, sebo e l’onnipresente yerba mate viaggiano su carretti impolverati verso Potosí, allora miniera d’argento del continente.
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Il malcontento contro le tasse spagnole esplode nel 1810 con la Revolución de Mayo. L’estanciero Manuel Belgrano, José de San Martín e Juan José Castelli guidano la neonata Junta che, nel Congresso di Tucumán del 9 luglio 1816, proclama la definitiva indipendenza.
Con loro nasce la bandiera celeste-bianca-celeste, simbolo che ancora sventola sul ponte di Rosario dove Belgrano la issò la prima volta – e se passi da quelle parti, fermati sulla costanera per vedere il monumento dedicato, nel cuore di Rosario.
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Dopo la ricchezza di fine ’800 arrivano gli anni del Peronismo: Juan Domingo Perón (e l’icona popolare Evita) definisce un modello di giustizia sociale che segna tuttora il dibattito politico.
Seguono la dittatura militare (1976-1983) e la dolorosa pagina dei “desaparecidos”.
Dal ritorno alla democrazia con Raúl Alfonsín alle crisi economiche – famosa quella del 2001 con il default sul debito pubblico – l’Argentina dimostra una resilienza quasi tangibile: basta fare due chiacchiere con un porteno in un bar di Buenos Aires per capire quanto la storia influenzi ancora la quotidianità.
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Quando disegni l’itinerario di viaggio ti accorgi che l’Argentina non è un blocco uniforme, ma un ventaglio di ambienti distinti che cambiano ogni qualche centinaio di chilometri – spesso lungo la leggendaria Ruta 40 che li collega dal confine boliviano a Capo Vírgenes.
A nord-ovest ti aspettano i territori dell’Altiplano: salares bianchissimi, valli coltivate a mais e il profilo violaceo dei Volcanes Gemelos sopra Salta.
Muovendoti verso Cuyo, la cordigliera innalza il suo picco massimo con l’Aconcagua (6.961 m) che sovrasta i vigneti di Mendoza e i sentieri battuti dagli alpinisti.
Scendendo ancora, la Pampa occupa la fascia centrale: un mare d’erba dove i gauchos allevano i bovini che finiranno nell’asado. Qui il terreno è piatto da togliere il fiato fin quasi alla costa di Mar del Plata, interrotto solo dalle ondulate Sierras de Cordoba.
Dal Río Colorado in giù comincia la Patagonia, un deserto steppico inciso da canyon di basalto e sorvegliato, sul lato andino, da torri di granito come il Fitz Roy.
Se vuoi una panoramica delle tappe imperdibili dai laghi blu di Bariloche fino alla Terra del Fuoco.
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Indicazioni mese per mese per quattro aree visitate di frequente. La matrice è orientativa e aiuta a scegliere i periodi con clima più stabile.
| Aree | Gen | Feb | Mar | Apr | Mag | Giu | Lug | Ago | Set | Ott | Nov | Dic |
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Buenos Aires e Pampa | ||||||||||||
| Patagonia sud | ||||||||||||
| Nord‑Ovest andino | ||||||||||||
| Misiones · Iguazú |
Le valutazioni considerano andamento medio delle precipitazioni e della temperatura nelle aree indicate. Il meteo locale può variare.
Tutta la metà orientale è scolpita dal bacino del Paraná-Uruguay, che si riversa nel Río de la Plata formando un delta labirintico proprio davanti a Buenos Aires. Gli affluenti nordici – Pilcomayo, Bermejo, Iguazú – portano la pioggia delle foreste subtropicali fin quasi al Tropico del Capricorno, dove rombano le Cascate di Iguazú.
Più a sud i fiumi cambiano carattere: il Negro, il Chubut e soprattutto il Santa Cruz tagliano la Patagonia fino all’Atlantico, alternando gole rocciose a estuari sabbiosi perfetti per la nidificazione degli uccelli migratori. Nel cuore della fascia andina i ghiacciai scolpiscono bacini di un azzurro lattiginoso: il Lago General Carrera, il Nahuel Huapi e il Lago Argentino, specchio del colossale Perito Moreno dentro il Parco Nazionale Los Glaciares.
La costa – oltre 4.700 km – passa dalle spiagge basse del litorale bonaerense alle falesie della Penisola di Valdés, fino alle colonie di pinguini di Punta Tombo. Lì l’incontro tra la Corrente delle Falkland e quella Brasiliana genera un buffet di krill che attira balene franche e orche tra giugno e novembre.
