Se hai già immaginato paesaggi fatti di torri di granito che si ergono maestose, laghi di un azzurro impossibile e sentieri che solcano praterie sferzate dal vento, allora non dovresti perdere l’occasione di addentrarti in uno dei Parchi nazionali più spettacolari del Cile: il Parco Nazionale Torres del Paine.
Siamo nel cuore della Patagonia, una regione che spazia da fiordi selvaggi fino a colossali ghiacciai, passando per steppe desolate e montagne dal fascino primordiale.
Che tu scelga di esplorarlo con uno zaino in spalla o di affidarti a tour organizzati, qui troverai un concentrato di natura che lascia a bocca aperta. Il colore dei laghi, la presenza di guanachi al pascolo e la sensazione di avere le nuvole a portata di mano: ogni particolare contribuisce a un’esperienza incredibilmente autentica, dove la bellezza paesaggistica convive con una fauna selvatica di spessore (pensa ai puma o ai condor) e a un clima che può cambiare in pochi minuti.
Se stai sognando un Viaggio in Cile consapevole, che ti faccia assaporare la potenza della natura, le Torres del Paine sono una meta che merita di finire dritta in cima alla tua lista.
Ti accompagnerò in questo post sulle Torres del Paine e il suo Parco.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Cile (per cui, come tour operator, ho creato più di 25 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie bellezze del Cile e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
Come e Quando si sono formate le Torres del Paine
Le Torres del Paine — quelle straordinarie guglie di granito che danno il nome all’intero parco — hanno una storia geologica antica e affascinante.
Devi immaginare un processo durato milioni di anni: grossi magmi si infiltrarono nelle profondità della crosta terrestre, raffreddandosi lentamente e cristallizzandosi in quella roccia compatta e chiara che oggi chiamiamo granito.
Col tempo, la progressiva erosione esercitata da ghiacciai, venti e precipitazioni ha rimosso gli strati superficiali e sedimentari, esponendo infine i massicci granitici.
Si ritiene che questa intrusione magmatica sia avvenuta fra i 12 e i 15 milioni di anni fa (circa nel Miocene), in un’epoca in cui la Patagonia era interessata da intensi movimenti tettonici e da un clima piuttosto differente dall’attuale.
In seguito, i ghiacciai del periodo Quaternario scolpirono con precisione i fianchi delle montagne, lasciando emergere le vette affilate che oggi conosciamo.
Il risultato di questi lunghi processi naturali è un paesaggio spettacolare: i contrasti fra il granito chiaro delle Torres e lo scuro “capello” di roccia sedimentaria, assieme ai laghi e alle valli circostanti, rende il Parco Nazionale Torres del Paineun capolavoro di ingegneria geologica a cielo aperto.
È come se la natura avesse inciso la montagna con mano paziente, creando uno dei simboli più iconici dell’intero Cile.
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Il Parco nazionale Torres del Paine
Il Parco nazionale Torres del Paine si trova nelle Ande, nella Región de Magallanes, all’estremità meridionale del Cile, ai margini di Campo de Hielo Sur che, con i suoi 13.000 chilometri quadrati, è la più grande distesa di ghiaccio continentale, dopo l’Antartide e la Groenlandia.
Il cuore della regione è costituito da 4 eleganti massicci montuosi: Cuernos del Paine, Torres del Paine, Almirante Nieto e Paine Grande. Con cime tra i 2600 e i 3000 metri sul livello del mare, queste montagne colpiscono non tanto per l’altitudine, quanto per la bellezza e l’imponenza con cui svettano dalle pianure circostanti.
Fauna e Flora nel Parco Nazionale Torres del Paine
Il Parco venne istituito nel 1959 e occupa un’area di 2.420 chilometri quadrati. Dal 1978 è Riserva della Biosfera Unesco.
Da quando venne istituito il Parco gli animali, che vennero progressivamente sterminati dai coloni che si insediarono qui nel XIX° secolo, si sono ripresi rapidamente.
Quando cammini tra i sentieri del Parco nazionale Torres del Paine, non stai semplicemente ammirando laghi turchesi e ghiacciai scintillanti: ti muovi all’interno di un complesso ecosistema, modellato dal vento e da ghiacciai millenari.
Qui la fauna e la flora sono parte integrante dell’esperienza, regalando incontri inaspettati e scorci di una Patagonia autentica.
Fauna: dai guanachi ai puma
Il primo animale che potresti notare è di sicuro il guanaco, cugino del lama e dell’alpaca. Vive in gruppi numerosi, spesso al pascolo nelle steppe secche, e non è raro ritrovarsi a pochi metri da un intero branco mentre si avventura ai margini del sentiero. Se sei fortunato, potresti anche avvistare il timido ñandú, un uccello simile allo struzzo sudamericano, che vive in spazi aperti e si mimetizza tra le erbe gialle.
Agli occhi più attenti, non sfuggono di certo le sagome dei condor che sorvolano le cime, sfruttando le correnti ascensionali.
La loro apertura alare, tra le più ampie del mondo, regala momenti di stupore mentre si librano sopra le torri di granito.
Alcuni viaggiatori nutrono la speranza di scorgere un puma, il predatore più emblematico della Patagonia: difficile da incontrare, preferisce le zone più remote, ma sapere che si aggira tra le rocce aggiunge un pizzico di adrenalina ai trekking. Altri mammiferi, come volpi e piccoli roditori, si incrociano con maggior frequenza nelle aree vicino ai boschi o lungo i fiumi.
