Se stai pensando a un viaggio in Argentina e hai voglia di scoprire il Nord-ovest del Paese, la Quebrada de Humahuaca è uno di quei luoghi che ti lasceranno a bocca aperta.
Immagina una vallata lunga circa 155 chilometri, situata nella provincia di Jujuy, a oltre 1600 chilometri dalla più caotica Buenos Aires.
Questo tratto di terra, collocato a un’altitudine media di 2500 metri, è celebre per le sue rocce di mille sfumature e per i villaggi che ancora oggi raccontano antiche tradizioni andine.
Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, la valle ti catapulta in un viaggio fra i colori, i ritmi lenti di piccoli paesi e la cultura di popoli che abitano queste terre da migliaia di anni.
Ti seguirò in questo mio post alla scoperta della Quebrada de Humahuaca.
Sono Roberto Furlani, esperto di America latina e di Argentina, con oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1060 post le straordinarie bellezze dell’Argentina e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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Caratteristiche Geologiche e Paesaggistiche
La parola “quebrada” in spagnolo indica una gola o una spaccatura, in questo caso una valle incastonata tra le montagne.
Qui, il Río Grande attraversa la pianura, apparendo e scomparendo a seconda della stagione (sai che d’inverno spesso risulta completamente asciutto, mentre in estate si riempie grazie alle piogge?).
A rendere particolare la Quebrada è la presenza di strati sedimentari con diverse componenti minerali, capaci di creare un caleidoscopio di tinte che variano dal rosso intenso al viola e al giallo. Il clima è tendenzialmente arido, e difatti noterai una vegetazione costituita in prevalenza da cactus (i cardones) e arbusti spinosi, un paesaggio che sembra quasi lunare in certi punti.
“Paleta del Pintor” e “Cerro de los Siete Colores”
Sono due dei punti più celebri della Quebrada. Vicino a Maimará trovi la Paleta del Pintor, una collinetta che al tramonto rivela gradazioni di rosso, arancione e verde, quasi fosse stata dipinta da un artista gigante. A Purmamarca, invece, avrai l’occasione di ammirare il Cerro de los Siete Colores, una montagna con strati mineralogici che emergono in bande distinte di viola, rosa, bianco e marrone. Se puoi, goditela nelle prime ore del mattino: la luce radente enfatizza ogni gradazione e ti permette di fare foto spettacolari.
Storia e Cultura
Se oggi la Quebrada è famosa per i suoi scenari, in passato ha svolto un ruolo cruciale come via di passaggio fra regioni andine e pianure più a sud.
Resti archeologici dimostrano che qui, già diecimila anni fa, gruppi di cacciatori-raccoglitori sfruttavano la presenza del fiume.
In epoca successiva, gli Inca valutarono la valle come importante collegamento commerciale e militare, aprendo rotte che univano il Vicereame del Río de la Plata con il Vicereame del Perù.
Proprio per questo, durante la guerra d’indipendenza argentina, la Quebrada fu teatro di battaglie e scontri, poiché controllare questa gola significava dominare i traffici tra nord e sud.
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Le pucaras precolombiane
Quando senti parlare di “pucará”, si fa riferimento a fortificazioni erette in epoche pre-incaiche. Uno degli esempi più conosciuti si trova vicino a Tilcara, dove potrai visitare rovine di antichi insediamenti costruiti in pietra. Questa zona era abitata da popolazioni dedite all’agricoltura e alla pastorizia, organizzate in piccole comunità che difendevano i loro villaggi tramite strutture strategiche, approfittando della posizione rialzata rispetto alla valle.
Cosa Vedere e Fare nella Quebrada de Humahuaca
Purmamarca è un paesino davvero pittoresco, con stradine in terra battuta e case di adobe che circondano la piazza principale.
Il suo fascino, però, è indissolubilmente legato al Cerro de los Siete Colores, visibile alle spalle della chiesa locale.
Ti consiglio una passeggiata lungo il sentiero che gira attorno al cerro, chiamato Paseo de los Colorados, un anello di circa 3 km fattibile in un paio d’ore, dove troverai vedute mozzafiato e silenzi da spezzare il fiato.
E non dimenticare di fare un salto al mercatino artigianale di Purmamarca, dove i residenti espongono coperte, ceramiche, tessuti e gioielli fatti a mano.
