Appena imbocchi il Puente Pumarejo e senti l’alito del Río Magdalena capisci perché la stampa ottocentesca soprannominò Barranquilla “Puerta de Oro”. Da questo porto fluviale partirono il primo volo commerciale della Colombia, il primo tram elettrico e la valigia carica di sogni di milioni di emigranti.
Oggi la città seduce con la sua miscela di cumbia, architettura modernista e spirito imprenditoriale, ma il vero magnete resta il Carnevale di Barranquilla: quattro giorni di travestimenti, tamburi e libertà creativa che l’UNESCO ha elevato a capolavoro del patrimonio immateriale.
In questo post ti accompagnerò alla scoperta di Tranquilla lungo tre coordinate: la storia di una città che ha aperto le porte alle idee d’avanguardia, la cultura che pulsa tutto l’anno (non solo a Carnevale) e i suggerimenti pratici per respirarne davvero l’energia, magari, nel tuo Viaggio in Colombia, prima di spostarti nelle vicine Cartagena o sulle spiagge del Parco Tayrona.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e della Colombia (per cui, come tour operator, ho creato più di 15 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie bellezze della Colombia e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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Storia di Barranquilla
Le prime capanne in palma sorsero nella seconda metà del Cinquecento accanto a pozze di acqua dolce chiamate Bocas de Ceniza.
Gli indigeni Mocaná commerciavano sale e pesce essiccato con i popoli della Sierra Nevada; i coloni spagnoli, fiutando l’affare, disboscarono la riva occidentale del Río Magdalena per ricavarne un attracco sicuro.
Nasce così un villaggio senza mura – fatto raro per l’epoca – pensato più per scambiare che per difendersi.
Il battesimo d’oro: XIX secolo e indipendenza
Durante la guerra d’indipendenza Barranquilla fornì viveri, armi leggere e carpentieri navali all’esercito libertador di Bolívar.
Nel 1824 ottenne il titolo di villa repubblicana; trenta anni dopo, grazie a un’intuizione del mercante tedesco Juan B. Elbers, divenne scalo ineludibile per i piroscafi a ruota che collegavano l’Europa alla neonata confederazione colombiana.
È in questa fase che arriva l’appellativo “Puerta de Oro”: oro inteso come ricchezza di merci, ma anche come accesso alle idee illuministe stampate sui giornali arrivati via mare.
Avanguardie e modernismo del XX secolo
Se Bogotá puntava sull’accademia, Barranquilla seduceva gli innovatori: il poeta León de Greiff fondò la rivista Cronistas del Atlántico, l’ingegnere Karl C. Parrish progettò il Malecon Leon Caridi e il quartiere El Prado – prima zona residenziale con fognature interrate.
Nel 1919 la SCADTA, compagnia aerea mista tedesco-colombiana, fece decollare da qui il primo Junkers F-13 dell’America Latina, trasformando la città in hub aeronautico.
Cultura e Tradizioni
Immagina di svegliarti al ritmo incalzante di tamburi africani, mentre una voce al megafono annuncia che “¡Hoy todo el mundo es rey!”: da questo momento la logica quotidiana si mette in pausa e la città diventa un teatro all’aperto.
Il Carnevale di Barranquilla non sbuca dal nulla all’alba della Batalla de Flores; inizia mesi prima con la Lectura del Bando, quando il sindaco consegna simbolicamente le chiavi alla Reina del Carnaval e dichiara leggi nuove e assurde (obbligo di sorridere, diritto a ballare in ufficio).
A gennaio arriva la Guacherna, sfilata notturna a lume di candela guidata dai danzatori di cumbia; l’aria profuma di fritto de arepa e’ huevo e il cielo si illumina di fuochi che si riflettono sul Río Magdalena.
Poi, quaranta giorni prima di Pasqua, la città esplode. Il sabato della Batalla de Flores vedi scorrere carri che mescolano satira politica e mito: ecco la Marimonda, personaggio beffardo dal naso-elefante che deride l’alta società; subito dietro arriva il Congo Grande, soldato barocco di un esercito immaginario; chiude il corteo il Monocuco, mantello multicolore che ricorda gli schiavi liberti del XIX secolo.
La domenica è la volta della Gran Parada: centinaia di comparsaspercorrono Vía 40 con passi di cumbia e porro; osserva i ballerini del Garabato in frac nero e bastone giallo-rosso, simbolo della lotta tra Vita e Morte—spoiler: vince sempre la Vita, con una giravolta finale che strappa l’applauso.
