Yaxhá Nakum Naranjo: Guida Completa al Triangolo Culturale Maya del Petén

Ultimo aggiornamento del post 8 Luglio, 2025

Yaxhá Nakum Naranjo: Guida Completa al Triangolo Culturale Maya del Petén

Se pensi al Petén immagini subito Tikal.
In Guatemala, a est della grande capitale maya, sulle sponde lagunari di Yaxhá e Sacnab, si apre il Triangolo Culturale Yaxhá–Nakum–Naranjo: un’area protetta dove la giungla nasconde templi, sacbé (antiche strade rialzate) e palazzi amministrativi risalenti all’epoca Classica.
Meno visitato, più silenzioso, ideale se cerchi un Viaggio in Guatemala lontano dai flussi principali.

Gli studi dell’Universidad del Valle indicano che tra il VI e l’VIII secolo d.C. questa fascia di pianura ospitava oltre 40 000 abitanti / km², una delle concentrazioni più alte di tutto il mondo maya.
La posizione fra due laghi dolci garantiva pesca, trasporto fluviale e argilla per la ceramica.
Oggi cammini su creste calcaree coperte da caoba (mogano) e ascolti i richiami dei saraguate – scimmie urlatrici – che fungono da sveglia naturale all’alba.

Il parco non offre bar o negozi, solo guardaparque e sentieri in terra battuta: un contesto perfetto per chi preferisce la giungla ai resort. 

Ti accompagnerò in questo post alla scoperta del Marmo Verde del Guatemala.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.  
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie  bellezze  del Guatemala e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊

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Storia del Parco Nazionale Yaxhá-Nakum-Naranjo

Nel 1994 il governo avviò il Proyecto Triángulo Cultural: archeologi, biologi e restauratori tracciarono 256 km² di confine tra i due laghi e il Río Holmul.
Gli scopi erano due: mappare i siti maggiori – Topoxté (isola lacustre abitata anche in epoca post-classica), Yaxhá (letteralmente “acqua verde-blu”), Nakum e Naranjo – e proteggere i corridoi faunistici che collegano il Petén centrale alla riserva della Biosfera Maya.

Restauri e scoperte chiave

Il lavoro più visibile è la piramide di Struttura 216 a Yaxhá: ripulita dalla vegetazione, consolidata e resa scalabile con gradini in calcare originale.
A Nakum sono riemersi stucchi policromi che mostrano sovrani con il copricapo a forma di giaguaro; analisi al radiocarbonio datano i pigmenti al 720 d.C. Naranjo, ancora coperta da liane, ha restituito stele con glifi che citano alleanze militari con El Mirador.
Ogni stagione di scavo aggiunge tessere a un mosaico che collega economia, astronomia e riti dinastici.

Riconoscimenti internazionali

Nel 2003 il Congresso guatemalteco istituì il parco nazionale; tre anni dopo il complesso lagunare Yaxhá-Sacnab entrò nella lista Ramsar come zona umida di valore mondiale: 37 000 ha di paludi e aguadales (depressioni stagionali) fondamentali per aironi, le cicogne  jabirù e coccodrilli di Morelet.

Yaxhá Nakum Naranjo: Guida Completa al Triangolo Culturale Maya del Petén

Yaxhá: la città sul lago

Yaxhá occupa una lingua di terra tra le lagune gemelle Yaxhá e Sacnab, a un’ora di pista sterrata da Flores. Con oltre cinquecento strutture mappate è il sito più esteso del Triangolo Culturale.
I sentieri si snodano fra templi piramidali, palazzi residenziali, due campi per il gioco della palla e un osservatorio dove gli archeologi hanno rilevato allineamenti solstiziali.

L’Acropoli Nord custodisce pannelli in stucco che ritraggono dignitari con pettorali di giada; il Gruppo Maler ospita tre piramidi triadiche – un’architettura con tempio principale e due laterali eretti su una stessa piattaforma.
Il punto forte resta la Struttura 216: sali 43 m di gradini originali fino a una terrazza da cui, al tramonto, la giungla diventa un tappeto grigio-verde e il lago si accende di riflessi arancio.

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Natura e tempi di visita

Scimmie urlatrici  scandiscono le ore dei richiami che senti a chilometri di distanza; più discrete le scimmie ragno che attraversano i rami come funamboli. Considera almeno due ore per il nucleo centrale; con un passo rilassato e la salita al Tempio 216 ne servono quattro. I sentieri sono ombreggiati, ma il caldo umido impone acqua e repellente.