Tilcara: Pucará e museo archeologico
Tilcara è uno dei centri più vitali della Quebrada, conosciuto per il suo Pucará (cittadella fortificata) e per un museo archeologico che espone reperti precolombiani. Mentre visiti il Pucará, potrai immaginare la vita che si svolgeva secoli fa in queste costruzioni. Il panorama circostante, con vista sulle montagne e il verde della valle, aiuta a capire perché gli antichi abitanti scelsero questo punto elevato per difendersi. In paese troverai anche locali con musica folcloristica e piatti tipici andini, un’opportunità per avvicinarti alla gastronomia e alla cultura di Jujuy.
Humahuaca: Monumento e tradizioni
Spostandoti più a nord, raggiungi la località di Humahuaca, a circa 3.000 metri di altitudine. Al centro si erge un monumento agli Eroi dell’Indipendenza, che ricorda i sacrifici di chi lottò contro gli spagnoli. Visita anche il Cabildo e la chiesa del paese, luoghi che raccontano un’identità mista fra retaggi coloniali e comunità indigene. Qui si conservano tradizioni legate alla celebrazione di feste religiose e popolari, in cui la musica e la danza fanno sentire la loro presenza con ritmi di quena e charango.
Maimará e la Paleta del Pintor
Maimará è un paesino dall’atmosfera tranquilla, immerso fra montagne che sembrano tavolozze di un pittore pazzo: la Paleta del Pintor, che si staglia dietro il borgo, sorprende con fasce di rosa, grigio, blu e giallo. Se vuoi ammirare al meglio questi colori, concediti una breve passeggiata o sali verso qualche punto panoramico. Allo stesso tempo, approfitta per acquistare formaggi di capra e altri prodotti locali, frutto di un’agricoltura di sussistenza.
Iruya: Un gioiello isolato
Iruya merita una menzione speciale. A differenza di altri paesi che si affacciano sulla statale, per raggiungere Iruya devi affrontare strade di montagna dai panorami maestosi. Il villaggio, incastonato fra i picchi, offre sensazioni di pace e misticismo. Passeggiare fra le sue stradine ripide significa anche imbattersi in scorci sulle gole andine e su un cielo azzurro senza confini.
Hornocal: Montagna dei 14 colori
Impossibile non nominare la Serranías del Hornocal, detta la Montagna dei 14 colori. Vi si arriva percorrendo una strada sterrata di circa 25 km da Humahuaca, raggiungendo i 4.350 metri di altitudine.
Da un belvedere naturale si ammirano creste dalle tinte rosso, bianco, verde e arancio, che formano un reticolo geometrico quasi surreale. Prenditi il tempo per acclimatarti, bevi molta acqua e goditi la vista: probabilmente sarà una delle esperienze più memorabili del tuo viaggio.
Altri villaggi: Uquía e Huacalera
Uquía è celebre per la sua chiesa che conserva dipinti degli “Angeli Arcabuceros”, tipici dell’arte coloniale andina. Poco distante, a Huacalera, un cartello segna il passaggio del Tropico del Capricorno, un punto simbolico dove potresti scattare una foto curiosa a testimonianza della latitudine in cui ti trovi.
Flora e Fauna
La Quebrada de Humahuaca si estende in un contesto arido e montuoso, dove le piante e gli animali devono far fronte a un clima con precipitazioni scarse e forti escursioni termiche. Passeggiando lungo i sentieri, noterai subito la massiccia presenza di cactus cardones, colonnari e alti anche più di due metri, capaci di immagazzinare acqua nei loro fusti spinosi.
Oltre ai cardones, crescono arbusti come il churqui, un alberello resistente che allunga le radici in profondità per trovare risorse idriche. In alcune zone di fondovalle, soprattutto dove il suolo conserva più umidità, potresti vedere erbe stagionali e qualche fiore selvatico, piccoli segni di colore in un panorama che appare dominato dalle tinte giallo-brune delle rocce.
Allo stesso modo, la fauna locale mostra adattamenti spettacolari a un ambiente di media e alta quota.
Se alzi lo sguardo verso i pendii, potresti scorgere lama, alpaca o vigogne, camelidi che devono la loro sopravvivenza a un manto isolantee alla capacità di nutrirsi di erbe e arbusti poveri, grazie a un apparato digerente ben sviluppato.
In alcune aree più brulle, non è raro avvistare colonie di roditori andini o volpi, che trovano rifugio negli anfratti rocciosi e si muovono spesso al crepuscolo per evitare il calore diurno. Tra le specie più elusive, vale la pena menzionare il puma, sebbene avvicinarsi a tale predatore sia un evento piuttosto raro.