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Immagina cinque fasce climatiche sovrapposte in verticale. In alto, nel nord est, la selva misionera è subtropicale: caldo tutto l’anno, con scrosci intensi da novembre a marzo. Sull’altopiano andino nord-occidentale la temperatura crolla di notte, l’aria è secca e il sole picchia a 3.500 m; i mesi fra aprile e ottobre offrono cieli limpidi ideali per i trekking nelle Quebradas.
La Pampa vive un clima temperato umido, con estati miti (25-30° C.) e inverni piovosi, scanditi dal vento pampero che pulisce l’aria. Oltre il Colorado la Patagonia si fa steppica: venti occidentali costanti, estati brevi ma luminose, inverni con nevicate leggere lungo la costa e più copiose sull’asse andino.
Se vuoi esplorare El Calafate o spingerti a Ushuaia, prediligi dicembre-febbraio quando le massime sfiorano i 15 °C e le giornate durano fino a 17 ore.
Ricorda però che ogni regione ha il suo “momento”: autunno (marzo-maggio) per i colori dei boschi patagonici, primavera (settembre-novembre) per i fiori dell’Altiplano e per il birdwatching nella Mesopotamia, inverno australe per lo sci a Bariloche.
Per una pianificazione su misura – temperature medie, stagionalità degli eventi, consigli di abbigliamento – consulta sempre il post Quando andare in Argentina.
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L’Argentina di oggi conta poco più di 47 milioni di abitanti e tu te ne accorgi subito: l’80 % vive in città, con la megalopoli di Buenos Aires e il suo hinterland che da sola supera i 15 milioni. L’ossatura etnica nasce dall’incrocio fra immigrati europei (italiani e spagnoli in testa), comunità indigene – soprattutto nel Nord Ovest argentino – e ondate più recenti da Paraguay, Bolivia e Venezuela. Nel cuore della Pampa, nei sobborghi di Rosario o fra le montagne di Bariloche, cambia l’accento ma non la vocazione meticcia che caratterizza la società argentina.
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Il cattolicesimo resta la religione predominante (circa il 62 % si dichiara almeno culturalmente cattolico), ma la Costituzione tutela il pluralismo: vedrai chiese evangeliche in ogni quartiere, una delle più grandi comunità ebraiche delle Americhe fra la capitale e Córdoba, e riti sincretici come la venerazione alla Difunta Correa o a Gauchito Gil.
Le feste patronali scandiscono l’anno: se passi da Mendoza a metà marzo troverai la Vendimia, mentre ottobre trasforma la Quebrada in un caleidoscopio di maschere durante l’Encuentro de Copleros.
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Il rioplatense, variante locale dello spagnolo, mette subito alla prova il tuo orecchio con il “voseo” (parli al tuo interlocutore usando “vos” invece di “tú”). A questo aggiungi lo slang lunfardo, nato nei conventillos portegni, e un mosaico di idiomi indigeni ancora vivi: quechua e aymara sugli altipiani, guaraní nell’area di Corrientes, mapudungun in Patagonia.
Se stai pensando a un Viaggio in Argentina slow, provare a scambiare due parole in una di queste lingue ti apre porte che lo spagnolo da manuale non spalancherebbe.
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Passeggiando per i viali della Recoleta a Buenos Aires noti palazzi Beaux-Arts accanto a murales contemporanei; il Paese salta dal barocco gesuitico delle Estancias di Córdoba – patrimonio UNESCO – alle forme razionaliste di Clorindo Testa.
Anche arte rupestre: in Patagonia, la Cueva de las Manos, con impronte datate oltre 9.000 anni, dà un senso di continuità sorprendente. Non trascurare la scena di street-art di Rosario o i musei di foto modernista a Salta: sono un’altra faccia di quella stessa creatività che vedi nei teatri di Buenos Aires.
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Se ami i libri, l’Argentina ti mette in mano giganti: Jorge Luis Borges, il labirinto e l’infinito; Julio Cortázar, che rovescia la struttura del romanzo in “Rayuela”; Ernesto Sábato, ponte fra fisica e introspezione; fino ai contemporanei Mariana Enríquez e Samanta Schweblin, campionesse del gotico urbano. La Feria del Libro di Buenos Aires ad aprile–maggio è l’occasione perfetta per scovare prime edizioni e ascoltare reading in un castellano cantilenante.
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Basta un bandoneón (uno strumento a mantice della famiglia delle concertine) per evocare il tango: da Carlos Gardel a Astor Piazzolla, la “música ciudadana” è patrimonio immateriale UNESCO e ti ruba il sonno nelle milonghe di San Telmo.