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Flora: boschi di lengas e arbusti spinosi
Il paesaggio vegetale del Torres del Paine cambia di continuo a seconda dell’altitudine e dell’influenza dei venti patagonici. Nelle zone più basse e aride, dominano gli arbusti spinosi, erbe secche e piante cespugliose capaci di resistere alle raffiche costanti. Man mano che risali i pendii, incontrerai foreste di lenga e coihue, gli alberi tipici della Patagonia cilena, i cui tronchi nodosi e le chiome decidue si colorano in modo spettacolare in autunno.
Alcune zone più umide, vicino a fiumi e laghi, ospitano muschi e licheni che tingono di verde i tronchi.
A uno sguardo meno frettoloso, i terreni rocciosi e i pendii scoscesi rivelano una sorprendente varietà di piante endemiche. Molte di esse hanno adattamenti speciali per resistere al vento e alle temperature rigide, tra radici robuste e foglie piccole per limitare la perdita d’acqua. Il contrasto tra la vegetazione colorata e le pareti di granito è un segno evidente di come la vita si faccia strada anche negli ambienti più estremi.
Equilibrio ambientale e conservazione
La presenza di un’ampia gamma di habitat — steppe, boschi, laghi, ghiacciai — fa sì che il Torres del Paine ospiti una biodiversità unica nel suo genere. Tuttavia, anche qui l’equilibrio è fragile: il puma ha bisogno di territori ampi e indisturbati per cacciare i guanachi, i condor si nutrono delle carcasse lasciate dai predatori, i boschi di lenga richiedono suoli stabili ed evitare incendi dolosi è fondamentale.
Per questo motivo, ti invito a rispettare con cura i sentieri tracciati, non lasciare rifiuti in giro e seguire le indicazioni dei ranger, così da contribuire alla preservazione di un luogo che emoziona generazioni di viaggiatori.
Camminare in questo regno di ghiacci e praterie sapendo che, dietro ogni curva, può sbucare un guanaco o sollevarsi in volo un condor, rende davvero memorabile il tuo viaggio in Patagonia.
E la flora, con la sua resistenza e la sua tenacia, ti ricorda quanto la vita possa essere sorprendentemente adattabile, anche nelle condizioni più estreme del Cile.
Come Visitare il Parco delle Torres del Paine
1 giorno: visite mordi e fuggi
Visitare le Torres del Paine in un solo giorno non è impossibile, ma rischi di vedere davvero poco. Ci sono tour organizzati che ti porteranno in pullman ai principali punti panoramici, come il Mirador Torres e il Lago Pehoé, ma tieni presente che gran parte dell’essenza del parco risiede nelle lunghe camminate in mezzo alla natura. Un’escursione di un giorno la consiglierei solo a chi ha pochissimo tempo a disposizione.
4/5 giorni: W Trek
Il trekking W inizia (o finisce, se si inverte il percorso) a Laguna Amarga e prosegue per il Mirador Las Torres e il Rifugio Los Cuernos, quindi risale Valle Francés per raggiungere il ghiacciaio Grey e il Lago Pehoe. La W corre per circa 60 chilometri e segue sempre percorsi chiaramente segnalati, con salite e discese graduali a quote relativamente basse.
Ogni notte dormirai in rifugi o campeggi diversi, prenotati con anticipo, per proseguire il giorno dopo verso un nuovo panorama mozzafiato.
La vera sfida è con il meteo. I venti possono essere decisamente impetuosi e un cielo limpido può improvvisamente oscurarsi con nuvole cariche di pioggia, grandine o neve.
2/3 giorni: W Trek abbreviato
Se vuoi un assaggio del W senza percorrere tutti i sentieri, puoi concentrare i tuoi sforzi su due sezioni, come la salita al Mirador Torres e la visita al Ghiacciaio Grey. Sarà comunque un’esperienza significativa, ma dovrai pianificare bene gli spostamenti e i pernottamenti.
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10 giorni: O Trek (circuito completo)
Per i più avventurosi, c’è il circuito “O”, che include anche la parte nord del parco, meno battuta ma con viste epiche. È un trekking che arriva a 7-10 giorni, è lungo 110 km e si spinge in zone più remote, dove incroci molti meno viaggiatori e magari ti svegli al mattino con i guanachi che pascolano vicino alla tua tenda. Oltre a inglobare il percorso W, comprende anche il tratto tra il Refugio Grey e il Refugio Las Torres.
Richiede un buon allenamento e una logistica accurata, ma la soddisfazione finale è impareggiabile.
Trekking in Solitaria: Un’Esperienza Autentica
Se ti piace l’idea di affrontare i sentieri del Parco Nazionale Torres del Paine in solitaria, sappi che non sei affatto il primo a desiderarlo. Anzi, molti viaggiatori scelgono di incamminarsi da soli per immergersi pienamente nell’atmosfera patagonica, respirando a fondo l’aria pungente del mattino e godendosi il silenzio delle prime luci dell’alba sulle montagne. Il bello di avventurarsi senza compagni predefiniti è che potrai seguire il tuo ritmo e gestire soste e tempi in totale libertà.
Sicurezza e orientamento
Uno dei motivi per cui il Trekking alle Torres del Paine risulta abbastanza sicuro anche per i viaggiatori in solitaria è la buona segnatura dei sentieri. Le vie principali (pensa al W Trek o al circuito O) sono frequentate durante l’alta stagione da persone di tutto il mondo, e se dovessi incrociare qualche difficoltà – come una caviglia dolorante o un cambio repentino del meteo – troverai quasi sempre un gruppo o un altro escursionista pronto a darti una mano.
Tuttavia, non sottovalutare il clima mutevole e la vastità della Patagonia.
Porta sempre con te una mappa cartacea, perché la connessione cellulare è piuttosto scarsa e l’affidabilità dei dispositivi elettronici può vacillare con il freddo o la pioggia.