Gli altopiani d’alta quota offrono un diverso tipo di spettacolo: i laghetti andini stagionali diventano stazioni di sosta per i fenicotteri andini, noti come parinas, che filtrano l’acqua con il loro becco specializzato per nutrirsi di piccoli crostacei. L’estrema varietà termica, la bassa pressione e la fortissima radiazione solare hanno spinto queste specie a sviluppare strategie di sopravvivenza peculiari.
I camelidi hanno un sangue ricco di globuli rossi per l’ossigenazione a grandi altitudini, i cactus immagazzinano liquidi in tessuti succulenti e gli uccelli sfruttano latifoglie basse e arbusti per proteggersi dalle raffiche di vento.
Per quanto concerne la tutela dell’ecosistema, esistono aree protette mirate a conservare le zone umide e i paesaggi desertici andini.
Un esempio è la Laguna de Pozuelos, dichiarata Monumento Naturale, anche se si trova leggermente più a nord, dove i fenicotteri nidificano e altre specie andine trovano un habitat essenziale.
È grazie a questi provvedimenti che gli equilibri biologici restano intatti, nonostante l’afflusso di viaggiatori.
Se desideri osservare la fauna con rispetto e senza disturbare gli animali, puoi scegliere percorsi guidati o sostare nei punti panoramici indicati lungo la valle: ti sorprenderà quanta vita può celarsi in un ambiente all’apparenza “ostile”.
Patrimonio Immateriale
Le eredità culturali in questa parte di Argentina Nord Ovest non si fermano alle architetture o alle rovine in pietra.
Le genti locali parlano un misto di spagnolo e quechua, una lingua antica che si tramanda nelle famiglie.
Esiste un forte sincretismo religioso: accanto alle feste in onore di santi cattolici, si celebrano rituali che omaggiano la Pachamama, la Madre Terra.
Le pratiche agricole, come la coltivazione di diverse varietà di mais, patate e quinoa, riflettono un sapere millenario, adesso tutelato anche da movimenti come Slow Food.
Questo mix di spiritualità, agricoltura e rituali fa sì che la Quebrada non sia solo un museo a cielo aperto, ma un luogo dove la cultura vive quotidianamente.
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Come Arrivare e Spostarsi
Per raggiungere la Quebrada, potresti atterrare a San Salvador de Jujuy o in alternativa a Salta (collegamenti aerei dalle grandi città argentine come Buenos Aires).
Da Jujuy, la distanza per Purmamarca è di circa 65 km, mentre Humahuaca è a 130 km. In autobus troverai servizi regolari che salgono la valle, fermandosi nei principali villaggi. Se preferisci libertà negli orari, il noleggio auto è un’ottima opzione: però occhio alle strade, a tratti sterrate, e assicurati di scegliere un veicolo adatto a percorrere dislivelli e tratti di ghiaia.
Esistono anche tour organizzati giornalieri che, in partenza da Salta o Jujuy, ti consentono di vedere i punti salienti in sicurezza.
Dove Alloggiare
Se hai intenzione di fermarti qualche giorno nella Quebrada de Humahuaca, potresti scegliere tra diverse località in cui passare la notte. Le opzioni più gettonate si concentrano fra Purmamarca, Tilcara e Humahuaca, cittadine che offrono atmosfere differenti ma comunque immerse in un contesto paesaggistico e culturale unico.
Alloggi Consigliati a Purmamarca
In questo villaggio, celebre per il Cerro de los Siete Colores, potresti provare il *Hotel Marques de Tojo*, una struttura che propone camere confortevoli e arredate con uno stile ispirato ai materiali locali.
L’albergo gode di una posizione strategica, consentendoti di raggiungere il centro di Purmamarca a piedi e di alzare lo sguardo al mattino già rivolto verso le sfumature del cerro. Se poi desideri rilassarti al termine di una giornata di escursioni, la terrazza panoramica è il luogo ideale per gustare una bevanda calda e osservare i giochi di luce sulle montagne.
Alloggi Consigliati a Tilcara
Tilcara è più dinamica e offre un po’ di tutto, dalle rovine archeologiche ai locali musicali. Un buon compromesso potrebbe essere il *Las Marias Hotel Boutique*, noto per i suoi dettagli che mixano l’architettura andina con tocchi di design contemporaneo.
Troverai un piccolo giardino interno curato, perfetto per fare colazione all’aria aperta quando il sole mattutino inizia a riscaldare la valle.