Ma la cultura musicale argentina non si ferma lì: chacarera e zamba nelle peñas del nord, rock nacional anni ’70 (Spinetta, Charly García), cumbia villera nelle periferie bonaerensi e un’elettronica sofisticata che oggi fa ballare Palermo Hollywood.
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Due Oscar come Miglior Film straniero – “La historia oficial” (1986) e “El secreto de sus ojos” (2010) – certificano una scuola che sforna talenti come Lucrecia Martel, maestro di paesaggi sonori, e Juan José Campanella, re del thriller emotivo.
Nei multisala di El Calafate potresti trovare block-buster hollywoodiani, ma cerca le rassegne indipendenti: capirai molto di più sul Paese che stai attraversando.
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Il calendario è fitto: da gennaio il Carnevale di Gualeguaychú mescola samba e satira politica, febbraio esplode con la Fiesta Nacional del Sol a San Juan, luglio richiama gli appassionati di montagna all’Invernalia di Ushuaia, mentre novembre profuma di Vino argentino con le feste della nuova annata a Mendoza.
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Uso del pronome “vos” al posto di “tú” nello spagnolo rioplatense; comporta forme verbali proprie (es. “vos querés”).
Lessico popolare nato a Buenos Aires tra Ottocento e Novecento; ha parole di origine italiana e rioplatense.
Infuso di yerba mate (foglie di Ilex paraguariensis) bevuto con bombilla (cannuccia filtrante) in una tazza detta calabaza.
Locale o serata dove si balla tango; per estensione indica anche uno stile musicale legato al tango.
Griglia e ristorante specializzato in carni alla brace; l’asado è il pasto tipico preparato sulla parrilla.
Con un PIL che oscilla intorno ai 350 miliardi di dollari (stima INDEC 2024) l’economia argentina è la terza dell’America Latina. Appare ciclica: anni di crescita spinta dalla domanda interna si alternano a recessioni segnate da inflazione e svalutazione.
Eppure, bacini di litio nella Puna e la formazione di shale-oil Vaca Muerta (un gigantesco strato di rocce scistose (shale) sepolto nel sottosuolo della Patagonia nord-orientale), proiettano il Paese in un futuro dove energia e minerali critici valgono oro.
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L’agricoltura rimane il motore storico: soia, mais, girasole e, inutile dirlo, allevamento bovino – la filiera che culmina nel classico asado. Altra bandiera tricolore sono i vigneti: Mendoza, San Juan e le quote estreme di Cafayate fanno del Vino argentino un marchio che vola all’estero.
Sul fronte industria spiccano automotive a Córdoba e Santa Fe, biotech e pharma a Pilar, più un settore software che, con la Ley de Economía del Conocimiento, ha trasformato Buenos Aires in polo di start-up.
Il turismo chiude il cerchio: dalla navigazione fra i ghiacci del Perito Moreno alle balene della Penisola di Valdés, i numeri tornano ai livelli pre-pandemia.
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L’inflazione a due cifre (160 % nel 2024) erode il potere d’acquisto, ma riforme fiscali e accordi con FMI puntano a stabilizzare il quadro entro il 2026. Parallelamente, l’export di proteine vegetali e l’hub fintech di Palermo attirano capitali freschi. Insomma, l’Argentina resta un gigante complicato ma con risorse che pochi Paesi possiedono.
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Dalla Costituzione del 1853 l’Argentina è una repubblica federale presidenziale: Presidente, Vicepresidente e Congresso bicamerale (Senato e Camera dei Deputati). Il mandato presidenziale dura quattro anni ed è rinnovabile una sola volta consecutiva.
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Il Paese si divide in 23 province più la Ciudad Autónoma de Buenos Aires, con ampia autonomia su bilanci e sanità. Province come Río Negro o Jujuy hanno propri tribunali supremi e corpi di polizia, mentre i municipi (oltre 2.200) gestiscono servizi di base.
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Il panorama attuale ruota attorno a tre grandi forze: la coalizione peronista Unión por la Patria, il fronte liberale La Libertad Avanza e l’alleanza di centro-destra Juntos por el Cambio. Il voto è obbligatorio fra i 18 e i 70 anni, con scheda unica elettronica in diverse giurisdizioni. Manifestazioni e scioperi sono frequenti, quindi tieni d’occhio gli aggiornamenti su Viaggiare Sicuri in Argentina prima di muoverti nelle città.
