Se stai organizzando un Viaggio in Guatemala, prima o poi sentirai parlare di Tikal, di lago Atitlán o dei celebri vulcani del Guatemala.
Tutti luoghi meravigliosi, ma la giungla del Petén nasconde un gigante che pochi viaggiatori incontrano davvero: La Danta, la piramide Maya più grande del mondo per volume — una montagna di pietra che supera i due milioni e ottocentomila metri cubi.
Qualche dato veloce giusto per darti la misura: base di 300 × 600 metri, altezza complessiva di circa 72 metri (la parte superiore svetta sopra la chioma degli alberi), tre terrazze monumentali e una gradinata centrale che, quando la vedi comparire tra le liane, sembra uscita da un film di avventura anni ’80.
Il Guatemala non è solo rovine: è un mosaico di ecosistemi, lingue e popoli.
Qui, nel cuore della giungla del Petén, l’umidità tocca spesso il 90 %, le scimmie urlatrici fanno da colonna sonora e, se ti capita un improvviso acquazzone, capirai subito perché i Maya definivano questa la “terra nascosta dall’acqua”.
Gli archeologi chiamano l’area Mirador–Calakmul Basin; tu preparati a giorni di fango, foglie giganti e parecchio stupore.
Ti accompagnerò in questo post alla scoperta de La Danta.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie bellezze del Guatemala e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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El Mirador: La Città Perduta
Immagina una megalopoli dell’età del ferro sommersa dalla foresta pluviale: questo è El Mirador, 26 km² di piattaforme, canali, acropoli e bacini d’acqua che ospitano oltre trenta piramidi monumentali.
Fu mappata per la prima volta negli anni ’60 dallo studioso Ian Graham, ma solo i rilievi LiDAR del 2009 hanno svelato la vera estensione della città: reti stradali rialzate (sacbé) lunghe decine di chilometri collegavano Mirador a Nakbé, Tintal e a una costellazione di insediamenti satelliti.
Dalla “scoperta” moderna alle ricerche più recenti
Le prime ceramiche raccolte risalgono agli anni ’30, ma la svolta arriva con le spedizioni di Ray T. Matheny negli anni ’80 e con i progetti diretti da Richard Hansen, che ancora oggi guida gli scavi del Mirador Basin Project. Le analisi al radiocarbonio collocano l’apogeo urbano tra il 300 a.C. e il 150 d.C., in pieno periodo Preclassico, quando altrove i Maya alzavano appena i primi templi.
Un’avventura fuori rotta
Raggiungere El Mirador non è la classica gita in giornata da Città del Guatemala o da Antigua. Da Flores (capitale del Petén) si risale la strada fino al villaggio di Carmelita e da lì si parte a piedi o a cavallo: cinque-sei giorni di trekking nella selva, 110 km tra andata e ritorno.
L’alternativa in elicottero accorcia i tempi ma costa parecchio e ti priva di quell’effetto-immersione che rende il sito magico.
Storia e Periodi di Occupazione
L’ascesa: il Preclassico che riscrive i manuali
El Mirador comincia a pulsare intorno al X secolo a.C. come villaggio agricolo che sfrutta le stagioni dell’acqua per coltivare mais, fagioli e zucca.
Nel giro di qualche secolo gli abitanti alzano piattaforme in argilla, inventano un intonaco impermeabile a base di calcare bruciato e iniziano una produzione di ceramica rossa brillante, la cosiddetta “ceramica Chicanel”.
Tra il 300 a.C. e il 100 a.C. la popolazione esplode: le piramidi di El Tigre, Los Monos e soprattutto La Danta diventano centri rituali, magazzini e simboli di potere.
Culmine e splendore urbano
Nel I secolo a.C. la città supera probabilmente gli 80 000 abitanti, più di Roma nello stesso periodo.
Le vie rialzate servono per scambi di sale e ossidiana, mentre i bacini raccolgono acqua piovana per sopravvivere ai mesi secchi.
I rilievi stuccati sul complesso Danta mostrano due gemelli mitici che annientano il mostro terrestre Witz’: un racconto che prefigura l’epica del Popol Vuh e sottolinea il ruolo politico-religioso dell’élite.
Declino, abbandono e ritorni episodici
Verso il II secolo d.C. succede qualcosa: gli strati di cultura Chicanel sono bruscamente sigillati da terra mista a cenere, indice di incendi diffusi.
Le ipotesi dell’esodo parlano di siccità prolungate, deforestazione spinta (le analisi del polline mostrano un crollo della copertura arborea) e forse rivolte interne.
Il sito resta in gran parte deserto fino al Terminale Classico (IX secolo d.C.), quando gruppi provenienti da Calakmul riutilizzano le vecchie acropoli come postazioni di confine.
Dopo il 950 d.C. la giungla riprende il sopravvento e solo i chicleros che incidevano i sapodilla passano di qui alla ricerca di caucciù.
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Architettura e Strutture Principali
Appena sbuchi nella Plaza Central di El Mirador, ti accorgi che quasi ogni acropoli segue lo stesso schema: tre templi allineati su una piattaforma rialzata, con quello centrale più alto dei due laterali.
Questa pianta “triadica” compare un secolo prima di qualunque piramide classica di Tikal e resta un mistero: perché tre?
Le ipotesi vanno dal culto degli dei del cielo e del mondo sotterraneo a un richiamo cosmologico alle tre stelle della Cintura di Orione.
Fatto sta che le triadi diventano la carta d’identità del potere nell’alto Petén e che la loro diffusione – mappata con il LiDAR – segue le rotte commerciali del mais e dell’ossidiana.