Se riesci a munirti di una bussola, tanto meglio: anche se i sentieri sono segnalati, in caso di nebbia o vento molto forte potresti sentirti più sicuro.
È anche una buona idea informare il tuo alloggio (o qualcuno di fiducia) sul tuo itinerario e sui giorni in cui prevedi di rientrare, così che in caso di ritardo possano avvisare i ranger del parco.
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Il fascino di viaggiare da soli
Viaggiare da solo in Patagonia può apparire un’idea romantica e lo è davvero: ti concede il privilegio di ascoltare esclusivamente i tuoi passi sul terreno, il soffio costante del vento e il battito del tuo cuore quando il pendio si fa ripido.
Ogni tanto ti fermerai a contemplare un lago turchese o un guanaco che pascola tranquillo, e saranno momenti di pura comunione con la natura.
Con un po’ di fortuna, potresti persino incontrare un condor che vola alto sopra di te, o avvicinarti a un branco di guanachi che sorvegliano curiosi il tuo passaggio.
Socialità lungo il cammino
Affrontare il trekking da solo non significa isolarsi completamente: sui percorsi più frequentati, come il W Trek, troverai tantissimi altri avventurieri.
Spesso è facile stringere amicizie, soprattutto nelle aree campeggio o nei rifugi (se hai scelto questa soluzione).
C’è chi si unisce spontaneamente a piccoli gruppi per affrontare un passaggio più lungo o per condividere i costi del cibo, chi scambia consigli sulle tappe future o semplicemente si ritrova a cenare insieme chiacchierando dei sentieri appena esplorati. Magari farai anche conoscenze internazionali che potranno accompagnarti in una successiva escursione.
Consigli extra per chi parte in solitaria
Allenamento e attrezzatura: assicurati di essere in una forma fisica decente, perché dovrai portare il tuo zaino (con tenda o sacco a pelo se campeggi) su e giù per i sentieri. Verifica la qualità delle scarpe da trekking: meglio che siano già rodate.
Alimentazione: organizza cibi leggeri ma energetici, dal cioccolato fondente ai mix di frutta secca, e ricordati di ricaricare le borracce d’acqua ogni volta che puoi, nel rispetto delle indicazioni del parco.
Adattabilità: non avendo un compagno con cui condividere le decisioni, sarai tu a dover interpretare le condizioni meteo: se la giornata inizia troppo burrascosa, potresti scegliere di posticipare la partenza o cambiare itinerario. Ascolta i ranger e prendi sul serio i loro avvertimenti, soprattutto su eventuali tratti chiusi o pericolosi.
Checkpoint: ogni sera, se puoi, dai un cenno di “tutto bene” a qualche persona (un altro viaggiatore o il gestore del rifugio/campeggio) e comunica i tuoi piani per il giorno successivo. È una piccola precauzione che può rivelarsi utile se dovesse accadere un imprevisto.
Escursioni nel Parco Torres del Paine
Forse hai poco tempo o non te la senti di affrontare il famoso W Trek o l’intero circuito “O”.
Non preoccuparti: il Parco nazionale Torres del Paine offre diverse escursioni giornaliere o di mezza giornata, che ti permettono di ammirare i panorami più iconici, senza dover trascorrere notti in rifugio o in tenda.
Di seguito trovi alcuni percorsi che puoi intraprendere in autonomia o con una guida, tutti in grado di regalarti scorci spettacolari e un assaggio dell’anima patagonica.
Escursione al Mirador Las Torres
Se dici “Torres del Paine”, probabilmente pensi subito alle tre torri di granito che svettano sopra un laghetto color turchese.
Questo sentiero inizia solitamente vicino all’Hotel Las Torres e richiede circa 7-8 ore di cammino complessivo.
L’ultima parte è in salita e può risultare faticosa, ma la ricompensa è un colpo d’occhio unico: quando raggiungi il laghetto sotto le torri, potresti restare senza parole di fronte alle pareti verticali che si stagliano nel cielo.
Se hai la possibilità di iniziare all’alba, potresti assistere allo spettacolo delle punte che si tingono di rosso con i primi raggi del sole. Tieni a mente che il clima può cambiare velocemente, quindi prepara un abbigliamento a strati e non dimenticare un’adeguata scorta d’acqua.
Valle Francés
Tra i luoghi più apprezzati del “W Trek”, la Valle Francés è raggiungibile anche in un’unica giornata se organizzi bene gli orari.
Si prende il catamarano dal molo di Pudeto (sul Lago Pehoé) fino al settore Paine Grande, per poi incamminarsi verso la valle. Il percorso ti permette di ammirare ghiacciai che pendono dalle creste e, se sei fortunato, potresti ascoltare il fragore dei distacchi di ghiaccio che precipitano.
Arrivato al mirador principale, vedrai un panorama circondato da cime aguzze e ghiacciate. Il percorso è un po’ meno impegnativo rispetto alla salita alle torri, ma richiede comunque qualche ora di cammino, soprattutto se vuoi avvicinarti alla parte interna della valle. Considera di tenere d’occhio l’orologio per tornare in tempo a prendere il catamarano di rientro.
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Mirador Nordenskjöld
Più breve e accessibile, l’escursione al Mirador Nordenskjöld ti porta a un punto panoramico affacciato sul Lago Nordenskjöld, famoso per le sue sfumature turchesi. In genere, il sentiero parte da una zona facilmente raggiungibile in auto, e in un’ora di cammino (o poco più) arrivi al viewpoint.
Qui potresti trovare un vento sferzante, ma la vista sul lago e sulle montagne brulle che lo circondano è indimenticabile.
