Apri la mappa della Colombia e prova a cercare Santa Cruz de Mompox (o Mompos, come dicono qui). Non ti stupire se impieghi qualche secondo a individuarla: la cittadina sonnecchia su un’ansa del grande fiume Magdalena, incastonata nell’Isola Margarita, la lingua di terra formata proprio dove il Magdalena abbraccia il fiume Cauca. Duecentocinquanta chilometri a sud-est di Cartagena, eppure un universo a parte.
Appena posi piede sul lungofiume ti sembra di essere scivolato dentro un romanzo di García Márquez. Non a caso più d’uno, folgorato dall’aria sospesa e dalle luci giallastre dei lampioni coloniali, sussurra che Mompox è «il luogo più vicino a Macondo che si possa visitare davvero».
Ti accompagnerò in questo post alla scoperta di Mompox.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e della Colombia (per cui, come tour operator, ho creato più di 15 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie bellezze della Colombia e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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Dove si trova Mompox
Santa Cruz de Mompox sorge nel cuore del dipartimento di Bolívar, sulla già citata Isola Margarita, vero crocevia fluviale fra il Magdalena e il Cauca.
La storia dell’insediamento è legata all’acqua: per secoli le mercanzie del Nord caraibico si fermavano qui prima di proseguire verso l’entroterra, e l’oro delle Ande compiva il tragitto inverso.
Quando, all’inizio del Novecento, il fiume cambiò percorso e si aprì il nuovo porto di Magangué, la corrente commerciale smise di passare; la città si ritrovò tagliata fuori dal traffico fluviale e la sua prosperità scolorì lentamente. Il risultato? Un centro storico rimasto intatto, quasi ibernato.
Breve storia e origine del nome
Fu fondata dagli spagnoli nel 1537, ma il toponimo è più antico. Mompox deriva da Mampo, il cacicco della tribù Malibú che viveva qui prima dell’arrivo dei conquistadores; letteralmente significa “terra del capo Mampo”. Cinque secoli di andalusi, criollos, africani schiavi e mercanti hanno stratificato leggende in ogni patio fiorito.
Santa Cruz de Mompox non è nata sperduta: per tre secoli fu uno degli scali fluviali più ricchi del Vicereame.
Galeoni pieni d’oro ancoravano davanti alle sue banchine e le “grandes casas” dei mercanti brillavano di balaustre importate da Siviglia.
La festa finì nel Novecento, quando il fiume Magdalena cambiò leggermente traiettoria occludendo il suo braccio navigabile: le imbarcazioni preferirono il nuovo porto di Magangué e la città, tagliata fuori dai traffici, imboccò un lento declino economico.
Questo isolamento involontario, però, l’ha salvata da speculazioni edilizie e supermercati fluorescenti: oggi passeggi tra vie che sembrano ferme all’Ottocento, con il silenzio interrotto solo dal rumore dell’acqua contro il molo.
L’aneddoto più celebre riguarda Simón Bolívar. Nel 1812 il Libertador si fermò qui, arringò gli abitanti e arruolò 400 uomini: con quell’embrione di esercito avrebbe poi liberato Caracas. «Si a Caracas debo la vida, a Mompox debo la gloria», ringraziò Bolívar; la frase campeggia oggi su una lastra di bronzo nella Plaza de la Concepción.
Cosa vedere a Mompox
Qui serve prendersi tempo. Ogni portone racconta una mini-storia e l’architettura coloniale possiede una cifra stilistica tutta sua: il ferro battuto. Cancelli, balconi, inferriate diventano merletti neri che riflettono la luce del tramonto; sono l’elegante firma artigianale della città.
Chiese, conventi e palazzi spiegati bene
Chiesa di Santa Bárbara – È la cartolina ufficiale: campanile ottagonale, archi mudéjar e pulpito in mogano. Se entri al mattino, quando ancora aleggia l’incenso, noterai che il pavimento pende leggermente verso il fiume: dicono sia colpa di un’antica esondazione.