Dimensioni da record: La Danta, El Tigre, Los Monos
Mettiamole in fila. La Danta svetta per 72 metri, ma il dato che lascia senza fiato è il volume: circa 2,8 milioni di m³, un 30 % in più rispetto alla piramide di Cheope a Giza. A sud, l’acropoli di El Tigre tocca i 55 m e domina una piattaforma lunga come tre campi da calcio.
Sul lato ovest, Los Monos custodisce stucchi che raffigurano scimmie urlatrici, emblema della foresta.
Tutto è stato costruito con blocchi di calcare cavati in situ, rivestiti da uno stucco sorprendentemente impermeabile: quando lo tocchi sembra quasi intonaco moderno, eppure ha più di duemila anni.
La Piramide La Danta: Dettagli e Curiosità
Vista da lontano non sembra tanto alta, e il trucco è tutto nella giungla: la base – 300 × 600 metri – si “siede” su una naturale dorsale calcarea.
Salendo la prima terrazza incontri cortili interni, altari e pozzi d’acqua pluviale; la seconda terrazza ospita abitazioni d’élite, forse riservate ai sacerdoti-astronomi.
Solo l’ultimo livello è puramente cerimoniale, con la scalinata centrale che punta a est, verso l’alba del solstizio d’estate.
Ogni blocco pesa in media 300 kg: gli archeologi stimano che ci siano voluti quasi sedici milioni di giornate-lavoro per completarla.
Funzioni sacre, astronomia e un bassorilievo da fumetto epico
Le cronache popolari la dipingono come “la montagna dell’alba”, e non è solo poesia: gli allineamenti delle terrazze coincidono con il sorgere di Venere – astro guida dei sacerdoti maya – in particolari giorni dell’anno agricolo.
Nel 2023 un’équipe guatemalteca ha svelato sotto uno spesso strato di argilla rossa un bassorilievo che mostra i gemelli divini Ixbalanqué-Hunapú, eroi del Popol Vuh, nell’atto di sconfiggere il mostro Witz’. È la conferma che La Danta fungeva da libro di pietra, dove mito e potere politico si intrecciavano per legittimare la dinastia locale.
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Come Arrivare a La Danta e Consigli di Viaggio
Il punto di partenza è l’aeroporto di Flores.
Da lì raggiungi il villaggio di Carmelita con un pick-up condiviso; l’ultimo segnale di rete sparisce quasi subito.
Il trekking ufficiale – quattro giorni di cammino e due di ritorno – segue sentieri marcati da alberi di sapodilla e campeggi fissi con acqua piovana filtrata.
È obbligatorio entrare con una guida certificata dall’associazione locale.
Stagioni, piogge e sicurezza nella selva
Tra metà novembre e inizio aprile la probabilità di precipitazioni crolla e il terreno è compatto. Controlla Quando andare in Guatemala per le date più asciutte.
Porta un poncho impermeabile comunque, perché qui l’acquazzone pomeridiano non chiede il permesso.
Per la sicurezza fai riferimento alle linee guida di Viaggiare Sicuri in Guatemala: niente escursioni notturne fuori dal campo e, soprattutto, scarponi alti per proteggere gli arti da incontri non desiderati.
Flora e Fauna di El Mirador
Alberi di ceiba che superano i cinquanta metri, liane spesse come il tuo polso e orchidee minuscole che spuntano dai tronchi.
La foresta che avvolge La Danta è un pezzo del Corridoio Biologico Mesoamericano: ospita più di 200 specie di uccelli, tra cui il tucano di Swainson. Di notte potresti sentire il ruggito del giaguaro o, più spesso, i richiami delle scimmie urlatrici che difendono il loro territorio.
Tra le foglie frusciano armadilli, aguti e, se sei fortunato, un tapiro di Baird al crepuscolo.
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L’Importanza Culturale e Spirituale di La Danta
Per i Maya il mondo era stratificato: sottoterra il regno degli antenati, sulla superficie quello degli umani, sopra la volta celeste.
La Danta riproduce a scala titanica questo schema: ogni terrazza rappresenta un livello dell’universo e la scalinata è l’axis mundi che mette in contatto i piani.
Durante le cerimonie solstiziali, i sacerdoti salivano al tempio centrale per “riaccendere” il sole con offerte di copal.
Colonne di fumo bianco salivano oltre la chioma degli alberi, segno visibile che il ciclo agricolo poteva ricominciare.
In Viaggio in Guatemala con Roberto Furlani
Se questo post ti ha incuriosito, desideri arrivare in cima a La Danta, scoprire Paese che la ospita e stai pensando quindi a un Viaggio in Guatemala su misura, non esitare a scrivermi e raccontarmi che tipo di esperienza hai in mente.
Insieme possiamo comporre un viaggio che abbracci le bellezze più iconiche di questa terra, senza dimenticare i dettagli pratici e la sicurezza.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
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Programmi di Viaggio in Guatemala
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Ecco alcuni miei programmi
👉 Classico Guatemala 8 giorni >>
👉 Viaggio culinario 8 giorni >>
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👉 Fly & drive 9 giorni >>
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👉 Guatemala & Roatan 9 giorni >>
👉 Messico & Guatemala 10 giorni >>
NOTA BENE
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Scopri chi sono
Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
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Scopri il Guatemala con il mio Blog
Se ti piaciuto il mio post, ti invito a scoprire il Guatemala attraverso il mio blog Viaggio in Centro-SudAmerica .
Qui troverai molte informazioni che spero ti possano essere utili per preparare e arricchire il tuo programma di viaggio in Guatemala e la tua conoscenza, più in generale, dell’America latina.
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