Se ami la fotografia, presta attenzione ai contrasti di colore: il verde delle piante basse e il blu intenso del lago risaltano incredibilmente contro i picchi scuri, specie nelle giornate di sole.
Salto Grande (e proseguimento verso il Lago Pehoé)
Un’altra gita perfetta per chi desidera un approccio più “soft”. Il Salto Grande è una cascata formata dall’acqua del Lago Nordenskjöld che si riversa con energia in un salto fragoroso. Il sentiero che ti conduce al viewpoint è breve e quasi pianeggiante, adatto anche se non sei allenatissimo.
Con un po’ di spirito esplorativo, potresti poi proseguire verso la zona del Lago Pehoé, raggiungendo punti panoramici che offrono viste sull’intero massiccio del Paine Grande. Se hai voglia di camminare ancora, c’è la possibilità di raggiungere il mirador del Lago Grey (o prendere il catamarano verso il Ghiacciaio Grey) per un’ulteriore avventura di mezza giornata.
Il Lago Grey e il Mirador Ferrier
Pur non essendo breve come Salto Grande, la zona di Lago Grey offre itinerari di diversa lunghezza.
Puoi fermarti sulla spiaggia, dove talvolta si vedono piccoli iceberg staccati dal ghiacciaio galleggiare placidamente, oppure camminare fino al Mirador Ferrier, un punto di osservazione adatto a chi cerca un’escursione più impegnativa, con dislivello significativo.
Da lassù, il panorama sul Ghiacciaio Grey e i laghi sottostanti è mozzafiato e ben differente dalle vedute più gettonate del W Trek.
Escursione al Mirador Condor
Un’opzione interessante per scoprire un altro tratto del parco è l’ascesa al Mirador Condor, solitamente un percorso di 1-2 ore che s’inerpica su un colle affacciato sul Lago Pehoé. Il nome, come puoi intuire, deriva dalla possibilità di vedere condor volteggiare nelle correnti ascensionali. Una volta in cima, la vista spazia su gran parte del massiccio del Paine e sui laghi Pehoé e Nordenskjöld. Non è difficile arrivarci, ma il vento può essere forte, specialmente sul crinale finale.
Altre Escursioni Degne di Nota
Cerro Ferrier: se vuoi spingerti su un percorso meno affollato, questa ripida salita (in 4 km si supera un dislivello di 700 metri) regala alla fine un ampio panorama sul parco, che comprende il Ghiacciaio Grey e il Lago del Toro. È più duro rispetto ai sentieri precedenti e richiede un buon allenamento, ma la soddisfazione all’arrivo è notevole.
Laguna Verde: situata nella parte più a sud del parco, in prossimità dell’entrata Serrano, questa laguna offre scorci unici sul massiccio del Paine e sul fiume Serrano. È un’escursione breve, ideale per chi vuole un assaggio di panorami non convenzionali.
Mirador Sarmiento: non tutti lo conoscono, ma da qui ammiri la distesa del Lago Sarmiento e i dintorni aridi che contrastano con le cime innevate. Perfetto se cerchi un set fotografico meno battuto ma di grande impatto.
In conclusione, il Parco nazionale Torres del Paine non è solo trekking multi-day: è possibile immergersi nello splendore patagonico anche con escursioni di poche ore, godendo di laghi turchesi, cascate fragorose e mirador affacciati sulle torri granitiche.
Scegli l’itinerario che fa per te, in base al tempo, alla forma fisica e alla voglia di avventura, ricordando sempre di rispettare l’ambiente e portarti via ogni rifiuto. In questo modo, ogni angolo del parco resterà incontaminato anche per chi verrà dopo di te.
Quando andare nel Parco Torres del Paine
La Patagonia ha un clima estremamente variabile: giornate di sole possono trasformarsi in bufere di vento o pioggia in un battito di ciglia.
In generale, la stagione turistica principale coincide con la nostra estate europea, cioè da ottobre a marzo.
Se vuoi trovare meno affluenza e ancora un clima decente, punta su metà ottobre – fine dicembre o sul mese di marzo.
In estate (gennaio e febbraio), le ore di luce sono tantissime, ma i sentieri sono più affollati e i prezzi di alloggi e tour possono essere più alti.
Durante l’inverno, da giugno a settembre, le giornate sono più soleggiate ma più fredde (in media attorno allo zero) e più brevi, ma i venti quasi scompaiono. Le tempeste possono colpire senza preavviso, quindi è meglio prepararsi a pioggia o neve improvvise.
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Periodo migliore
Personalmente, ritengo che il momento migliore sia all’inizio della primavera patagonica (fine ottobre-metà novembre) o a inizio autunno (marzo), quando le giornate sono ancora abbastanza lunghe ma i sentieri un po’ meno trafficati.
Non aspettarti comunque un clima balneare: prepara sempre vestiti a strati, giacca antivento e un cappello per proteggerti dalle raffiche.
Dove dormire nel Parco Torres del Paine
Se stai programmando un’avventura alle Torres del Paine, devi tenere a mente che dormire all’interno del parco richiede una pianificazione accurata.
La domanda supera spesso l’offerta, specie nei mesi di alta stagione (dicembre-febbraio), per cui è fondamentale prenotare con largo anticipo.
A seconda del tuo stile di viaggio e del tuo budget, avrai diverse opzioni, dai rifugi gestiti dalle compagnie autorizzate ai campeggi attrezzati, fino a una manciata di hotel di fascia medio-alta (o addirittura di lusso) in posizioni panoramiche.
