Vulcano Pacaya: Guida Completa all’Escursione

Ultimo aggiornamento del post 8 Luglio, 2025

Vulcano Pacaya: Guida Completa all'Escursione

Il Guatemala è terra di vulcani che sbuffano, foreste umide e città coloniali — e il Pacaya è il più facile da toccare con mano (e con scarponi ben allacciati).
In meno di un’ora da Antigua o dalla capitale ti ritrovi a quota 2552 metri sim,  su un cono di basalto nero che erutta, fuma e ribolle da oltre sessant’anni: un laboratorio geologico a cielo aperto dove puoi arrostire un marshmallow sulle fumarole, ascoltare il crepitio delle colate più recenti e fotografare la Laguna de Calderas che si colora di rosso all’imbrunire.

Se stai pianificando il tuo Viaggio in Guatemala, una mezza giornata sul Pacaya è il modo più immediato (e sicuro) per capire perché i Maya consideravano la montagna un portale fra Terra e Cielo.

Ti accompagnerò in questo post alla scoperta del vulcano Pacaya.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.  
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie  bellezze  del Guatemala e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊

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Un gigante «giovane» dell’Arco Vulcanico

Il Pacaya appartiene alla stessa catena di fuoco che genera i più celebri vulcani del Guatemala. È un «complesso» di coni sovrapposti le cui prime eruzioni risalgono a 23 000 anni fa. Dopo una lunga pausa, nel 1961 si è riattivato e da allora alterna fasi stromboliane – boati secchi, lapilli e fontane di magma – a periodi di quiete fumante. 

Ambiente e altitudini

Si parte a quota 1 800 nel bosco umido di pino–rovere; dopo un’ora di salita la foresta cede a distese di scorie vetrose che croccano sotto gli scarponi. In vetta, il campo di roccia lavica è punteggiato da fessure che soffiano vapore a oltre 300 °C: bastano pochi secondi per dorare un marshmallow o scaldare una fetta di pizza.

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Perché mettere il Pacaya nel tuo itinerario

Panorama a 360 °

Dalla cresta nord si aprono viste sulla Laguna de Calderas e sul trio Agua-Fuego-Acatenango. Nelle giornate terse, dietro i crateri si intravede l’azzurro del lago Atitlán. Al tramonto la colonna di gas si tinge di rosa mentre Antigua si accende di luci.

Trekking «entry level»

Il dislivello positivo è di circa 400 m: con passo tranquillo si copre in 1 h 30. Chi preferisce un aiuto può noleggiare un cavallo. Lungo il tracciato, la lava solidificata forma onde nere da fotografare senza fretta.

Esperienze uniche

  • Marshmallow e “pizza vulcánica” cotti sulle fumarole sotto lo sguardo della guida.

  • Escursioni serali: la colata incandescente disegna linee rosse sul pendio, perfette per scatti a lunga esposizione.

  • Bagno termale opzionale alle sorgenti di Santa Teresa, ideale per sciogliere i muscoli dopo la discesa.

Vulcano Pacaya: Guida Completa all'Escursione

Cosa vedere e fare sul Pacaya

Sentiero e punti chiave

Dall’ingresso del Parco Nazionale (San Vicente Pacaya) il cammino avanza fra chiome di ceiba e querce: ascolta i motmot dal collare turchese e cerca le oropendole che tessono nidi pensili.
Dopo “La Meseta” il paesaggio cambia di colpo: un deserto nero punteggiato da bombolas, i crostoni di lava del 2010.
Qui le guide indicano le “Saunas Naturales”, aperture roventi dove si percepisce il respiro del vulcano.

Proseguendo, un breve zig-zag nella sabbia vulcanica porta al Mirador. Dal parapetto in legno si domina la Laguna de Calderas – uno specchio verde oliva nel cratere collassato di un antico fratello del Pacaya – e si osserva il Fuego emettere pennacchi a intervalli regolari.