Chiesa di San Francesco – Fondata nel 1564, era decorata da affreschi in stile quiteño; un restauro piuttosto aggressivo del 1996 ne cancellò parte dei colori, ma nelle navate laterali resistono frammenti dell’originale blu oltremare. Chiedi al custode di mostrarti la scala a chiocciola che conduce al coro: ricavata in un tronco unico di guayacán.
Ospedale di San Giovanni di Dio – Dal 1663 curava barcaioli e schiavi liberati. Passeggia nelle corsie esterne: i pilastri in pietra corallina conservano ancora tacche e incisioni lasciate dai marinai per contare i giorni di degenza.
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Chiostro di San Carlo – Divenne tribunale reale e, per un periodo, università. Nel cortile interno sopravvive un vecchio albero di tamarindo che, secondo la tradizione, fu piantato da uno studente espulso in segno di sfida.
Casa degli Apostoli e Municipio – Palazzi gemelli sulla Calle de la Albarrada: balconi continui, modanature neoclassiche e, soprattutto, inferriate “a doppia S”, motivo che i fabbri di Mompox esportarono poi in tutto il Caribe.
Il paseo sul Magdalena e i riferimenti letterari
Passeggiare al crepuscolo sul Paseo de la Albarrada è un tuffo nel realismo magico. Gabriel García Márquez avrebbe potuto ambientarci una scena di Cent’anni di solitudine: non a caso i viaggiatori definiscono Mompox «il posto più vicino a Macondo che esista davvero». Sederti sul muraglione, sentire il canto dei grilli e osservare le canoe che scivolano nel buio è una piccola esperienza mistica.
Mompox di giorno
La mattina l’aria è densa e il sole rimbalza sui tetti di tegole rosse. Fermati in un cafetín, ordina un jugo di zapote e scruta la routine: signore che stendono biancheria sui balconi, artigiani che martellano l’argento, ragazzi che tirano la rete per la partita di microfútbol del pomeriggio. È la dimensione giusta per chi cerca autenticità senza lustrini.
Mompox di notte
Alle otto Piazza Santa Bárbara si riempie di tavolini; una banda improvvisa suona vallenato, le ragazzine vendono bolsas de mango con sale e ají, e i lampioni a gasolio diffondono una luce color miele. Se vuoi ballare, chiedi del patio di Doña Manuela: sembra l’ingresso di una casa privata, dentro c’è un cortile coloniale trasformato in salsodromo.
Dove mangiare
Prenota un tavolo al Fiamma e Sazón: cucina a vista e un arroz con camarones che profuma di latte di cocco. Se punti sulla tradizione, bussa al portone blu di La Candela e ordina viudo de pescado, zuppa di pesce del Magdalena con patacones croccanti. Street-food? Empanadas di yucca ripiene di formaggio caprino: le trovi nella calle che dalla chiesa di San Francesco conduce al mercato.
Dove dormire
Il fascino si paga, ma meno di quanto immagini. La Casa Amarilla – piccolo hotel in una dimora del Settecento affacciata sul fiume – offre stanze con pavimenti originali in cotto e amache sul balcone. Chi viaggia con zaino e budget ridotto trova letti puliti e amache sul tetto all’Hostal Doña Ada. Meglio prenotare: la capacità ricettiva è limitata e nei ponti festivi i posti si esauriscono in fretta.
Quando andare
Stagione secca da dicembre a marzo: caldo secco di giorno, brezza tiepida la sera, zero zanzare. Durante la Semana Santa (marzo o aprile) si tengono processioni notturne illuminate solo da ceri: il momento più suggestivo dell’anno. Per altre dritte sul clima dai un’occhiata all’articolo Quando andare in Colombia.