Rifugi e Campeggi: le compagnie e i costi reali
Nel Parco nazionale Torres del Paine esistono strutture gestite da tre attori principali: Vertice Patagonia, Fantástico Sur (noto anche come Las Torres Patagonia) e CONAF (quest’ultima mette a disposizione alcuni campeggi essenziali). Ogni rifugio o campeggio ha la propria politica di prenotazione, e in certi periodi dell’anno potresti scoprire che molti posti sono già occupati da chi ha deciso mesi prima di intraprendere il W Trek o il circuito “O”.
I campeggi offrono piazzole dove puoi piantare la tua tenda; alcune dispongono persino di tende già montate e attrezzate (di solito a un costo più elevato), un’opzione interessante se non vuoi portare l’intera attrezzatura con te.
I prezzi variano sensibilmente: in alta stagione, potresti pagare l’equivalente di € 30-50 a notte per piazzola (a persona, in alcuni casi).
Se includi la formula “tenda già montata”, si sale ulteriormente, arrivando anche a
€ 80-100 a notte, specie nelle location più ambite. Ci sono campeggi più spartani (gestiti da CONAF) che risultano più economici, ma la disponibilità è limitata e vanno prenotati comunque con molto anticipo.
Sei a corto di sacco a pelo o fornello? A Puerto Natales troverai negozi e agenzie specializzati, che noleggiano tutto il necessario per il campeggio: dalla tenda alle stoviglie. È una soluzione comoda se non vuoi trascinarti l’attrezzatura da casa. Alcuni viaggiatori preferiscono comprarla sul posto e poi rivenderla a fine trekking, ma il noleggio resta l’opzione più pratica e sostenibile.
Rifugi: pasti caldi e letti a castello
Se l’idea di dormire in tenda con il vento patagonico che ulula intorno non fa per te, i rifugi (chiamati “refugios”) potrebbero essere la scelta giusta. Qui avrai stanze condivise con letti a castello, docce calde in orari prestabiliti e la possibilità di acquistare pasti.
I costi, però, non sono propriamente low cost: una notte in rifugio in alta stagione può partire dai € 60-70 a persona e superare € 100 se scegli soluzioni comprensive di colazione o mezza pensione.
Le tariffe variano tra le strutture gestite da Vertice Patagonia e Fantástico Sur, quindi è sempre bene controllare sui rispettivi siti ufficiali.
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Hotel all’interno del parco: lusso con vista sulle Torri
Per alcuni, svegliarsi con la vista delle vette granitiche è un sogno che vale ogni centesimo. Gli hotel all’interno del parco sono effettivamente pochi e i prezzi possono arrivare a cifre molto alte, spesso tra € 250 e € 800 a notte, se non di più, in base alla tipologia di camera e alla stagione.
Ecco qualche nome:
Hotel Grey: ubicato nella zona del Ghiacciaio Grey, con finestre che incorniciano i monti circostanti.
Hostería Pehoé: una struttura costruita su un isolotto del Lago Pehoé, collegata da un piccolo ponte pedonale.
Hotel Salto Chico (Explora Patagonia): un lodge di livello top con formula all-inclusive, che prevede anche escursioni guidate.
Hotel Río Serrano: situato vicino all’entrata sud, con stanze affacciate su pascoli e cime illuminate dal sole al tramonto.
Hotel Las Torres: nella zona orientale, comodo per raggiungere il sentiero del Mirador Torres.
I costi, come detto, risultano parecchio elevati, ma offrono anche servizi di alto livello, cibo di qualità e, soprattutto, la comodità di non dover trasportare attrezzatura e zaini pesanti. Immagina di rientrare da una camminata e trovarti un pasto caldo già pronto, una doccia calda senza attese e un letto soffice.
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Altre soluzioni: dormire a Puerto Natales
Data l’esiguità di strutture e i prezzi talvolta proibitivi all’interno del parco, molti viaggiatori preferiscono pernottare a Puerto Natales e organizzare le singole escursioni giornaliere verso il parco.
Se la tua idea è vedere le Torres del Paine con calma, ma senza avventurarti in un trekking di più giorni, potrebbe essere una strategia valida.
Al mattino ti sposti in autobus o con la tua auto a noleggio, dedichi la giornata a un mirador (come il Salto Grande o il Lago Grey) e la sera rientri in città. In questo modo, alloggi in pensioni, ostelli o hotel con tariffe più moderate rispetto a quelle “parco, e hai un’ampia scelta di ristoranti e negozi in cui approvvigionarti.
Qualunque opzione tu scelga, il consiglio principale è di prenotare tutto (dal rifugio all’eventuale hotel di lusso) con anticipo, specialmente se viaggi in alta stagione.
Così ti eviti stress e puoi goderti solo il meglio di questo angolo di Patagonia: panorami grandiosi, laghi color turchese e la sensazione di trovarsi ai confini del mondo, in un fascino che solo il Torres del Paine sa regalare.
Come Arrivare nel Parco Torres del Paine
Raggiungere il Parco nazionale Torres del Paine richiede un po’ di organizzazione, perché ti troverai in un angolo remoto della Patagonia. A seconda del tempo che hai, del tuo budget e dei Paesi che hai intenzione di visitare, esistono diverse combinazioni di voli, autobus e auto a noleggio. Di seguito troverai i percorsi e i mezzi di trasporto più comuni per avvicinarti a questo gioiello cileno.
Da Punta Arenas
Se stai arrivando in Cile con un volo interno (magari dopo aver visitato Santiago del Cile), il punto di atterraggio più frequente per esplorare le Torres del Paine è l’aeroporto di Punta Arenas (Aeroporto Internacional Presidente Carlos Ibáñez del Campo). Punta Arenas è la città più grande della Patagonia meridionale e dispone di servizi turistici ben sviluppati. Da qui puoi:
Prendere un autobus per Puerto Natales. Diverse compagnie operano la tratta (ad esempio Buses Fernandez o Buses Pacheco), e in alta stagione ci sono anche 5-6 corse giornaliere. Il viaggio dura intorno alle 3 ore e ti costerà mediamente tra i 5.000 e i 10.000 pesos cileni (7-12 USD) a persona, a seconda del servizio e del periodo.
