Se stai costruendo il tuo prossimo Viaggio in Colombia, prima o poi sentirai parlare del suo tesoro più policromo: Caño Cristales, un corso d’acqua che in pochi chilometri concentra tutte le tinte della tavolozza tropicale.
Qui, tra le pieghe di quarzite della Serranía de la Macarena, il letto del fiume si accende di rosso, giallo, verde, azzurro e nero, tanto da meritare soprannomi come “fiume dei cinque colori” e “arcobaleno liquido”.
Il segreto di tanti colori è una alga, la Macarenia clavigera, che fiorisce soltanto quando piogge e luce solare si combinano alla perfezione.
Succede da metà luglio a fine novembre: fuori da questa finestra il fiume torna limpido, bello ma privo di quell’effetto “wow” che ha fatto innamorare il National Geographic, arrivato a definirlo “Giardino dell’Eden”.
Ti accompagnerò in questo post alla scoperta di Caño Cristale, una delle meraviglie naturali della Colombia .
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e della Colombia (per cui, come tour operator, ho creato più di 15 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie bellezze della Colombia e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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Cos’è Caño Cristales e perchè è così speciale
Immagina di camminare su un sentiero e di scorgere sotto la superficie di vetro dell’acqua pennellate di rosso carminio, lame di giallo brillante, vene di verde smeraldo, pozze di azzurro turchese e ombre di nero profondo.
Questo spettacolo non è frutto di filtri Instagram ma di fotobiologia pura: la Macarenia clavigera, endemica di queste latitudini, riesce a produrre pigmenti diversi a seconda dell’intensità della luce e della velocità della corrente. Più la luce batte, più l’alga arrossisce; basta una nuvola perché torni al verde.
Macarenia clavigera aderisce alla roccia porosa. Le acque di Caño Cristales sono povere di sedimenti e nutrienti e risultano così limpide che la luce penetra fino al fondo facendo “lavorare” la Macarenia come un artista sotto i riflettori. Gli studiosi dell’università di Bogotà misurano livelli di trasparenza prossimi a quelli dei laghi glaciali canadesi: un’anomalia nella foresta umida.
Un’acqua cristallina
La mancanza di sostanze organiche, oltre a donare trasparenza, impedisce la proliferazione di zanzare e riduce gli odori tipici dei fiumi tropicali. Camminare scalzi nelle “marmitte” più basse è un piacere che non devi sottovalutare, anche se l’ente parco concede il bagno soltanto in aree delimitate per proteggere la flora.
Il giudizio del National Geographic
Quando nel 2014 la rivista dedicò un servizio fotografico al “fiume arcobaleno della Colombia”, la piccola cittadina di La Macarena passò da avamposto militare a meta di pellegrinaggio naturalistico. Da allora, il numero di visitatori è regolato con rigore: massimo duecento persone al giorno, prenotazione obbligatoria, guide locali certificate.
Geologia della Serranía de la Macarena
Le colline che proteggono Caño Cristales non sono un ramo delle Ande, come molti pensano, ma il prolungamento settentrionale del Massiccio della Guiana.
Le quarziti su cui poggi i piedi hanno un’età stimata in 1,2 miliardi di anni, dunque precedono di gran lunga i dinosauri e persino la vita multicellulare complessa.
La Serranía si alza all’improvviso dalla pianura dei Llanos orientali, proprio come un’isola granitica – un “inselberg” in gergo geologico.
Il risultato è un microclima unico: ai piedi del rilievo prolifera la savana, in quota la foresta nebulare, e in mezzo scorre il nostro fiume dei cinque colori, lungo meno di cento chilometri e largo, nel tratto più generoso, appena venti metri.
Marmitte dei giganti e cascate a gradoni
L’acqua, in milioni di anni, ha perforato la quarzite scavando pozzi cilindrici che i locali chiamano “marmitte dei giganti”.
Alcune sono profonde quattro metri, altre formano piscine naturali dove la Macarenia clavigera disegna vortici cromatici.
Tra le soste più fotogeniche ci sono Los Ocho de Pulpito, El Tapete e la Cascada de Los Cuarzos, nomi che imparerai a pronunciare prima di tornare a casa.