Il lunedì nessuno va in ufficio: ci si incontra al Festival de Orquestas, maratona musicale in cui ogni band – dalla salsa dura alle nuove correnti di champeta – tenta di portarsi a casa il premio “Congo de Oro”.
La follia si chiude il martedì con l’“Entierro de Joselito”, funerale burlesco di un fantoccio ubriaco che rappresenta l’eccesso carnevalesco; lo piangono vedove piagnucolose in pizzo nero, ma tu sai che risorgerà l’anno successivo, perché a Barranquilla la festa non muore mai.
Se vuoi viverlo da protagonista, prenota tribune numerate su Vía 40 entro novembre, porta contanti piccoli per birra e crema solare, e non temere di comprare una maschera in cartapesta: “quien lo vive es quien lo goza” non è marketing, è una promessa mantenuta.
Musica che nasce dall’acqua: cumbia e mapalé
Affacciati al molo di Las Flores e chiudi gli occhi: senti il fruscio del fiume che si mescola al colpo secco del tambor alegre; una gaita emette un lamento dolce, presto imitato da maracas fatte di zucca secca.
È così che la cumbia è venuta al mondo, figlia di tre continenti: il tamburo degli schiavi africani, il flauto indigeno gaita – femmina e maschio in dialogo amoroso – e le nacchere spagnole che ne scandiscono il tempo in 6/8.
La coreografia racconta un corteggiamento: lui avanza in cerchio, torcia in mano, mentre lei indietreggia, gonna ampia che disegna onde come l’estuario del Magdalena. Ballarla sul lungofiume, al tramonto, con la brezza che attenua il caldo, è comprendere la sensualità senza fretta dei caraibici.
Il mapalé nasce nei villaggi di pescatori afrodiscendenti tra Barranquilla e Cartagena : il nome imita il pesce che guizza appena tirato in barca.
Due tamburi – tambora grave e quitambre acuto – chiamano corpi bassi, movimenti fulminei di braccia e un urlo liberatorio che segna il colpo di rete.
Nel barrio Las Nieves, ogni sabato sera dopo le sette, puoi assistere a un ensayo comunitario: non è uno show turistico, è la vita di tutti i giorni.
Porta una bottiglia di aguardiente, offrine un sorso al caporale del gruppo e ti insegnerà il passo, piegando le ginocchia, spingendo i piedi nella polvere per sentire la connessione con la terra nera da cui il ritmo è nato.
Oggi studiosi registrano contaminazioni: la cumbia digital con synth argentini, il mapalé urbano che flirta con il reggaeton.
Ma se vuoi la versione più pura, entra a La Troja – bar mitico su Carrera 44 – il venerdì dopo le dieci: un vinile di Andrés Landero gira su un Technics del ’78, la folla si apre e ti invita a ruotare i fianchi al centro della pista.
Non servono parole, perché al Caribe la musica sostituisce qualsiasi spiegazione: un’onda che parte dal fiume, tocca la pelle e ti ricorda che, qui, il ritmo vale quanto il respiro.
Figli illustri – da Shakira a García Márquez
Barranquilla ha regalato al mondo talento pop e premi Nobel. Shakira ha mosso i primi passi di “pies descalzos”cantando in festival scolastici di El Prado; la sua fondazione Pies Descalzos sostiene scuole pubbliche nella periferia.
Gabriel García Márquez studiò giornalismo all’Universidad del Atlántico e scrisse i suoi primi racconti nella redazione del quotidiano El Heraldo: le atmosfere caraibiche di Macondo devono molto all’umidità densa e ai mercati di Barranquilla.
Oggi murales color pastello in Calle 74 ricordano entrambi, invitandoti a scattare la foto ricordo con la stessa naturalezza con cui, la sera, accetterai di ballare una cumbia spontanea sul malecón.
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Cosa Vedere e Fare a Barranquilla
Il Gran Malecón del Rio
Tre chilometri di passerella in legno che costeggiano l’acqua color cioccolato del fiume: perfetti all’ora blu, quando il sole arretra dietro i container e le famiglie si radunano per sorseggiare jugo de corozo.
Qui incontri food-truck di arepas con huevo a 6 000 COP, spettacoli di mapalé improvvisati e il “lungo sguardo” sul ponte Pumarejo illuminato. Aperto tutti i giorni, accesso gratuito; taxi dal centro 12-15 000 COP.