Organizzare un transfer privato o in minivan condiviso, più rapido ma anche più costoso. Se viaggi in gruppo, può essere una buona opzione per dividere la spesa e guadagnare un po’ di flessibilità.
Noleggiare un’auto direttamente in aeroporto, se preferisci muoverti in autonomia. Tieni presente che le distanze sono grandi e le strade, specialmente all’interno del parco, possono essere sterrate.
Dalla città al parco
Qualora decidessi di fermarti a Punta Arenas per una notte, sappi che la città offre un’atmosfera portuale e un clima piuttosto ventoso. Per raggiungere il parco il giorno successivo, dovrai tornare a Puerto Natales e da lì prendere un altro autobus o guidare fino alle entrate.
Da El Calafate (Argentina)
Se il tuo itinerario prevede anche una tappa nella vicina Argentina, potresti ritrovarti a El Calafate, località famosa per il Ghiacciaio Perito Moreno. Da qui esistono collegamenti su strada che ti porteranno a Puerto Natales o direttamente al parco, anche se la maggior parte dei viaggiatori preferisce fermarsi a Puerto Natales per organizzare il resto del viaggio.
Il valico di frontiera più usato è quello di Río Don Guillermo o Cerro Castillo, a seconda del percorso. Il tragitto richiede solitamente dalle 5 alle 6 ore, compresi i controlli doganali (che potrebbero essere più lunghi in alta stagione).
Alcune compagnie di autobus coprono regolarmente la rotta El Calafate–Puerto Natales, specialmente tra ottobre e marzo, con partenza al mattino presto o in orari diversi a seconda della compagnia. I costi variano, ma di solito si aggirano intorno ai 35-40 USD per tratta.
Se ti sposti in auto privata (tua o a noleggio), assicurati di avere i documenti necessari per oltrepassare il confine (la “carta verde” per l’auto, la patente valida in Argentina e in Cile, e ovviamente il passaporto o la carta d’identità se ammessa). Il percorso attraversa steppe deserte, con pochi servizi, quindi controlla il carburante e porta sempre una scorta d’acqua.
Da Puerto Natales
Autobus verso il parco
Una volta a Puerto Natales, avrai diverse opzioni per entrare nel parco: la più semplice è l’autobus diretto, che parte al mattino verso le portinerie di Laguna Amarga, Serrano o Pudeto.
Se vuoi imboccare il W Trek dalla zona ovest, probabilmente scenderai a Pudeto, da dove parte il catamarano per attraversare il Lago Pehoé. Se invece intendi iniziare il trekking dal lato est (ad esempio dal Mirador Las Torres), scenderai a Laguna Amarga.
I biglietti per questi autobus si possono acquistare in anticipo a Puerto Natales, presso le agenzie o direttamente online, a seconda della compagnia. L’orario più frequente di partenza è la mattina presto (7-7:30) e c’è anche una corsa pomeridiana in alta stagione. Il costo a tratta è mediamente sui € 10-15, ma può cambiare a seconda del periodo e dell’azienda.
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Noleggio auto da Puerto Natales
Se preferisci muoverti in totale libertà, noleggiare un’auto ti consente di gestire soste e orari, magari fermandoti a scattare foto a quei guanachi sul ciglio della strada o a qualche scorcio mozzafiato sul Lago Toro. Tieni conto che:
All’interno del parco, molte strade sono sterrate e la segnaletica può risultare essenziale. Avere un buon navigatore o almeno una mappa cartacea è fondamentale.
Il meteo patagonico può rendere la guida impegnativa, con raffiche di vento anche forti.
L’approvvigionamento di carburante non è possibile dentro il parco, dovrai fare il pieno a Puerto Natales o in piccole stazioni di servizio lungo il tragitto.
Altre rotte e varianti
Da Ushuaia (Argentina): se ti trovi nella Terra del Fuoco, potresti attraversare il confine cileno e risalire verso Puerto Natales, ma si tratta di un tragitto più lungo e avventuroso, con diverse ore di pullman e traghetti da prendere.
Via mare da Puerto Montt: esistono collegamenti marittimi che scendono la costa cilena, unendoti a Puerto Natales in un lungo viaggio tra fiordi e isole della Patagonia. È un’opzione più romantica e suggestiva, ma richiede parecchi giorni e un budget elevato.
Consigli generali per i trasporti
Prenota in anticipo: in alta stagione, i posti sugli autobus da Punta Arenas e da El Calafate possono esaurirsi, e lo stesso vale per i catamarani interni al parco.
Porta contanti: in caso di guasti ai POS o in posti isolati, avere qualche migliaio di pesos cileni o dollari in contanti potrebbe salvarti da imprevisti.
Verifica i documenti: se viaggi in auto (noleggiata o di proprietà), e passerai da un Paese all’altro, raccogli tutti i permessi doganali necessari.
Controlla gli orari con qualche giorno di anticipo: specialmente a Puerto Natales, le agenzie e gli uffici turistici aggiornano i tabelloni in base alla stagione. Non dare per scontato che gli orari restino invariati da un mese all’altro.
Apertura e Tariffe: Tutto ciò che Devi Sapere per Entrare al Parco Nazionale Torres del Paine
Quando decidi di esplorare il Parco nazionale Torres del Paine, ti conviene dedicare un po’ di attenzione alle modalità di ingresso, ai costi del biglietto e alle regole di accesso. È un luogo piuttosto vasto, con più portinerie e orari che possono variare in base alla stagione.