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Membro fondatore del Mercosur, l’Argentina bilancia il rapporto strategico con il Brasile e le aperture commerciali verso Cina e UE. Partecipa al G20, guida missioni di pace ONU e mantiene la storica rivendicazione sulle isole Malvinas. In Sud America media spesso tra crisi regionali, forte della diplomazia culturale fatta di tango e soft power calcistico.
Capire questo quadro ti aiuta a leggere notizie su scioperi generali, controlli valutari o fluttuazioni del cambio.
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Appena metti piede in Argentina ti accorgi che qui il cibo non è semplice carburante: è un linguaggio che racconta storie di gauchos, immigrati europei e popoli andini.
Se stai progettando un Viaggio in Argentina lasciati guidare dal naso: tra braci ardenti, profumi di erbe della Pampa e dolcezze lattiginose scoprirai perché la cucina argentina è un capitolo fondamentale del viaggio.
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Leggi i miei post su questo argomento:
Il re indiscusso è l’Asado, più di un barbecue: parliamo di un rituale che comincia dalla scelta della brace di quebracho e finisce ore dopo con il choripán per “fare piso”, quando i commensali si apprestano a celebrare degnamente l’asado, accompagnato abbondantemente da birra e vino. Ogni taglio – vacío, costilla, entraña – ha un punto di cottura preciso, e se vuoi imparare i segreti posso riservarti un posto in una parrilla di quartiere dove il parrillero ti spiega passo passo.
Nelle empanaderías del Nord-Ovest argentino addenti le empanadas salteñas piene di carne tagliata al coltello, patate e comino.
A giugno, nei giorni della festa nazionale, assaggia il locro: zuppa densa di mais, zucca e carne affumicata che scalda le notti invernali.
Per chiudere degnamente non manca mai il dulce de leche spalmato sui pancakes (panqueques) o a farcire gli alfajores. E tra un boccone e l’altro sorseggi il rituale più sociale che ci sia: il mate, erba amara e calda passata di mano in mano come un microfono.
Se vuoi un elenco completo di sapori cerca il nostro focus su Piatti tipici Argentina.
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Parlare di Vino argentino significa inevitabilmente evocare il Malbec di Mendoza, ma fermarsi lì sarebbe riduttivo.
Nell’altitudine estrema di Cafayate (2.000 m) il Torrontés sprigiona note di fiori bianchi, mentre a Río Negro il Pinot Noir patagonico gioca su eleganza e acidità.
Molte bodegas hanno aperto tavoli di degustazione in mezzo ai filari e visite in bicicletta: se ti va, organizzo io un tour privato con pranzo “de campo” e vista sull’Aconcagua.
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A Buenos Aires comincia dal Mercado de San Telmo per provare sandwich di bondiola e provoleta filante; la sera spostati a Palermo per bistrot che reinventano la tradizione con ingredienti km 0.
In Ushuaia il centolla – grosso granchio reale – finisce in zuppe ricche, mentre a Bariloche troverai cioccolaterie artigianali eredità dei coloni alpini.
Se preferisci mercati contadini e cucine casalinghe ti porto nelle comisiones vecinales di Salta, dove le nonne preparano humitas in chala come se il tempo si fosse fermato.
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Porta contanti per i piccoli ristoranti, prenota le parrillas famose nel weekend e ricordati che la cena qui inizia mai prima delle 21. Se hai intolleranze avverti con anticipo: la scena vegetariana cresce, ma nelle zone rurali carne e latticini restano centrali.
E per evitare sorprese verifica le norme d’igiene aggiornate nel post su Viaggiare Sicuri in Argentina.
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Atterra nella capitale e lasciati trascinare dal contrasto tra i colori di La Boca e l’eleganza art-nouveau di Recoleta. Nel weekend il mercato di San Telmo riempie le strade di antiquariato e tangueros, mentre Palermo alterna murales e boutique indipendenti. Passa davanti alla Casa Rosada, ascolta l’acustica perfetta del Teatro Colón e se hai tempo tuffati nella vita notturna di Costanera.
Per spunti dettagliati dai un occhio al nostro itinerario su Argentina cosa vedere.
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Seguendo la mitica Ruta 40 entri in un documentario dal vivo.
A El Calafate cammini su passerelle che si affacciano sul fronte del Perito Moreno, un muro di ghiaccio alto sessanta metri che scricchiola come un vecchio veliero.
Se ami il trekking raggiungi El Chalten e punta alla laguna ai piedi del Fitz Roy; più a sud, a Ushuaia, il Fin del Mundo ti regala kayak fra le isolette del Beagle e gite nel Parco Nazionale omonimo, porta d’ingresso alla Terra del Fuoco.