Museo del Caribe– storia e identità in chiave multimediale
Se vuoi capire cosa unisce indigeni, africani e arabici in un’unica sinfonia caraibica, fermati due ore qui. Filmati immersivi, suoni di cumbia in 5.1, archivio fotografico su García Márquez al secondo piano. Martedì-domenica 09:00-17:00, ingresso 15 000 COP. Dieci minuti a piedi dall’Estadio Edgar Rentería.
Catedral Metropolitana María Reina – brutalismo tropicale
Non aspettarti la solita facciata barocca: questo blocco di cemento armato anni ’60 custodisce vetrate caleidoscopiche dell’artista español Grau. Visite libere 08:00-18:00; durante la messa delle 17 senti il coro intonare villancicos accompagnati da tambora.
Monumento Ventana al Mundo – Instagram point d’autore
Un obelisco di vetro colorato alto 45 m firmato per i Giochi Centroamericani 2018. Di giorno rifletti il blu del cielo; di notte diventa faro LED multicolore. Salita in ascensore (25 000 COP) solo venerdì-domenica 15-21, prenotabile on-line. Dista 20 min in taxi da El Prado.
Altre esperienze imperdibili
El Prado: quartiere giardino degli anni ’20; passeggia tra palme reali e villini art decó, poi fermati al Cafè La Cueva dove Gabo discuteva di realismo magico.
Zoológico de Barranquilla: 500 animali autoctoni, focus su lamantini in riabilitazione. Aperto mar-dom 09:00-16:00, 28 000 COP adulti.
Bocas de Ceniza: escursione in motoscafo (1 h, 60 000 COP A/R) fino all’incontro fiume-oceano; se sei fortunato vedi delfini che seguono il pescatore.
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Gastronomia di Barranquilla
Barranquilla profuma di cocco, cipolla rosolata e coriandolo fresco; ogni piatto è un patchwork di influenze.
Ti siedi e arriva la butifarra soledeña, salsiccia mini servita in carta oleata; dici “sí” e spunta l’arroz de lisa, riso con foglia di bijao con la lisa, un piccolo cefalo (genere Mugil) che nuota in abbondanza alla foce del Río Magdalena.
Ecco tre scelte per mangiare a Baranquilla.
Ristorante economico – “La Casa de Doris” (Calle 30, Barrio Abajo)
Cucina casalinga, tavoli di plastica e pareti giallo sole. Viene gente del quartiere e qualche turista informato. Ordina arepas con huevo e chiede alla proprietaria la storia del Carnevale: te la racconterà mentre frigge. Conto medio 18 000 COP.
Fascia media – “Nena Lela Trattoria Caribe” (Alto Prado)
Nome italianeggiante, anima ibrida: spaghetto ai frutti di mare del Magdalena, ma con sofrito criollo; dessert di queso costeño e guayaba. Ambiente climatizzato, servizio rapido, ottimo se vuoi cenare presto prima di un concerto di cumbia live. 55 000 COP a persona.
Fine dining – “Rocoto Cocina Fusión” (Riomar)
Chef che ha girato Lima e Miami porta in tavola tiradito di robalo con corojo, aguardiente affumicato e dessert cacao-ñame. Sala con vetrate sul fiume, sommelier che propone pairing con birre artigianali caraibiche. Menu degustazione da 210 000 COP: ideale per chiudere il viaggio in bellezza.
Vegetariani? Prova “Sarabari Green Bar” vicino al Parque Washington: bowl di quinoa Caribe, patacones al forno e succo detox di corozo. Street-food notturno? Al Parque Suri Salcedo i carretti arrostiscono bollo limpio e pesce gatto fino alle due.
Dove Alloggiare a Barranquilla
Budget smart – “Hostal La Puerta de Oro” (Centro storico)
Camere private con AC, patio interno, colazione di bollos con queso inclusa. A dieci minuti a piedi dal Museo del Caribe: perfetto se vuoi spendere poco e uscire a piedi.
Comfort mid-range – “Hotel Prado 72” (El Prado)
Palazzo bianco anni ’40, piscina olimpionica tra bougainvillea, pianista che suona bolero al lobby-bar. Camere spaziose, taxi fissi all’ingresso: ottimo compromesso fra fascino e tariffa (da 280 000 COP la doppia).
Luxury – “Crowne Plaza Barranquilla” (Riomar)
Skyline view sul Magdalena, rooftop pool, palestra h 24 e concierge che ti prenota palco VIP per la Battalla de Flores. Tariffe da 650 000 COP con colazione gourmet.