Ecco una panoramica di ciò che devi sapere prima di varcare i confini di questo angolo di Patagonia.
Ingressi Principali
Il parco non ha una sola entrata, ma diverse portinerie sparse lungo il perimetro, ognuna con le proprie caratteristiche:
Portineria Laguna Amarga
È probabilmente l’accesso più gettonato, specie per chi proviene da Puerto Natales in autobus. Ti troverai nei pressi dell’omonimo lago, con la possibilità di proseguire a piedi verso la zona di Hotel Las Torres (da cui parte il sentiero per il Mirador Base Torres).
Portineria Sarmiento
Un altro ingresso a est del parco, ideale se vuoi avvicinarti al Lago Sarmiento o percorrere la parte settentrionale dei circuiti di trekking. Da qui puoi spostarti poi verso la zona di Pudeto o del Lago Pehoé.
Portineria Serrano
Si trova più a sud e spesso è utilizzata da chi arriva nella zona del fiume Serrano o intende visitare il settore meridionale del parco. In alcuni casi, i turisti scelgono questa entrata per dirigersi agli hotel situati lungo la strada del Río Serrano o verso il Lago Grey.
Portineria Río Don Guillermo
Meno frequentata, si trova nell’area occidentale, prossima al confine con l’Argentina. Potrebbe fare al caso tuo se stai arrivando da quel lato in auto, o se hai un itinerario personalizzato.
Tieni presente che ciascuna portineria dispone di una biglietteria e di personale CONAF (Corporación Nacional Forestal) pronto a informarti su sentieri, meteo e regolamenti. Dovrai sempre presentare un documento d’identità valido (passaporto o carta d’identità se ammessa).
👉 Sito del Parco nazionale Torres del Paine >>
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Orari di Apertura
Il Torres del Paine è aperto tutto l’anno, ma gli orari delle portinerie possono variare:
In alta stagione (da ottobre a fine marzo), le portinerie aprono di solito attorno alle 7-8 del mattino e chiudono nel tardo pomeriggio (18-20 circa), con qualche differenza tra un ingresso e l’altro.
In bassa stagione (da aprile a settembre), alcuni settori potrebbero avere orari ridotti o restrizioni di accesso, specialmente in caso di neve o condizioni meteo sfavorevoli. È bene verificare in anticipo sul sito ufficiale di CONAF o tramite gli uffici turistici di Puerto Natales.
Ricorda che se arrivi al parco di prima mattina per iniziare un trekking, ti conviene tenere d’occhio gli orari della portineria prescelta, in modo da non dover attendere all’esterno.
Tariffe d’Ingresso
I costi variano in base alla nazionalità e alla stagione. In alta stagione (di solito da ottobre a aprile), il biglietto per stranieri può costare attorno ai 35-40 USD, mentre per i cittadini cileni è inferiore. In bassa stagione (da maggio a settembre), i prezzi si riducono sensibilmente, ma anche la disponibilità di rifugi e i servizi possono essere minori.
Esistono biglietti validi per più giorni: in genere, il ticket d’ingresso ti garantisce l’accesso per 3 giorni consecutivi (attenzione, in alcuni periodi o anni le politiche potrebbero cambiare, quindi controlla sempre le informazioni ufficiali). Se stai pianificando un lungo trekking, come il W o il circuito O, questo ti evita di pagare più volte l’ingresso quando esci e rientri dal parco.
Ciò non toglie che debba conservare lo scontrino di ingresso e presentarlo in caso di verifica da parte dei ranger.
Dove acquistare i biglietti
Online: in certi periodi è possibile prenotare e pagare il biglietto sul sito ufficiale di CONAF.
Uffici CONAF a Puerto Natales: qui puoi acquistare il tuo ticket in contanti o con carta prima di partire, evitando code alle portinerie.
Portinerie del Parco: se preferisci, puoi pagare direttamente agli ingressi, ma in alta stagione potrebbe formarsi qualche coda nelle ore di punta.
Assicurati di avere abbastanza contanti o di poter pagare con carta di credito (non sempre le portinerie dispongono di POS affidabili, soprattutto se la rete è instabile).
Altre norme di accesso
Documenti: tieni a portata di mano il passaporto o la carta d’identità: te la chiederanno per registrarti e differenziare la tariffa tra stranieri e cileni.
Registrazione: se prevedi di soggiornare nel parco per il trekking di più giorni, ti potrebbero chiedere qualche informazione in più (ad esempio l’itinerario che intendi seguire). È un modo per monitorare la sicurezza degli escursionisti.
Regolamenti: in bassa stagione, alcuni sentieri possono essere chiusi per ragioni di sicurezza o di tutela ambientale. In caso di incendi o maltempo, le autorità potrebbero introdurre restrizioni temporanee. Aggiornati sempre sulle condizioni in tempo reale.
Consigli Utili per visitare le Torres del Paine
Quando ti avventuri nel Parco Nazionale Torres del Paine, alcune accortezze pratiche possono fare la differenza fra un viaggio riuscito e una sequenza di imprevisti sgradevoli. La Patagonia è un territorio meraviglioso ma anche impegnativo, dove il meteo può cambiare in un attimo e la lontananza dai centri abitati rende indispensabile una preparazione attenta.
Abbigliamento: vestiti a strati e guscio antivento
Il primo comandamento in Patagonia è vestirsi “a cipolla”. Porta maglie tecniche traspiranti, un pile o una felpa termica, e un guscio impermeabile e antivento. In questo modo, se il sole compare all’improvviso puoi togliere qualche strato, mentre in caso di vento patagonico o pioggia sei pronto a proteggerti.