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Attività extra

  • Tostare  formaggio “queso panela” (venduti ai chioschi del villaggio) per un aperitivo geologico.

  • Lezioni di fotografia notturna: molte guide locali offrono treppiedi e assistenza per immortalare la scia della lava.

  • Discesa “volcanic boarding” su una pala di cenere fine (solo con operatori autorizzati).

Vulcano Pacaya: Guida Completa all'Escursione

Come arrivare al Vulcano Pacaya

Raggiungere il vulcano Pacaya è semplice quanto ordinare un caffè “cortado” nel Parque Central. Da Antigua (35 km) la strada esce fra piantagioni di caffè, passa per il paese di San Vicente Pacaya e in circa 1 h 15’ raggiunge l’ingresso del Parco Nazionale. Dal centro di Città del Guatemala calcola 1 h 40’–2 h, traffico permettendo: l’autostrada CA-9 esce verso il Pacifico, poi devia in salita fino al villaggio di San Francisco de Sales, dove trovi un ampio parcheggio custodito e la biglietteria ufficiale (diritto d’ingresso: 50 GTQ stranieri, aggiornamento 2025).

Hai tre modi per organizzarti.

  • Navetta condivisa: parte ogni mattina da Antigua (8:00) e ogni pomeriggio (14:00) per il tour al tramonto; la quota oscilla fra 20 e 25 US$, guida locale inclusa.

  • Tour privato: ideale se vuoi fermarti a fotografare le fumarole senza badare all’orologio; si contratta sui 90 – 110 US$ a veicolo con autista bilingue.

  • Auto a noleggio: asfalto in buone condizioni ma curve strette; segui le indicazioni per Villa Canales, quindi San Vicente Pacaya. Parcheggio sicuro 20 GTQ.

Qualunque opzione tu scelga, ricorda che la guida comunitaria è obbligatoria: non tanto per burocrazia, quanto perché conosce le ultime modifiche al tracciato e—soprattutto—le bocche fumaroliche che si aprono e si chiudono di continuo.

Vulcano Pacaya: Guida Completa all'Escursione

Cosa aspettarsi durante l’escursione

Il sentiero principale parte a 1900 metri  e inizia in dolce pendenza fra pini e felci arboree; dopo 30 minuti la foresta si assottiglia, l’aria diventa sulfurea e la cenere lava comincia a scricchiolare sotto gli scarponi.

Da qui il trekking sul Pacaya – moderato ma continuo – ti regala due ore scarse d’ascesa e 400 m di dislivello. Se il fiato scarseggia, i ragazzi della cooperativa locale offrono cavalli (“taxi naturales”), ovviamente a pagamento.

All’El Mirador, balcone naturale a 2 400 m, lo sguardo spazia sulla Laguna de Calderas e, nelle giornate terse, sui profili conici dei vulcani del Guatemala – Agua, Fuego, Acatenango. La guida di solito fa qui la prima sosta lunga: approfittane per bere, spalmare un po’ di crema solare e fotografare i piccoli geyser di vapore che si alzano dai crepacci.

L’ultimo tratto corre su un campo di lava del 2021, ancora tiepido a pochi centimetri di profondità.
È qui che si sperimenta il famoso “marshmallow roasting”: un bastoncino di bambù, una manciata di zuccherini e la roccia incandescente fa il resto.
Nei tour serali, quando il cielo passa all’“ora blu”, le fumarole si illuminano di bagliori arancioni—un set naturale che trasforma anche lo smartphone più modesto in una reflex.

Equipaggiamento? Scarpe da trekking con buona suola, giacca a vento leggera (in vetta il vento taglia, anche a 25 °C in valle), due litri d’acqua, cappello a tesa, crema 50 +, torcia frontale per la discesa.
Ricorda: niente ciabatte e niente jeans pesanti che assorbono umidità.

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Tour e attività disponibili

Gli operatori comunitari del Pacaya—coordinati dal municipio di San Vicente—propongono formule adatte a ogni agenda e tasca.