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Cosa Fare a Caño Cristales
El Mirador e i primi riflessi
Dalla base di controllo, un sentiero sale verso El Mirador: mezz’ora di gradoni naturali e davanti a te si apre l’intero corso del fiume arcobaleno.
La luce del mattino rimbalza sui rivoli rossi, e capire che i colori non sono Photoshop ma biologia ti dà una scarica di adrenalina.
Poco più giù, l’acqua scolpisce la Piscina del Turista, vasca naturale dove puoi nuotare senza intaccare la vegetazione sommersa.
Il canyon di Los Pilones
Proseguendo, entri nel canyon roccioso di Los Pilones. Le pareti strette comprimono il flusso e formano cascate di filo d’acqua che dipingono la quarzite di nero lucido. Qui il rumore si amplifica e il microclima si fa fresco: è il punto ideale per una sosta e qualche scatto che faccia invidia agli amici rimasti a casa.
Pagaiando sul Río Guayabero
Se hai un giorno in più, sposta l’attenzione dal colore alla vita selvaggia: un kayak lento sul Río Guayabero ti mette faccia a faccia con caimani dal muso stretto, lontre giganti e aironi tigre.
All’alba l’acqua è uno specchio: l’unico suono è lo “schiocco” delle pagaie e il canto dei piha che scivola dalle chiome.
Cascate e piscine naturali
Tornando sul ramo principale di Caño Cristales, ti attendono nomi che imparerai a pronunciare con accento llanero.
Alla Piscina de Carol Cristal l’acqua assume una sfumatura turchese che spezza il dominio del rosso, mentre alla Cascada del Águila il getto d’acqua scorre su un tappeto di Macarenia che vira al fucsia sotto il sole di mezzogiorno.
Poco oltre, la Cascada de Piedra Negra cade dentro una marmitta profonda quattro metri, perfetta per un tuffo.
Se hai ancora energie, raggiungi Caño la Virgen, il tratto più remoto e meno frequentato: la ricompensa è un silenzio interrotto solo dallo sciabordio dell’acqua.
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Flora e Fauna
Un incrocio di mondi
Appena metti piede nella Colombia più selvaggia—quella che vibra tra Amazzonia, Orinoco e Ande—capisci perché è tra i Paesi con la più alta densità di specie al mondo.
La Serranía de la Macarena è una “isola” di quarzite circondata da savana; sfiora i 2 400 m e, in meno di cinquanta chilometri, scivola fino ai 200 m della pianura orinoquense. Questo gradiente altitudinale crea un mosaico di microclimi che spinge flora e fauna di tre grandi biomi a sovrapporsi come in nessun altro luogo del Paese.
La foresta idrofitica
Sulle rive di Caño Cristales, tra rocce levigate e tappeti di Macarenia clavigera, cresce una foresta pluviale idrofitica: le radici degli alberi si stringono ai blocchi di quarzite come mani su corrimano scivoloso.
Qui prosperano bromelie, orchidee arancio brillante e palme moriche da cui gli abitanti di La Macarena ricavano il vino di palma—non te lo servono nei ristorantini del villaggio se non dimostri di reggere l’alcol.
Numeri che fanno impressione
Gli ultimi censimenti dell’Istituto Humboldt parlano di oltre 800 specie vegetali, 470 specie di uccelli – dal coloratissimo gallito de las rocas al minuscolo colibrì blu – quarantasei anfibi, trentadue rettili e otto diversi primati, fra cui la scimmia lanosa e il titi del Caquetá.
Solo il 4 % di quest’area è visitabile: il resto resta off-limits per garantire un corridoio ecologico ai giaguari che risalgono dal bacino amazzonico. Conservarlo significa preservare un laboratorio evolutivo che, se alterato, non esiste altrove.
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Come Arrivare a Caño Cristales
Il modo più rapido è decollare da Bogotà su un volo charter – sessanta minuti di Cessna e sei già sulla pista in terra battuta del piccolo aeroporto Jorge Enrique González.
D’estate compaiono rotte stagionali da Medellín e da Villavicencio, utili se hai già pianificato un trekking nel vicino Eje cafetero o ti trovi nella cordigliera orientale. Preferisci il fai-da-te?