All’interno, gli spazi comuni ti permettono di conoscere altri viaggiatori e magari organizzare uscite condivise alla scoperta dei sentieri e del Pucará di Tilcara.
Alloggi Consigliati a Humahuaca
Se decidi di spingerti ancora più a nord, l’aria si fa leggermente più rarefatta e i paesaggi montuosi diventano sempre più intensi. A Humahuaca, puoi valutare il *Posada El Cabildo*, situata a pochi passi dal cuore storico e dal Monumento a los Héroes. L’ambiente è semplice ma dotato di un fascino caratteristico: alcune camere offrono affacci sulle cime vicine, mentre gli spazi comuni sono arredati con artigianato tessile locale.
Di sera, potresti unire la scoperta culturale con una passeggiata sotto il cielo stellato, esperienza che in un luogo come la Quebrada assume un fascino particolare.
Quando Andare
Il periodo ideale per visitare la Quebrada va da aprile a ottobre. Nella stagione estiva (dicembre-marzo), piove di più e i torrenti possono ingrossarsi, complicando certi percorsi. In linea generale, data l’altitudine, il sole si fa sentire di giorno e le serate possono essere fresche.
Meglio vestirsi a strati, usare crema solare e avere sempre un cappello protettivo. Se vuoi conoscere più dettagli climatici, puoi dare un’occhiata al post dedicato a Quando andare in Argentina.
Consigli di Viaggio
Ricorda che la Quebrada si trova a quote che variano tra i 2000 e i 3000 metri. Se non sei abituato all’altitudine, prenditela con calma i primi giorni, bevendo molta acqua e limitando gli sforzi fisici intensi.
A tavola, potresti gustare specialità andine come tamales, humitas e stufati di carne di lama.
In tema di sicurezza, si tratta di una zona piuttosto tranquilla, ma è sempre opportuno prestare attenzione ai propri effetti personali.
Se ami i mercati artigianali, troverai tessuti in lana di lama, ceramiche e gioielli in argento: acquistarli è un modo per sostenere economicamente le comunità indigene e portare a casa un pezzo di cultura locale.
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Itinerari Suggeriti
Itinerario di 3 giorni
Con soli tre giorni a disposizione, puoi concentrarti su Purmamarca, Tilcara e Humahuaca.
Il primo giorno dirigiti a Purmamarca per ammirare l’alba sul Cerro de los Siete Colores e girare per il mercatino artigianale.
Successivamente, prendi la strada verso Tilcara, fermandoti lungo il percorso a Maimará per contemplare la Paleta del Pintor.
Il giorno seguente esplora il Pucará di Tilcara e dedicati al museo archeologico. Infine, il terzo giorno vai fino a Humahuaca, visita la città, sali al mirador del Monumento a los Héroes e, se hai un paio d’ore in più, spingiti verso Hornocal.
Itinerario di 5 giorni
Se hai più tempo, aggiungi al programma un’escursione verso Iruya, un borgo dall’atmosfera sospesa, raggiungibile con strade che attraversano passi di montagna scenografici.
Al ritorno, dedica un giorno intero a Hornocal (la Montagna dei 14 colori), partendo presto da Humahuaca e approfittando delle prime luci del mattino, che enfatizzano la policromia della cresta.
Durante i pomeriggi, concediti lunghe passeggiate nei centri storici, assaporando i piatti andini e instaurando un contatto con gli abitanti del posto.
Se ami l’avventura, potresti inserire un trekking di un giorno a bassa quota o un giro a cavallo, per immergerti meglio nei panorami della Quebrada.
UNESCO e Conservazione
Dal 2003, la Quebrada de Humahuaca rientra tra i Patrimoni dell’Umanità UNESCO in quanto paesaggio culturale. Il riconoscimento testimonia l’eccezionale valore storico e naturale di quest’area.
Lo status di sito UNESCO non comporta soltanto prestigio, ma anche responsabilità: ci sono sfide ambientali legate all’equilibrio tra sviluppo turistico e protezione dei villaggi e dell’ecosistema.
Le comunità locali hanno un ruolo determinante nel mantenere viva la tradizione, difendendo cerimonie religiose e stili di vita ancestrali, mentre gli enti regionali si impegnano per far sì che l’afflusso di visitatori non disturbi gli habitat né intacchi la genuinità dei costumi.
Quebrada de Humahuaca e Argentina; in Viaggio con Roberto Furlani
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