Non dimenticare guanti e un cappello caldo, perché il clima serale e mattutino tende a essere molto freddo, anche in estate. Per i pantaloni, scegline un paio da trekking resistenti, preferibilmente con rinforzi sulle ginocchia o sulle parti che sfregheranno con la vegetazione.
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Scarpe da trekking: robuste e ben rodate
Un paio di scarpe da trekking di buona qualità è indispensabile. I sentieri possono essere rocciosi, scivolosi, fangosi o semplicemente lunghi, quindi assicurati che le tue calzature abbiano una suola antiscivolo e che le abbia già testate prima di partire. Evita di comprare scarpe nuove e metterle per la prima volta in Patagonia, rischieresti vesciche già al secondo giorno di cammino. Non scordare calzini tecnici traspiranti che aiutino a mantenere il piede asciutto.
Protezione solare: un alleato imprescindibile
Non lasciarti ingannare dal vento freddo. Il sole patagonico è intenso e i raggi UV sono ancora più forti a queste latitudini. Porta con te una crema solare ad alto fattore di protezione (SPF 30 o superiore), un cappello con visiera o un cappellino da trekking, e occhiali da sole con lenti di buona qualità. Un colpo di calore o una scottatura possono rovinarti la giornata (o peggio, l’intera avventura).
Cartina e bussola: perché la tecnologia non basta
I sentieri delle Torres del Paine sono ben segnalati nelle rotte principali, ma se decidi di affrontare percorsi alternativi o il circuito “O”, avere una mappa fisica è cruciale. Gli smartphone possono scaricarsi al freddo o perdere il segnale. Una bussola può sembrare “vecchio stile”, ma è ancora il metodo più sicuro in caso di nebbia densa o in assenza di segnaletica nei tratti meno battuti.
Smaltire i rifiuti: lascia la Patagonia com’è
Una delle regole d’oro è non lasciare tracce del tuo passaggio. I sentieri devono restare puliti, sia per il benessere dell’ecosistema che per la bellezza del panorama. Qualunque rifiuto, dai fazzoletti ai contenitori di cibo, devi riportarlo con te e smaltirlo in maniera corretta fuori dal parco. Ricorda che un pezzo di plastica abbandonato può rimanere nel paesaggio per decenni, rompendo la magia di un luogo incontaminato.
Clima imprevedibile: meteo in costante mutamento
Un giorno puoi svegliarti con un sole splendente e, dopo poche ore, trovarti sotto un vento gelido o una nevicata leggera (sì, può succedere anche d’estate!). Resta sempre flessibile: se vedi che le condizioni peggiorano, valutare un cambio di programma o una sosta anticipata è segno di prudenza, non di debolezza. Cerca di ascoltare i consigli dei ranger o di altri escursionisti che hanno appena terminato il loro tratto di sentiero.
Vivere in Sicurezza Le Torres del Paine e il Parco
La natura, in un luogo come le Torres del Paine, è tanto affascinante quanto selvaggia. Con qualche precauzione, potrai ridurre al minimo i rischi e goderti l’esperienza in serenità.
Pericoli potenziali: cadute, ipotermia e incendi
Cadute: i sentieri possono essere scivolosi (soprattutto nelle zone rocciose o se piove). Cammina con attenzione, usando bastoncini da trekking se necessario, e presta occhio ai tratti più esposti.
Ipotermia: in Patagonia le temperature possono scendere rapidamente, specialmente se ti trovi a quote più elevate o in prossimità dei ghiacciai. Un colpo di vento freddo unito a pioggia o sudore può far calare la tua temperatura corporea. Vestirti correttamente e avere un ricambio asciutto nello zaino ti aiutano a prevenire questo problema.
Incendi: un’altra minaccia concreta sono i fuochi non autorizzati o l’uso disattento del fornello da campeggio. Nella storia del parco ci sono stati incendi causati da turisti disinformati. Se devi cucinare, usa solo gli spazi designati e assicurati di spegnere tutto in modo rigoroso.
Numeri di emergenza e punti di contatto
In ogni portineria del parco troverai una postazione di ranger della CONAF (Corporación Nacional Forestal) che può fornire informazioni e, in caso di necessità, allertare i soccorsi. Se accade qualcosa di grave, prova a raggiungere il rifugio o campeggio più vicino, dove qualcuno potrà chiamare con i telefoni satellitari. È bene ricordare che la copertura cellulare è scarsa o del tutto assente nelle zone centrali del parco.
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Informare qualcuno sui tuoi piani
Un consiglio semplice ma fondamentale: prima di iniziare un trekking di più giorni, avvisa il tuo alloggio a Puerto Natales o un amico affidabile del tuo itinerario e delle date previste di rientro. Se non ti fai vivo entro il tempo stabilito, possono segnalare la cosa ai ranger, che sapranno come intervenire o dove cercarti. L’autonomia è un valore aggiunto in un viaggio come questo, ma dev’essere accompagnata da una buona dose di buonsenso.
Viaggio alle Torres del Paine e in Cile con Roberto Furlani
Se questo racconto ti ha fatto venire voglia di preparare lo zaino e partire per il Parco Torres del Paine e la Patagonia, sappi che posso aiutarti a organizzare il tuo viaggio su misura nelle Torres del Paine e in Argentina.
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Preparati a scontrarti con il vento, con i contrasti cromatici di questa terra e, soprattutto, con l’emozione profonda di sentirti parte della natura più selvaggia e autentica del Cile.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Cile (per cui, come tour operator, ho creato più di 25 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
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Scopri chi sono
Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
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