Per organizzare la logistica in un territorio tanto vasto, affida a me i trasferimenti e concentra le energie sui panorami.
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Sul confine con il Brasile il fiume Iguazú precipita in più di 250 salti creando la Garganta del Diablo: una nebbia perenne che ti avvolge mentre osservi arcobaleni concentrici.
Avvicínati con i passerelle del lato argentino e, se cerchi adrenalina, sali sui gommoni che s’infilano fin sotto le cascate.
Ricordati che qui il clima è umido subtropicale: controlla le stagionalità nel nostro articolo “Quando andare in Argentina” prima di prenotare.
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Alzi gli occhi e vedi l’Aconcagua innevato, abbassi il bicchiere e scopri un rosso dal profumo di frutti neri e pepe.
Mendoza non è solo cantine di design: è rafting sul Río Mendoza, terme di Cacheuta e piccole posadas fra campi di lavanda. Se sei appassionato di enoturismo, posso riservare degustazioni con enologi che ti aprono barrique di annate non ancora in commercio.
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Qui il panorama cambia ogni curva: quebradas policrome, villaggi di adobe e vigne che sfidano i 2.500 m d’altitudine.
Salta città ti conquista con balconi coloniali e il Museo MAAM dove riposano le mummie di Llullaillaco; poi parti verso Cachi, Humahuaca e le Salinas Grandes. Tieni presente che gli spostamenti richiedono tempo: programma tappe rilassate e acclimatati all’altitudine.
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Dalle alture andine alle spiagge atlantiche, le città argentine offrono un itinerario urbano sorprendentemente vario, specchio della grandezza e della diversità del Paese.
Nel post panoramico dedicato alle città argentine scoprirai metropoli cosmopolite, capitali provinciali dal fascino coloniale e vivaci località balneari: tasselli indispensabili per capire storia, cultura e cucina di questa nazione sterminata.
Cominciamo dal Nord Ovest, dove le capitali andine mescolano eredità pre-incaiche e barocco spagnolo: l’elegante Salta, perla coloniale splendidamente conservata, si abbina al carattere indigeno di San Salvador de Jujuy e al fervore universitario di San Miguel de Tucumán, culla dell’indipendenza argentina. Più a sud, lungo la cordigliera, la raffinata Mendoza ti invita a degustare Malbec ai piedi dell’Aconcagua, mentre la vicina San Juan rivela vigneti d’altura, moderni musei e un ottimo osservatorio astronomico.
Procedendo verso la Pampa, la storica Córdoba alterna architetture gesuitiche a un electric night-life tanto amata dagli studenti, mentre sulle rive del Paraná si distende l’eclettica Rosario, culla della bandiera nazionale e patria di artisti d’avanguardia. Sulla costa atlantica invece, l’elegante planimetria “a scacchiera” di La Plata introduce a un’intensa vita culturale universitaria, mentre la vicina Mar del Plata celebra l’estate con spiagge, casinò in stile Belle Époque e abbondanti piatti di pesce.
Chiude il cerchio la Patagonia, dove le rive turchesi del Nahuel Huapi incorniciano il villaggio alpino di Bariloche: sport invernali, birrifici artigianali e sapori mitteleuropei convivono all’ombra dei picchi andini. Da nord a sud, ogni città argentina racconta un capitolo diverso di questa terra variegata; inserirle nel tuo itinerario significa respirare l’autenticità locale tra mercati, festival e tavole imbandite di empanadas, asado e vino.
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L’Argentina è un mosaico di ecosistemi che si susseguono in oltre 3 700 km di latitudine: un invito irresistibile per chi desidera scoprire paesaggi estremi e biodiversità sorprendenti. Dal Tropico del Capricorno alla Terra del Fuoco, ogni regione custodisce un tesoro naturale raggiungibile grazie a un’ottima rete di parchi e riserve, descritti nella guida dedicata ai parchi nazionali argentini.
A nord-est, le acque tumultuose delle Cataratas del Iguazú tuffano nella foresta subtropicale, mentre le zone umide del Parco nazionale Río Pilcomayo e del Parco nazionale Mburucuyá offrono bird-watching fra ibis scarlatti e jacana. Spostandosi verso nord-ovest la leggendaria Ruta 40 costeggia montagne multicolori: la drammatica Quebrada de Humahuaca e il villaggio coloniale di Humahuaca aprono la porta ad altipiani punteggiati di cardones, salares e villaggi andini.