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Topoxté: l’isola postclassica

Dal molo principale di Yaxhá sali su una lancha gestita dalla cooperativa locale: in dieci minuti attraversi la laguna finché appare Topoxté, l’unico centro postclassico (900-1450 d.C.) restaurato in Petén.

Il Tempio C mostra murature più snelle rispetto ai colossi del periodo Classico; le scale hanno una pendenza dolce pensata per processioni con incensieri. I restauri, condotti dal 1994 con malte a base di calce e polvere di quarzo, proteggono ancora oggi pitture rosse a base di cinabro.

Visita complessiva un’ora e mezza, inclusa la traversata. Porta spiccioli per la mancia ai barcaioli: il loro contributo tiene in vita il piccolo molo e i binocoli utilizzati per osservare aironi e cormorani.

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Nakum: un’oasi maya nella giungla

A 18 km a nord-est di Yaxhá, Nakum emerge da un corridoio di foresta primaria. Le piramidi ripide ricordano Tikal, con creste sui tetti (roof-comb) che davano visibilità ai simboli dinastici in stucco.
L’Acropoli Settentrionale conta più edifici restaurati di qualunque altro settore del parco: qui puoi camminare su pavimenti originali in calcare lucidato che riflette ancora la luce.

Come arrivare e quando dormire in loco

In stagione secca un pick-up 4×4 copre la pista in 90 minuti; nelle piogge (maggio-ottobre) il fango intrappola i mezzi a trazione singola, quindi o noleggi un fuoristrada o pernotti nel piccolo campeggio gestito dai guardaparque (spazio per otto tende, servizi basilari).
Due ore bastano per percorrere il quadrilatero centrale; aggiungi un’ora se vuoi salire sulla piramide del Gruppo A e contare i nidi di pappagalli verde-rosso nelle ceibe vicine.

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Naranjo: la città più grande

Naranjo, o Sa’aal nel nome originale, copre 2,2 km² con complessi residenziali, steli scolpite e un sistema di canali di drenaggio che testimonia una sofisticata gestione idrica. Molte strutture restano sotto collinette di terra: gli archeologi stimano decenni di lavoro per riportarle alla luce e analizzarne le iscrizioni.

Da Melchor de Mencos la pista forestale richiede 90 minuti di guida; in stagione umida diventa un nastro d’argilla insidioso (4×4 obbligatorio). Il giro completo – Acrópolis C, Gruppo Oriental, piramide de La Culebra – riempie una giornata con pause foto e pranzo al sacco. Porta lampada frontale per esplorare corridoi parzialmente coperti da volte a gradini.

Un cantiere a cielo aperto

Gli archeologi dell’Universidad San Carlos trovano ogni anno frammenti di ceramica policroma con glifi dedicati al regno di “Lady Six Sky”, regina-guerriera dell’VIII secolo. Con il tuo biglietto (80 GTQ) finanzi consolidamenti di murature e corsi di formazione per le comunità vicine.

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Biodiversità del Parco Nazionale

Appena esci dal sentiero che collega Yaxhá al molo di Topoxté potrai imbatterti  nelle scimmie urlatrici   age nelle agili scimmie ragno.
Al crepuscolo, lungo le sponde, spuntano i musi dei coccodrilli di Morelet — rettili d’acqua dolce che raggiungono i due metri ma restano schivi purché tu mantenga la distanza.
Oltre 280 specie di uccelli nidificano fra ceibe e mogani: tucani smeraldo, aironi guarda-buoi e l’occhialuto falco batte l’aria sopra la laguna in cerca di pesce.

Come vestirsi e che regole seguire

Indossa pantaloni lunghi e camicia a maniche lunghe in tessuto traspirante; le zanzare della foresta amano le caviglie scoperte più dei repellenti chimici. Un cappello a tesa larga protegge dal sole filtrato.
Nel parco è vietato pescare, cacciare, raccogliere orchidee o prelevare pezzi di legno fossile: le multe arrivano a 5 000 quetzal. Porta con te solo ricordi fotografici.

Yaxhá Nakum Naranjo: Guida Completa al Triangolo Culturale Maya del Petén

Informazioni pratiche per la visita

Dove si trova e come si entra

Il cancello principale si trova al km 63 della strada asfaltata che da Flores corre verso Melchor de Mencos, frontiera con il Belize. Da lì una pista sterrata ben tenuta conduce in dieci minuti al Visitor Center.

