Ecco come scoprire le Saline di Maras, una tappa imperdibile della Valle Sacra durante un viaggio in Perù. Si fregiano del titolo UNESCO “Patrimonio dell’Umanità. Sono un insieme di circa 3000 vasche ospitate in terrazzamenti ricavati dai pendi scoscesi della collina Qaqawiñay. Oltre a essere una testimonianza storica dei tempi pre-incaici, rappresentano anche un bellissimo esempio di gestione comunitaria di una risorsa naturale.
Ecco cosa potrai leggere in questo post:
1. ALTITUDINE DELLE SALINE DI MARAS
2. COSA VEDERE ALLE SALINE DI MARAS
2.1. 3000 Vasche
2.2. Come si produce il sale
2.3. L’estrazione del sale
2.4. Cooperazione locale
3. COME ARRIVARE ALLE SALINE DI MARAS
4. TI CONSIGLIO DI LEGGERE
5. PROPOSTE DI VIAGGIO ALLE SALINE DI MARAS E IN PERU’
6. SCOPRI CHI SONO
1. ALTITUDINE DELLE SALINE DI MARAS
Le saline di Maras si trovano a una altezza di 3385 metri sul livello del mare. Generalmente si visitano dopo avere passato almeno una notte a Cusco, alta 3399 metri. Non dovresti quindi avere problemi di altitudine, soprattutto se arrivi qui dopo essere stata/o ad Arequipa, il Canyon del Colca e il lago Titicaca.
Ti consiglio comunque di leggere il mio post: Altitudine in Perù. Mal di montagna – cosa fare?
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2. COSA VEDERE ALLE SALINE DI MARAS
Le saline di Maras sono uno dei più grandi centri di estrazione del sale di origine preispanica nella regione di Cusco. La fonte delle miniere di sale, chiamata Qoripujo, è una sorgente di acqua salata calda che sgorga all’inizio della valle. Il metodo di raccolta, semplice ma ingegnoso nello stesso tempo, non è cambiato nel corso dei secoli .
2.1. 3000 VASCHE
Le saline sono costituite da un insieme di circa 3000 vasche della dimensione media di circa 4/6 metri quadrati. Tutte assieme occupano una superficie totale di circa 1,5- 2 ettari. La produzione di sale è scandita dal calendario delle stagioni. Nella stagione secca (da maggio a ottobre) l’accumulo di sale è rapido, vi è una maggiore produzione e si ottiene una migliore qualità del sale, che ha un colore bianco/rosato. Nella stagione delle piogge (da novembre ad aprile), la produzione risulta difficile e il colore del sale possiede diverse tonalità di marrone.
2.2. Come si produce il sale
Il tradizionale processo di produzione consiste nel riempire le vasche, precedentemente pulite, con acqua salata proveniente dalla sorgente e indirizzata verso i piccoli bacini da una complessa rete di canali che scende gradualmente verso i piedi della collina. L’acqua, nelle vasche, raggiunge così un’altezza di 5 centimetri. Viene quindi lasciata evaporare. Questo processo viene ripetuto per un mese, principalmente durante la stagione secca, periodo in cui raggiunge un volume solido di sale cristallizzato di 7 -10 centimetri di spessore.
2.3. L’estrazione del sale
L’estrazione del sale avviene a strati, ottenendo diverse qualità commerciali: il primo è noto come sale da cucina destinato all’uso domestico, così come il secondo, di qualità però inferiore.
Il terzo è denominato “sale industriale” e viene utilizzato esclusivamente per l’agricoltura, l’allevamento e l’uso, appunto, industriale.
Il sale viene sminuzzato con i piedi; si procede quindi alla raschiatura dei diversi strati presenti nelle vasche e alla setacciatura del prodotto così ottenuto. Una volta asciugato completamente, il sale viene raccolto in un cesto per essere trasferito nel magazzino della società comunale Marasal, che si occupa della classificazione e della commercializzazione. I profitti delle vendite sono distribuiti tra i proprietari in base al numero di vasche di loro proprietà. Ogni vasca produce tra 150 e 200 chili di sale in media al mese.
2.4. Cooperazione locale
Il sistema di produzione del sale si è tramandato di generazione in generazione, passato dai genitori ai bambini, ed è praticamente rimasto invariato dai tempi pre-incaici.
Le persone della comunità di Maras e Pichingoto, stabiliscono accordi di produzione con chi non possiede pozzi di sale o con coloro che possiedono poche vasche. Un bellissimo esempio di cooperazione. In base al risultato della produzione, il ricavato viene poi spartito tra il proprietario delle vasche e chi le “noleggia”. Sono circa 400 le famiglie del posto, che vivono grazie alla presenza della sorgente salina.
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3. COME ARRIVARE ALLE SALINE DI MARAS
La cosa migliore per visitare le saline di Maras è partecipare a un tour organizzato, in inglese/spagnolo o in italiano. Raggiungere le saline non è agevole; devi prendere da Cusco un bus per Urubamba e da qui un colectivo o un taxi.
Qui su Google Map puoi vedere la strada da Cusco alle saline di Maras >>
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4. TI CONSIGLIO DI LEGGERE
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Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da 30 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera. E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog in cui ti trovi e creare più di 350 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
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