Più a sud, le pareti rossastre del Parco Ischigualasto, soprannominato “Valle della Luna”, custodiscono fossili triassici, mentre la pampa arida del Parco nazionale Lihué Calel nasconde grotte con pittogrammi e mandrie di guanachi. Lungo la costa atlantica, la fauna prende il sopravvento: elefanti marini, orche e balene franche australi popolano la Penisola Valdés, mentre a Punta Tombo si raduna la più grande colonia continentale di pinguini di Magellano.
Entrando in Patagonia, il verde smeraldo del Lago Nahuel Huapi e del più selvaggio Lago General Carrera introduce a vette di granito e boschi australi. Più a sud ancora, il ghiaccio è protagonista assoluto nel Parco nazionale Los Glaciares, dove il Perito Moreno scricchiola sotto il vento andino, e nella Terra del Fuoco, dove un trekking alla Laguna Esmeralda regala il riflesso perfetto di montagne d’ardesia.
Che tu scelga l’auto a noleggio, i bus o un itinerario combinato con voli interni, l’Argentina ti sorprenderà con una straordinaria varietà di habitat, perfetti per escursioni, navigazioni, safari fotografici e incontri culturali con le comunità locali. Preparati a respirare natura allo stato puro.
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L’Argentina protegge alcuni degli ecosistemi più delicati del pianeta – dai fronti azzurri del Parco Nazionale Los Glaciares alla selva missionera che avvolge le Cascate di Iguazú, fino alla steppa faunistica della Penisola di Valdés. Viaggiare in modo responsabile qui significa scegliere attività già verificate, che riducono l’impronta ambientale e generano reddito locale.
Puoi partecipare a una giornata di monitoraggio satellitare del cóndor insieme alla Fundación Bioandina: biologi e volontari tracciano gli spostamenti di individui reintrodotti applicando trasmettitori GPS, spiegando sul campo le minacce (piombo, avvelenamenti) e le strategie di conservazione. Il programma è aperto al pubblico diverse volte l’anno nei parchi di Neuquén e San Luis.
Nella valle di Uco, Bodega Zuccardi ha adottato irrigazione a goccia di precisione, ricircolo dell’acqua di cantina e bottiglie alleggerite del 40 % per ridurre CO₂. L’azienda – insieme a Catena Zapata, Trapiche e molte altre – aderisce al Protocolo de Sustentabilidad di Bodegas de Argentina, che prevede audit esterni su efficienza idrica ed energia rinnovabile. Puoi visitare le cantine, degustare Malbec e sostenere una filiera che reinveste nella riforestazione delle fasce riparie del Río Tunuyán.
A Humahuaca, le donne della Hilandería Warmi filano lana di lama e pecora con tecniche andine e reinvestono i profitti in borse di studio per giovani Quechua. I loro laboratori sono aperti ai viaggiatori che vogliono cimentarsi nella tintura naturale o acquistare tessuti a filiera corta. Un’altra realtà da conoscere è COMAR – la cooperativa di 2.600 artigiane Wichí, Qom e Pilagá del Gran Chaco – che ha attivato programmi di micro-credito e formazione digitale per vendere cesteria di chaguar senza intermediari.
Progetti di conservazione, rifugi a energia pulita, cantine certificate e cooperative artigiane possono convivere in un unico percorso di due o tre settimane: dal trekking sostenibile a Bariloche al wine-tour low-water di Mendoza, fino ai tessuti di Jujuy.
Se vuoi evitare incastri logistici complicati, scrivimi.
Dalle pampas sconfinate al ghiaccio azzurro del Perito Moreno, dall’aroma d’affumicato dell’Asado alle note malinconiche del bandoneón, l’Argentina è un viaggio nei contrasti. In questa guida hai trovato i documenti che servono, idee per muoverti, dritte di sicurezza e spunti per viaggiare in modo sostenibile. Il valore aggiunto? La conoscenza sul campo di Roberto Furlani e del team di viaggio-centrosudamerica.com, pronto a trasformare le tue curiosità in un itinerario su misura.
Se vuoi che ogni dettaglio – dal volo sulla Penisola di Valdés alle degustazioni di Malbec ai piedi dell’Aconcagua – fili liscio, scrivimi adesso. Raccontami che tipo di avventura sogni e creerò per te un itinerario cucito su misura, con guide locali di fiducia, alloggi selezionati e zero stress logistico. L’Argentina ti aspetta: facciamola diventare il tuo prossimo grande racconto di viaggio!