Orari e tariffe

Il centro accoglienza è aperto tutti i giorni, 8:00-17:00; ultimo ingresso raccomandato alle 15:30 per avere luce sufficiente nei sentieri. Il biglietto costa 40 quetzal per i residenti, 80 quetzal (circa 9 €) per i visitatori stranieri; i bambini sotto i dieci anni entrano gratis.

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Servizi disponibili

Accanto al Centro Visite  trovi un piccolo ristorante con piatti base — riso, fagioli e pollo alla plancha — un banco di artigianato gestito dalle comunità di El Remate e un ufficio trasporti dove prenotare barca per Topoxté o pick-up per Nakum.
 L’area campeggio di Yaxhá dispone di piattaforme rialzate, bagni a compostaggio e docce fredde; porta torcia frontale e sacco a pelo leggero.

Cosa non dimenticare

Un kit di primo soccorso personale con disinfettante, cerotti, antistaminico e un piccolo bendaggio elastico. Vietato nuotare nelle lagune: correnti di fondo e presenza di rettili rendono l’acqua insidiosa anche per ottimi nuotatori.

Sicurezza e precauzioni

Il parco è sorvegliato da guardaparque armati che pattugliano i sentieri principali; episodi di furto o violenza verso i turisti non si registrano da anni. Mantieni comunque il buon senso: macchina fotografica a tracolla davanti, zaino chiuso e niente gioielli vistosi.

Perché serve una guida

Topoxté richiede il pilota di barca, Nakum e Naranjo sono raggiunti da piste argillose: una guida locale conosce i punti di ristagno d’acqua, i tronchi caduti e i passaggi privati. Il costo medio è 300 quetzal al giorno diviso fra i partecipanti.

Scimmia urlatrice Yaxhá Nakum Naranjo: Guida Completa al Triangolo Culturale Maya del Petén

Come arrivare

Da Flores

Taxi collettivi partono alle 7:00 dal Mercado Santa Elena (70 quetzal, 90 minuti) e lasciano all’ingresso. Più comoda l’auto a noleggio: strada asfaltata fino al km 63, poi sterrato facile.

Da Melchor de Mencos

Se varchi il confine Belize–Guatemala al posto di Benque Viejo del Carmen-Melchor de Mencos, ingaggia subito un pick-up con autista fuori dalla dogana: in circa un’ora e mezza di pista sterrata arriverai all’ingresso del parco. Da Naranjo la strada prosegue verso villaggi agricoli, ma nella stagione delle piogge diventa impraticabile senza un 4×4.

Dove alloggiare

Flores: base classica

  • Hotel Isla de Flores: terrazza panoramica, colazione inclusa

  • Casa Amelia: struttura storica con camere ventilate e ristorante sul molo; ottimo rapporto qualità-prezzo.

Melchor de Mencos: opzione di frontiera

  • Ecological Hostel Yaxhá: bungalow in legno, zanzariere e navetta propria per Naranjo; strategico se arrivi dal Belize e riparti verso El Mirador.

Cosa portare

Un giorno intero nella selva petenera mette alla prova tanto quanto un trekking sui vulcani del Guatemala.
Prima di chiudere lo zaino controlla che non manchino:
pantaloni lunghi in tessuto leggero, camicia a maniche lunghe, cappello a falda rigida; scarpe da trekking con battistrada profondo; repellente con almeno il 20 % di DEET; crema solare SPF 50; un impermeabile pieghevole per gli scrosci pomeridiani; due litri d’acqua in borraccia; barrette o frutta secca; binocolo compatto per seguire tucani e scimmie; macchina fotografica o smartphone con power-bank.

Con questa dotazione resti autonomo e riduci l’impatto sul fragile ecosistema del parco.

Maya-stele Yaxhá Nakum Naranjo: Guida Completa al Triangolo Culturale Maya del Petén

In Viaggio in Guatemala con Roberto Furlani

Se questo post ti ha incuriosito,  se desideri  scoprire il Triangolo Yaxhá-Nakum e stai pensando quindi a un   Viaggio in Guatemala su misura, non esitare a scrivermi e raccontarmi che tipo di esperienza hai in mente.
Insieme possiamo comporre un viaggio che abbracci le bellezze più iconiche di questa terra, senza dimenticare i dettagli pratici e la sicurezza.

Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.  
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Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel  (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!

Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo  che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America  in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.

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