Appartamenti Airbnb in Riomar dai 45 €: validi se viaggi in gruppo. Se sei backpacker, vai di dormitorio al “Casa Aluna” nel cuore del Barrio Abajo: oltre al letto becchi prove di comparsas tutto il giorno.
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Infrastrutture e Trasporti
Aeroporto Ernesto Cortissoz (BAQ) – l’accoglienza inizia sulla pista
Atterrare a Barranquilla vuol dire toccare terra a Ernesto Cortissoz, uno scalo compatto e funzionale che si trova 12 chilometri a sud-est del centro, nel municipio di Soledad. Appena oltre i controlli incontrerai il desk dei taxi ufficiali: mostrano una tariffa fissa – circa 35 000 COP – e in meno di venti minuti ti depositano davanti all’hotel, climatizzatore acceso e chiacchiere sul Carnevale incluse nel prezzo.
Se preferisci risparmiare qualche peso, all’uscita A2 parte la navetta pubblica Ruta Aero (cartello arancione). I minibus sfrecciano ogni mezz’ora, costano 10 000 COP pagabili in contanti al conducente e terminano la corsa su Carrera 46, da cui puoi continuare a piedi o con un breve passaggio in taxi giallo.
E se l’idea di contrattare tariffe dopo un volo intercontinentale proprio non ti sorride, scrivimi in anticipo: organizzerò un transfer privato con autista bilingue e tracciamento live; quando uscirai in hall troverai il tuo nome su un cartello e una bottiglietta d’acqua già fresca.
Muoversi in città – dall’autobus con corsia riservata al click sull’app
Una volta sistemati i bagagli, scoprirai che Barranquilla si gira più facilmente di quanto pensassi.
L’arteria del trasporto pubblico è il Transmetro, un sistema di autobus a corsia protetta che ricorda la metro di superficie: entri solo da stazioni chiuse, paghi con la Tarjeta A (costa 5 000 COP, si ricarica a partire da 2 000 COP) e in cambio hai mezzi puntuali, puliti e climatizzati. La linea S1, la più utile per chi viaggia, collega in 25 minuti il Terminal de Transportes al Gran Malecón, passando per il cuore commerciale di Calle 72.
I classici taxi gialli restano una soluzione comoda e abbordabile: il tassametro è obbligatorio per legge, quindi controlla che sia acceso. Dai quartieri di El Prado o Riomar al centro storico di Barrio Abajo spenderai fra 10 000 e 15 000 COP. Di notte, o se vuoi fissare in anticipo il prezzo, apri InDrive o DiDi: digiti la destinazione, vedi il costo prima di partire e paghi in contanti o carta senza sorprese.
Barranquilla non ha ancora una rete di metro o tram, ma l’assenza si avverte poco grazie alla capillarità degli autobus e alla presenza di Uber – autorizzato con autisti registrati e veicoli recenti. Se preferisci guidare, le strade principali sono ampie, tuttavia tieni conto del traffico serrato all’ora di punta (07-09 e 17-19) e del caldo umido che rende il climatizzatore non un lusso ma un salvavita.
Con queste coordinate, spostarti dalla Ventana al Mundo al Museo del Caribe, o spingerti fino alle Bocas de Cenizas per vedere l’abbraccio tra fiume e oceano, diventa parte del piacere del viaggio, non un ostacolo. Devi solo decidere se salire su un bus blu che corre nella sua corsia dedicata, aprire un’app o accomodarti sul sedile posteriore di un taxi a caccia di racconti di vita caribeña.
Eventi e Festival
Se pensi che Barranquilla viva solo nei quattro giorni sfrenati del Carnevale, preparati a riempire l’agenda: quasi ogni mese la città accende un riflettore diverso, sempre con quella generosità di musica, street-food e socialità che la rende famosa sulla costa caraibica.
Barranquilla Jazz Festival – settembre che vibra di ottoni
Per una settimana la Plaza de la Aduana si riempie di sax, contrabbassi e percussioni afro-caraibiche.
Le date ruotano intorno alla terza settimana di settembre (controlla il programma ufficiale a metà giugno); l’ingresso ai concerti serali è gratuito, mentre le masterclass di improvvisazione costano circa 70 000 COP e si esauriscono in pochi giorni.
Porta una sedia pieghevole: i set si protraggono fino a mezzanotte, complice la brezza del Río Magdalena che rende il clima più gentile.