Puoi raggiungere Villavicencio in bus notturno, dormire una manciata d’ore e prendere il primo volo del mattino, ma occhio: i posti si esauriscono in fretta da luglio a novembre.
Regole d’ingresso
Per varcare i cancelli del parco ti serve una guida locale autorizzata—lo impone Cormacarena dall’epoca in cui la zona era sorvegliata dall’esercito.
Nessuna guida, nessun ingresso: un sistema che tutela la Macarenia clavigera e garantisce lavoro alla comunità che, dopo l’accordo di pace, ha riconvertito il proprio futuro dal conflitto al turismo responsabile.
Perché conviene prenotare tutto insieme
Se vuoi evitare incastri di biglietti, permessi e assicurazioni, posso confezionarti un pacchetto che include voli, transfer, alloggio, pasti, ingressi giornalieri e la guida certificata che ti accompagna lungo tutto il percorso. In questo modo, appena l’aereo tocca terra, pensi soltanto a regolare la cinghia dello zaino e a respirare l’aria umida della selva.
Consigli Pratici per la Visita
Quando andare e come dribblare la folla
La finestra migliore resta da metà luglio a fine novembre, quando la Macarenia clavigera accende il suo pigmento rosso. Se puoi, evita i “puentes”, i weekend lunghi colombiani: la lista d’attesa raddoppia e il parco raggiunge il limite di ingressi entro le otto di mattina.
Regole da non sottovalutare
Prima della partenza, all’ufficio del turismo di La Macarena ti ricordano che creme solari e repellenti chimici sono banditi sul fiume: basta un velo di ossibenzone per compromettere il fotosintetico capolavoro che sei venuto a vedere.
Puoi applicare prodotti naturali solo a camminata finita, sotto la doccia del lodge. Porta pantaloni leggeri ma lunghi, maglia traspirante a manica lunga, scarpe da trekking con suola scolpita e un cappello a falda larga: il sole equatoriale picchia anche in giornate coperte.
Prenotare in anticipo (sul serio)
Le autorità rilasciano non più di duecento permessi al giorno; nei picchi di agosto spariscono in quarantotto ore.
Farti bloccare posti volo, lodge e ingressi con largo anticipo è parte del mio lavoro: in questo modo non resti a terra mentre le tue date ideali scorrono via.
Una nota sulla sicurezza
Il territorio è ormai presidiato e le guide locali conoscono ogni deviazione del sentiero, ma smarrimenti e traumi da caduta capitano.
Quando le scarpe si asciugano e la macchina fotografica è piena di scatti cremisi, ti rendi conto di aver camminato dentro un quadro che cambia colore a ogni passo. Caño Cristales non è un luogo da spuntare e archiviare: è una lezione di fragilità e stupore che rimane sotto la pelle.
Se vuoi viverla senza pensieri, contattami: metto in fila voli, permessi, guide e lodges, tu porta solo la voglia di lasciarti sorprendere dal fiume dei cinque colori.
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Quando Andare a Caño Cristales
La stagione ideale per visitare Caño Cristales è strettamente regolata per preservare il suo delicato ecosistema.
Stagione Ottimale
Il periodo tra la fine di giugno e novembre è considerato il migliore per visitare Caño Cristales. Durante questi mesi, il livello delle acque è sufficientemente basso da non essere pericoloso, ma abbastanza alto per sostenere la crescita dell’alga Macarenia clavigera, che fiorisce e colora il fiume con sfumature di rosso, blu, giallo, verde e nero. Questo fenomeno è meno visibile al di fuori di questi mesi a causa delle variazioni nel livello dell’acqua e della luminosità solare.
👉 Se vuoi sapere di più sul clima e su quando andare in altre zone della Colombia, ti consiglio di leggere il mio post Quando andare in Colombia: tutto quello che devi sapere, dove troverai tantissime informazioni utili per il tuo viaggio in questo splendido Paese!
Dove Alloggiare a La Macarena
A La Macarena non troverai resort con centinaia di stanze né piscine a sfioro: qui l’ospitalità è fatta di locande dalle dieci alle venti camere, gestite da famiglie che fino a pochi anni fa mantenevano il bestiame sui pascoli lungo il Río Guayabero.