Tour di mezza giornata (mattina o tramonto)

Partenza 8:00 o 14:00, rientro dopo quattro ore complessive. La quota include solitamente  guida, navetta, bastone da cammino, sosta marshmallow.

Tour notturno con bivacco leggero

Per chi vuole fotografare la colata al buio e svegliarsi con la luce rosa sulle antenne del cono. Si dorme in sacco a pelo su piattaforma di legno (no tenda), cena semplice e colazione incluse.

Trekking + hot-spring

Dopo la discesa il minivan devia verso le Termas de Santa Teresita: tre ore di relax in vasche minerali a 38 °C, asciugamani e locker inclusi. 

Tour privati fotografici

Partenza molto prima dell’alba per catturare la via Lattea sopra il cratere; guida bilingue esperta di fotografia notturna, cavalletti e luci LED forniti. Da 140 US$ a persona, riduzioni per coppie.

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Sicurezza sul Pacaya

Camminare sul vulcano Pacaya significa avventurarsi su un pendio vivo, modellato ogni anno da nuove colate di basalto.
La regola d’oro è semplice: lasciati guidare da chi il terreno lo conosce centimetro per centimetro.
Le guide comunitarie—riconoscibili dal badge municipale di San Vicente Pacaya—aggiornano il tracciato dopo ogni pioggia torrenziale o piccola frana; seguirle non è un optional, è la prima garanzia di tornare a valle con il sorriso.

Mantieni sempre il sentiero principale: un passo fuori traccia può portarti su croste sottili che sotto nascondono camere di gas bollente.
Le fumarole sono fotogeniche, ma la temperatura supera i 200 °C; tieniti a un paio di metri e usa bastoncini di bambù, non le mani, per tostare i marshmallow.
Nei rari punti dove il sentiero s’incunea fra pareti di lava raffreddata alzati il caschetto della guida: blocchi di scoria, soprattutto dopo i temporali, possono rotolare senza preavviso.

Il Pacaya erutta di frequente in stile stromboliano: fontane di lapilli alte decine di metri ma localizzate dentro il cratere.
Se l’INSIVUMEH (l’Istituto nazionale guatemalteco di sismologia e vulcanologia) emette un’allerta arancione, le guide annullano o accorciano il tour; segui le loro indicazioni e verifica il bollettino la sera precedente sul sito ufficiale di INSIVUMEH

Infine, non sottovalutare l’escursione termica: a valle potresti sudare con 30 °C, ma al belvedere «El Mirador» il vento può far scendere la percezione sotto i 10 °C. Porta uno strato caldo e guanti leggeri; l’ipotermia incalza più in fretta di quanto immagini quando ti fermi per le foto serali.

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Dove mangiare vicino al Pacaya

Al ritorno dalla tua escursione sul Pacaya avrai bruciato un bel po’ di calorie: nessun problema, la strada di rientro è disseminata di soste gustose dove scoprire la vera cucina del Guatemala.
A San Francisco de Sales, pochi minuti dal parcheggio, il comedor «Las Piedras Negras» serve pepián di pollo speziato con semi di zucca e tortillas di mais nero appena pressate; chiedi il tavolo sul retro per vedere le fumarole che sbuffano in lontananza.

Se preferisci un’atmosfera più rurale, devia di cinque chilometri verso la fattoria «Café Calderas»: il caffè è ombreggiato da gravileas e tostato sul posto, accompagnato da pan de banano caldo e miele prodotto dalle arnie vulcaniche.
La vista sulla laguna, con i coni gemelli di Agua e Fuego sullo sfondo, vale gli extra dieci minuti di strada sterrata.

Vulcano Pacaya: Guida Completa all'Escursione

Sali sul Pacaya e Viaggia in Guatemala con Roberto Furlani

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Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.  
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Scopri chi sono

Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel  (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!

Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo  che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America  in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.

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