Festival Internacional de Cine de Barranquilla – novembre fra proiettori e hamacas
Il FICBAQ anima i teatri Rex e Amira De la Rosa con pellicole latino-americane in anteprima. Biglietti singoli 15 000 COP, abbonamento completo 90 000 COP; se mastichi spagnolo iscriviti ai panel con registi emergenti – ottima occasione per capire come la narrativa caraibica stia evolvendo dopo l’eredità di Gabriel García Márquez.
Agenda permanente
Gennaio chiama la Noche de Tambó, preludio ritmico al Carnevale; a maggio la “Semana de la Danza” travolge Barrio Abajo con mapalé, cumbia e champeta; in agosto la “Fiesta del Bocachico” celebra il pesce simbolo del delta con grigliate collettive sul Gran Malecón. La regola è semplice: qualunque sia il mese, una comparsa sta provando pochi isolati più in là.
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Consigli di Viaggio per Barranquilla
Ecco alcuni consigli di viaggio per rendere il tuo soggiorno a Baranquilla piacevole e senza imprevisti.
Quando andare
Il periodo secco da dicembre a inizio aprile è il più gradevole: umidità relativamente bassa, cieli azzurri e gran parte degli eventi di punta – Carnevale a febbraio e Jazz Festival a settembre – cadono proprio in queste finestre. Evita ottobre, quando gli scrosci pomeridiani possono durare ore; se pianifichi l’estate europea, luglio è caldo ma ventoso, perfetto per velisti sul malecón.
Sicurezza senza paranoie
Segui le linee guida di Viaggiare Sicuri in Colombia e ricorda che i barranquilleros sono ospitali ma rapidi a individuare il turista distratto. Mantieni lo smartphone in tasca nei mercati affollati di Simón Bolívar, usa taxi-app dopo le 22 e scambia valuta solo negli uffici autorizzati attorno a Calle 72. Le truffe più comuni? Il tassametro “rotto” e il venditore di biglietti fantasma per la Batalla de Flores: compra solo su canali ufficiali.
Spagnolo da strada
Con tre frasi chiave entri subito nel cuore della gente:
“¿Cuánto vale, llave?” (Quanto costa, amico?)
“¡Qué nota esta rumba!” (Che bomba questa festa!)
“Una agüita e’panela bien fría, por favor.” (Una bevanda di zucchero di canna ghiacciata, grazie.)
Pronunciale con sorriso e riceverai consigli che nessuna guida riporta.
Barranquilla e i Dintorni
Il vantaggio di dormire alla Porta d’Oro è la posizione strategica tra destinazioni da cartolina.
Santa Marta e Parque Tayrona
Due ore di auto sulla Troncal del Caribe e sei nel centro storico di Santa Marta: palme, balconi coloniali e ceviche al lime. Prosegui 45 minuti fino all’ingresso El Zaino del Parco Tayrona; qui cammini nella giungla fino a Cabo San Juan per l’immagine da screensaver. Lascio sempre un giorno intero: l’escursione è fisica, ma il tuffo in acqua turchese ripaga ogni goccia di sudore.
Cartagena – mura, rum e tramonti arancio
In 90 minuti d’autostrada sei a Cartagena. Parti presto, esplora Getsemaní con murales e palenqueras, poi salpa verso le isole del Rosario per snorkeling tra coralli viola. Rientri in serata a Barranquilla con la certezza di aver visto due mondi nello stesso giorno.
La Guajira – deserto che incontra il Mar Caribe
Se ami i paesaggi estremi, organizza (almeno) tre giorni verso nord: dalle saline rosate di Manaure alle dune di La Guajira. Notte in ranchería wayúu, alba su un mare di sabbia e vento costante: esperienza fuori dal tempo, gestibile con fuoristrada e guida locale bilingue che posso prenotare per te.
In Viaggio a Baranquilla e in Colombia con Roberto Furlani
Barranquilla ti stuzzica per la festa, ti conquista con la cucina e ti sorprende con la sua posizione da perfetto hub caraibico.
Se vuoi trasformare queste idee in un itinerario fluido – magari iniziando con il Carnevale, proseguendo verso Bogotà e chiudendo con qualche giorno a Barú – scrivimi adesso.
Se desideri un Viaggio in Colombia su misura, non esitare a raccontarmi che tipo di esperienza hai in mente. Insieme possiamo comporre un viaggio che abbracci le bellezze più iconiche di questa terra, senza dimenticare i dettagli pratici e la sicurezza.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e della Colomba (per cui, come tour operator, ho creato più di 15 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
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NOTA BENE
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Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
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