Molte strutture sono costruite in legno di cedro amazzonico recuperato e alimentate da pannelli solari, un dettaglio che racconta la scelta coraggiosa di puntare su un turismo lento e sostenibile.
L’esperienza oltre il pernottamento
L’alloggio è spesso solo il punto di partenza: all’alba i proprietari servono un tinto bollente e l’arepa di mais bruciacchiata e, se glielo chiedi, ti accompagnano al molo per la prima barca verso Caño Cristales.
La sera, mentre il villaggio si addormenta, la musica llanera esce dalle radio e il gestore tira fuori la chitarra; sono istanti che difficilmente scorderai e che, di fatto, trasformano un letto in una storia da raccontare.
Caño Cristales e la Comunità Locale
Per anni la Serranía è rimasta un puntino isolato sulle mappe: la presenza delle FARC e la mancanza di vie d’accesso scoraggiavano qualunque viaggiatore.
Dal 2016, grazie agli accordi di pace, i sentieri sono stati bonificati e la gente di La Macarena ha potuto convertire la conoscenza della selva in guide escursionistiche e ristorantini casalinghi.
Ogni permesso che acquisti, ogni notte che trascorri in un hotel comunitario porta direttamente risorse a chi ha scelto la strada del turismo responsabile.
Viaggiare diventa un atto di sostegno
Quando affidi il tuo itinerario a me, il denaro gira in loco: le guide sono abitanti che hanno seguito corsi di biodiversità, i cuochi usano frutta dei Llanos e manioca dell’orto, le barche sono state acquistate con micro-crediti solidali.
Così il fiume arcobaleno non è solo un miracolo naturale, ma un volano capace di scrivere futuro per intere famiglie.
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Alternative a Caño Cristales
Caño Cristalitos, il fratello minore
Se vuoi una prospettiva più intima, spingiti a Caño Cristalitos, gemello in miniatura raggiungibile con un’ora di sentiero tra palme moriche.
Il letto del torrente misura appena due metri, ma la Macarenia clavigera disegna lo stesso mosaico di rossi e fucsia; l’acqua è bassa e puoi osservare i filamenti della pianta che ondeggiano al rallentatore, quasi fossero alghe di seta.
Lagune e colline della Serranía
Chi resta un giorno in più può camminare fino alla Laguna del Silencio, specchio lattescente dove s’affacciano garzette tigrate e ibis scarlatti, oppure salire al Mirador del Indio Acostado per ammirare la dorsale quarzitica che s’incunea fra Orinoco e Amazzonia. In stagione secca, le guide propongono anche notti in amaca sotto tetto di paglia, con concerto di rane e cielo stellato che pare traforato d’argento.
Sicurezza a Caño Cristales
Un territorio di nuovo aperto
Oggi gli accessi terrestri sono vigilati dall’esercito e la navigazione sul Guayabero avviene in convogli registrati. Dal 2021 il parco non registra incidenti a carico dei turisti: l’unico rischio concreto è scivolare sulle rocce bagnate se non indossi scarpe adatte. La raccomandazione è di attenerti sempre ai percorsi tracciati e ascoltare le istruzioni della guida; così eviti di calpestare la Macarenia e riduci anche i tempi di intervento in caso di emergenza. Per ulteriori dettagli aggiorno di continuo il dossier Viaggiare Sicuri in Colombia.
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In Viaggio per Caño Cristales e in Colombia con Roberto Furlani
Mettere piede sulle rocce di quarzite e vedere il fiume dei cinque colori accendersi davanti agli occhi è un privilegio che richiede organizzazione, permessi e un calendario preciso.
Se vuoi risparmiarti code, moduli in spagnolo e incastri di orari, lascia che sia io a modellare il viaggio intorno ai tuoi tempi: voli interni, lodge gestiti dalle famiglie di La Macarena, ingressi giornalieri contingentati, guide certificate e—perché no—una deviazione al Parco Tayrona o a Cartagena per chiudere in bellezza.