L’Argentina, Paese vasto e variegato, è sicura per il turismo se adotti normali cautele, soprattutto nelle grandi città e negli spostamenti a lunga distanza. Prima di partire leggi anche la guida “Viaggiare Sicuri in Argentina”.
Aree urbane: a Buenos Aires, Cordoba e Rosario evita di mostrare oggetti di valore; usa taxi ufficiali/app e preleva in banche o centri commerciali.
Spostamenti interni: le distanze sono enormi; pianifica tempi e scali. Sulla Ruta 40 e in Patagonia guida di giorno, con serbatoio pieno e riserva d’acqua.
Natura e trekking: nei Parchi nazionali (es. Parco nazionale Los Glaciares, Terra del Fuoco) resta sui sentieri, controlla il meteo e registra l’uscita a El Chaltén o Ushuaia.
Clima: in Patagonia il vento è forte; a nord (es. Cascate di Iguazú) caldo umido: equipaggiati di conseguenza.
Per idee di itinerario vedi “Argentina cosa vedere”.
L’Argentina ospita una delle comunità di origine italiana più numerose al mondo per via di tre ondate migratorie principali (fine Ottocento, primo Novecento, dopoguerra).
Spinte economiche e possibilità di lavoro nelle città portuali e dell’interno attrassero famiglie che si insediarono a Buenos Aires, Rosario, Mendoza e Cordoba.
L’ascendenza italiana è visibile nella lingua (lunfardo), nei cognomi e nella gastronomia: dalla pizza “porteña” alle milanesa, fino ai piatti della Cucina argentina serviti con ottimo Vino argentino.
L’Argentina misura circa 2,78 milioni di km², quindi è circa 9 volte l’Italia (≈301 mila km²). Si estende per oltre 3 700 chilometri da nord a sud: dal Tropico del Capricorno alle steppe della Patagonia e alla Terra del Fuoco.
Questo incide su tempi e costi di viaggio: raggiungere El Calafate, Ushuaia o l’Argentina Nord Ovest richiede voli interni o lunghe tratte in bus.
Per ispirazione: Patagonia cosa vedere e Argentina cosa vedere.
In un Viaggio in Argentina significa combinare grandi distanze, stagionalità e attività all’aria aperta. Qui trovi stime in euro per 12–14 giorni con volo dall’Europa; i valori sono indicativi e variano per stagione e anticipo d’acquisto. Per scegliere il periodo, vedi “Quando andare in Argentina”.
Voli internazionali: 800–1 300 € A/R (bassa vs alta stagione).
Voli interni: 40–140 € a tratta (es. Buenos Aires–Bariloche, Buenos Aires–El Calafate, Buenos Aires–Ushuaia).
Bus lunga percorrenza: 20–70 € per tratte di 8–20 ore (poltrona semi-cama/cama).
Noleggio auto: 45–70 € al giorno in Patagonia/NOA, esclusa benzina.
Alloggi (camera doppia/notte): budget 25–45 €, medio 60–120 €, superiore 150 €+.
Pasti: pranzo 10–18 €, cena 20–35 €; esperienza Asado 25–45 € a persona.
Escursioni: minitrekking sul Perito Moreno 130–200 €; navigazione sul lago Argentino da El Calafate 80–120 €; gita in barca a Ushuaia 40–70 €; ingresso alle Cascate di Iguazú 15–30 €. Degustazioni a Mendoza di Vino argentino 15–40 €.
Fauna: uscite a fauna in Penisola di Valdés o Punta Tombo 40–90 €.
Budget indicativo totale (12–14 giorni)
Essenziale (bus + 1 volo interno, alloggi budget): 1 600–2 100 €.
Medio (2–3 voli interni, mix hotel/guesthouse, 2–3 tour): 2 400–3 500 €.
Comodo (voli interni multipli, auto a noleggio, tour guidati): 4 000–6 000 €.
Per costruire il tuo itinerario tra Città argentine, Patagonia cosa vedere e meraviglie come Fitz Roy, El Chaltén, Lago General Carrera e la Terra del Fuoco, parti da “viaggio in Argentina” e adatta tappe e budget al tuo tempo disponibile.
Per soggiorni turistici di breve durata di norma non è richiesto il visto. Serve un passaporto valido per l’intero periodo di permanenza. Le autorità possono cambiare i requisiti: verifica sempre la scheda della Farnesina.
La moneta è il peso argentino (ARS). Nelle città le carte sono diffuse; in zone remote il contante può essere utile. I tassi di cambio variano nel tempo; informati sulle commissioni applicate dalla tua banca.