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Festival e Eventi a Mompox
Prima di prenotare l’alloggio dai un’occhiata al calendario: le feste di Mompox dettano il ritmo della vita cittadina e trasformano ogni vicolo in un palcoscenico a cielo aperto.
Semana Santa – Processioni notturne a lume di candela, bande di ottoni che suonano marce funebri del Settecento e reliquie portate a spalla dagli stessi eredi delle antiche confraternite. Prenota con mesi d’anticipo.
Festival Internacional de Jazz – Terzo weekend di settembre. Il palco galleggiante viene ancorato al centro del fiume; tu ascolti seduto sugli argini, mentre piroghe cariche di ragazzi si avvicinano remando al ritmo.
Fiesta de la Inmaculada (8 dicembre) – Chiamata anche Noche de las Velitas: migliaia di lumini disposti in disegni elaborati illuminano le facciate bianche e i balconi in ferro battuto.
Corrido de Bolas – Carnevale rurale di gennaio: gruppi mascherati si sfidano facendo rotolare enormi sfere di cera colorata lungo la Calle Real; leggenda vuole che l’usanza discenda da riti indigeni di fertilità.
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Come arrivare
Arrivare a Mompox è ancora un’avventura: parte del suo fascino sta proprio nel viaggio. Puoi imboccare la Ruta del Sol da Bogotà fino a El Banco e da lì proseguire in bus (otto ore in tutto) oppure prendere un volo per Corozal, raggiungere Magangué e attraversare il Magdalena in lancia.
Personalmente suggerisco la seconda opzione: il momento in cui la barca attracca al molo di Santa Bárbara, con la facciata bianca della chiesa che si specchia nel fiume, vale già il prezzo del biglietto.
Consigli pratici
Soldi – I bancomat sono due; portano spesso la scritta “Fuera de servicio”. Cambia pesos in anticipo a Medellín o Cartagena.
Sicurezza – Criminalità bassissima, ma dopo le 22 alcune vie laterali restano buie. Usa moto-taxi autorizzate (giubbino numerato).
Caldo & insetti – Da marzo a maggio l’umidità è feroce e le zanzare amano gli allettanti turisti nordici; repellenti e pantaloni lunghi di lino sono i tuoi migliori amici.
Internet – Wi-Fi domestici lenti; se devi lavorare compra una SIM Claro e spostati nel patio del Chiostro di San Carlo, il segnale è sorprendentemente stabile.
Shopping consapevole – La filigrana “vera” pesa poco ma costa: diffida dei bracciali troppo economici. Chiedi certificato di provenienza; sostieni le botteghe che impiegano artigiani locali anziché rivenditori all’ingrosso.
Cosa Vedere in Colombia
Ami le città coloniali come Mompox o Villa de Leyva? Allora adorerai scoprire le altre gemme nascoste della Colombia. Nel mio post “Cosa vedere in Colombia”, ti guiderò attraverso 25 località incredibili, dalle vibranti strade di Bogotá alle acque cristalline di San Andrés.
Esplora l’affascinante architettura di Cartagena? Perditi nella bellezza della Zona Cafetera, e vivi l’avventura nella Valle de Cocora,. Visita la serenità di Silvia il mistero del Deserto de Tatacoa, e la ricchezza culturale di Popayán.
Non dimenticare di scoprire le meraviglie del Parco Nazionale Tayrona, il fascino di Barichara, e la straordinaria biodiversità di Caño Cristales. Ogni angolo della Colombia offre un’esperienza unica. Parti per questo viaggio indimenticabile!
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In Viaggio Mompox e in Colombia con Roberto Furlani
Se desideri un Viaggio in Colombia su misura, che includa anche Mompox, non esitare a scrivermi e raccontarmi che tipo di esperienza hai in mente. Insieme possiamo comporre un viaggio che abbracci le bellezze più iconiche di questa terra, senza dimenticare i dettagli pratici e la sicurezza.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e della Colomba (per cui, come tour operator, ho creato più di 15 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
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Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
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