Contattami oggi e cominciamo a dipingere insieme il tuo itinerario nel cuore variopinto della Colombia. Insieme possiamo comporre un viaggio che abbracci le bellezze più iconiche di questa terra, senza dimenticare i dettagli pratici e la sicurezza.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e della Colomba (per cui, come tour operator, ho creato più di 15 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
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FAQ – Frequently Asked Questions
Caño Cristales si raggiunge in aereo con voli stagionali per la cittadina di La Macarena; la tratta da Bogotá dura 60–80 minuti, da Medellin 90–110 minuti, con piccoli aerei che atterrano sulla pista locale.
La Colombia regola l’accesso con guide autorizzate: dall’aeroporto ti registri a Cormacarena, poi segui un trasferimento misto barca sul Río Guayabero (15–25 minuti) e 4×4 su pista fino al punto d’ingresso dei sentieri.
I percorsi variano tra 2 e 8 km complessivi, altitudine 200–300 metri sul livello del mare, con soste in pozze naturali come Los Ochos e la Piscina del Turista (al mattino la foschia sul fiume è frequente e regala un silenzio quasi ovattato).
Calcola costi indicativi: pacchetto 2–3 giorni 260–420 €, tasse ambientali 15–25 €, barca e 4×4 20–35 € totali; il biglietto aereo a/r per La Macarena si muove spesso tra 120 e 210 €.
Per orari, stagionalità e colori del “fiume dei cinque colori”, leggi anche Caño Cristales.
Nota pratica: la stagione utile va in genere da fine giugno a inizio novembre; prenota con anticipo e porta sandali da scoglio, cappello e 1–1,5 litri d’acqua.
Il fiume più bello del mondo, per molti viaggiatori, è Caño Cristales, celebre per le tonalità rosse, gialle e verdi che si accendono tra giugno e novembre.
In Colombia, nella Serranía de la Macarena, l’alga endemica (Macarenia clavigera) colora le lame d’acqua cristalline creando vasche naturali come Pozos del Cuarzo e Los Pianos.
Le camminate durano 3–5 ore totali, con tratti facili e guadi brevi a 200–300 metri sul livello del mare; l’acqua è limpida e fresca (dopo un temporale i colori risultano più carichi).
Consiglio: scegli l’uscita mattutina e porta una maglia leggera antizanzara; l’escursione di giornata costa di solito 45–90 € a persona a seconda dell’itinerario.
Caño Cristales. si trova nel dipartimento del Meta, dentro il Parco Nazionale Serranía de la Macarena, con accesso dalla cittadina di La Macarena.
La distanza in linea d’aria da Bogotá è di circa 240–260 km verso sud-est; il volo diretto richiede 60–80 minuti.
Sui sentieri raggiungi punti noti come la Cascada de los Cuarzos e la Piscina del Turista, con dislivelli modesti e quota media 200–300 metri sul livello del mare (il sole picchia nelle ore centrali, meglio cappello e crema).
Suggerimento finale: programma 2–3 notti a La Macarena per distribuire bene le uscite e gestire eventuali cambi meteo.
La Macarena si raggiunge principalmente in aereo: da Bogotá 60–80 minuti, da Medellin 90–110 minuti, da Villavicencio 40–50 minuti con piccoli velivoli.
I voli sono stagionali e spesso legati alla finestra di visita di Caño Cristales; una tariffa a/r si aggira su 120–210 € a seconda del periodo.
In alternativa viaggi terra+aria: bus Bogotá–Villavicencio 3–4 ore e volo breve per La Macarena; la tratta stradale completa non è di solito consigliata e comunque richiede più cambi e tempi lunghi.
All’arrivo passi dall’ente Cormacarena e organizzi la giornata tra barca sul Río Guayabero e 4×4 fino ai trailhead (il paese è compatto: dall’aeroporto alla piazza centrale cammini in 7–12 minuti).
Consiglio: viaggia con zaino morbido e peso ridotto; sui voli piccoli esistono limiti bagaglio intorno a 8–10 kg.





























