In sintesi: Buenos Aires è piacevole in marzo‑maggio e settembre‑novembre; la Patagonia offre condizioni più stabili tra novembre e marzo; il Nord‑Ovest è più secco da aprile a ottobre; Iguazú è godibile in aprile‑maggio e agosto‑settembre.
L’Argentina usa il fuso ART (UTC−3) e non adotta l’ora legale.
Non risultano vaccinazioni obbligatorie per gli itinerari turistici più comuni. Alcune aree del nord possono richiedere attenzioni stagionali. Per indicazioni aggiornate consulta la pagina Farnesina e il tuo medico di fiducia.
Questa pagina riassume informazioni su Argentina (Paese). I dati provengono da fonti istituzionali e vengono rivisti periodicamente.
Nota: controlla sempre i link ufficiali per aggiornamenti recenti.
Ultimo controllo: .
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Non ha la pretesa di essere una guida; in libreria, nelle biblioteche o online troverai sicuramente dei testi indispensabili da questo punto di vista.
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Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da 30 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista, tra l’altro, del Corriere della Sera, per cui ho scritto più di 700 articoli per le sue pagine scientifiche.
È stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog in cui ti trovi e creare più di 580 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me l’America Latina.
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“L’Ecuador ha riservato delle sorprese assolutamente straordinarie … Ci hai organizzato un viaggio perfetto, la guida durante il tour in Ecuador è stata incredibile. Avete interpretato perfettamente i nostri desideri e le abitudini di viaggio. Siamo arrivati anche a 5000 metri senza problemi, malgrado la nostra età”.
(Lia e Vincenzo, viaggio in Ecuador e crociera alle Galapagos, dalle recensioni dei miei viaggi. Nota: sia Lia che Vincenzo hanno oltrepassato i 70 anni!)
Ho girato un po’ su Internet prima di arrivare a te e a Evolution Travel. Ho colto la tua disponibilità a fare cambiamenti e fare in viaggio su misura per noi. Alla fine i consigli che ci hai dato sono stati molto utili!
(Paolo)
Mi sono trovata benissimo, gli appuntamenti erano molto precisi, tutto organizzato perfettamente, tutto ok. Le guide erano molto preparate.
(7 donne in Ecuador e alle Galapagos)
Mi sono trovata più che bene.Ho trovato disponibilità, competenza, preparazione, tutto ciò che si può cercare in qualcuno che organizza viaggi. Non è facile trovarlo; molti si improvvisano! Se dovessi viaggiare nuovamente in America latina, mi affiderei senz’altro nuovamente a te.
(Giulia)
Ti ho fatto milioni di domande, perchè non ero abituata a fare un viaggio del genere. Pensavamo di spendere di più, ci eravamo organizzate autonomamente con i voli. Una volta tornata dalla Costa Rica, ho poi mandato mia madre di 82 anni in vacanza con Evolution Travel!
(Patrizia)
Il supporto che hai dato è stato indispensabile nella costruzione del viaggio, abbiamo realizzato assieme l’itinerario.
(Aldo, nozze d’oro)
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L’Argentina è generalmente un paese sicuro, ma come in ogni destinazione, è bene prestare attenzione ai borseggiatori nelle aree turistiche affollate, soprattutto a Buenos Aires. Evita di ostentare oggetti di valore e fai attenzione quando prelevi denaro agli sportelli automatici. Informati sulle zone da evitare, specialmente di notte. Per un viaggio senza pensieri, affidati alla nostra esperienza: ti forniremo tutte le informazioni necessarie per goderti l’Argentina in sicurezza.
L’Argentina ha accolto un’enorme ondata di immigrazione italiana tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo, attratta dalle opportunità economiche e dalla promessa di una vita migliore. Questo ha portato a una forte presenza culturale italiana, visibile nella lingua, nel cibo e nelle tradizioni. Scopri le radici italiane dell’Argentina con i nostri tour tematici!
L’Argentina è un paese vastissimo, circa nove volte più grande dell’Italia. Questa immensa estensione offre una varietà incredibile di paesaggi, dalle Ande alla Patagonia, dalle cascate di Iguazú alle pianure della Pampa. Preparati ad esplorare un continente in un solo paese!
Il costo di un viaggio in Argentina varia a seconda dello stile di viaggio, della durata e delle attività scelte. In generale, si può considerare un budget medio giornaliero che varia dai 50 ai 150 euro a persona. Contattaci per un preventivo personalizzato e scopri le nostre offerte speciali per un’esperienza indimenticabile in Argentina!