Potosí: viaggio alla scoperta della città d’argento della Bolivia

Ultimo aggiornamento del post 11 Aprile, 2025

Potosí, Bolivia: cosa vedere.

La Bolivia non è soltanto altopiani e lagune; se stai progettando un Viaggio in Bolivia che unisca storia, architettura coloniale e un pizzico di avventura mineraria, Potosí è la meta da inserire nel tuo itinerario.
Nota come la “città d’argento” (grazie alla prodigiosa ricchezza estratta dal suo Cerro Rico), Potosí è un luogo in cui passato e presente si fondono, raccontando l’epoca in cui era uno dei centri più prosperi dell’America Latina e, al tempo stesso, mostrando la vita odierna dei minatori e dei suoi abitanti.
Inoltre, con i suo 4060 mslm è una delle città più alte del mondo!

 Ti accompagnerò in questo post alla scoperta di Potosí.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e della Bolivia (per cui, come tour operator, ho creato negli anni 24 programmi di viaggio); ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.  
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 950 post le straordinarie  bellezze  della Bolivia  e dell’America latina.
Alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊

Potosí: la storia della leggendaria città d’argento

Tutto comincia nel XVI secolo, quando l’impressionante Cerro Rico (la “montagna ricca”) venne scoperto dagli spagnoli, che trovarono in esso argento in quantità tali da alimentare l’economia europea per secoli.
Da un modesto insediamento, Potosí diventò presto una delle città più popolose e importanti dell’impero spagnolo.
C’è addirittura un’espressione in lingua spagnola – “vale un Potosí” – che indica qualcosa di immenso valore, a ricordarti quanto la fama di queste miniere fosse diffusa perfino a Madrid o a Siviglia.

L’argento di Potosí contribuì a finanziare re e guerre d’Europa, favorendo un flusso di commerci che legarono il Nuovo e il Vecchio Mondo.
Tuttavia, dietro quest’opulenza si nascondeva la durezza delle condizioni di lavoro in miniera e la sofferenza di migliaia di indigeni e schiavi.
Con il XVIII secolo, l’esaurimento progressivo delle vene più ricche e le trasformazioni geopolitiche determinarono un forte declino della città.
Eppure, Potosí non sparì dalla scena: nel XX secolo, la ripresa dell’estrazione di altri minerali (come lo stagno) e il turismo interessato al suo glorioso passato hanno contribuito a ridare vita a un centro che rimane un simbolo, nonché Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

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Cerro rico a Potosi, Bolivia

Il Cerro Rico: alla scoperta del cuore pulsante di Potosí

Non puoi parlare di Potosí senza pensare al Cerro Rico, la montagna che domina il panorama urbano e che, per secoli, ha fornito all’Europa una ricchezza inestimabile sotto forma di argento.
I minatori continuano a scavare gallerie al suo interno, anche se ormai l’argento non abbonda più come un tempo.
Oggi si estraggono altri metalli, ma la fame di risorse non è diminuita.
Visitare il Cerro Rico significa vedere in prima persona tunnel tortuosi e condizioni di lavoro spesso difficili: è possibile partecipare a un tour guidato delle miniere, scendendo a diverse decine di metri di profondità per incontrare i minatori, ascoltare le loro storie e donare eventualmente qualche provvista (bibite, foglie di coca o dynamite).
È un’esperienza forte, che ti fa toccare con mano la realtà di un mestiere duro, in un luogo in cui la sicurezza è ancora spesso precaria.

Sul fronte ambientale, l’estrazione mineraria ha lasciato segni profondi: deforestazione, scavi che indeboliscono la struttura della montagna e inquinamento dovuto a sostanze chimiche e scorie.
Malgrado ciò, il Cerro Rico conserva ancora un’impronta “sacra” per molti lavoratori, che venerano divinità come il “Tío”, lo spirito della miniera, quasi a cercare protezione e fortuna.
Se la tua intenzione è di avvicinarti alla vera anima di Potosí, questa è un’immersione che ti farà riflettere sulla forza e sull’ingegno umano, ma anche sul prezzo delle ricchezze che consumiamo.

Cosa vedere a Potosí: tra storia coloniale e bellezze andine

Girando per il centro di Potosí, capisci subito quanto questa città fosse, un tempo, un vero e proprio gioiello coloniale. Le strade acciottolate, le chiese barocche e i palazzi in stile spagnolo ricordano un’epoca in cui l’argento garantiva fasti e sontuosi decori. Tra i luoghi da non perdere:

Casa de la Moneda: un edificio maestoso in cui, durante il periodo coloniale, si coniavano le monete spagnole. Oggi ospita il Museo Nazionale della Zecca, dove puoi vedere i macchinari antichi, le presse in legno e i forni fusori usati per trasformare il metallo in valuta. Attraversando le sale, scopri come la ricchezza di Potosí influenzò l’economia di un intero impero.

👉 Leggi il mio post sulla Casa de la Moneda >>

La Cattedrale: situata in Plaza 10 de Noviembre, è un esempio perfetto di architettura coloniale mista a influenze andine. L’interno conserva opere d’arte sacra e altari riccamente decorati, mentre la facciata esterna è un colpo d’occhio in cui si fondono pietra e bianco.

Torre de la Compañía: un residuo dell’antica chiesa gesuita, la torre è nota per la sua silhouette elegante. Salendo, potresti godere di una vista parziale sul centro storico, e riflettere su quanto i missionari qui facessero incrociare la religione cristiana con le culture locali.

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Convento di San Francesco: un luogo ricco di spiritualità e tradizione, in cui si respira la vita monastica. L’architettura mescola l’austerità francescana con accenni di decorazioni autoctone, e i chiostri interni offrono un’oasi di pace lontano dal rumore delle strade.

Se vuoi esplorare i musei cittadini, oltre alla Casa de la Moneda ci sono il Museo Nazionale della Zecca (situato nel medesimo edificio, ma con sezioni distinte) e il Museo Universitario, spesso trascurato ma interessante per le raccolte di documenti storici e opere d’arte che raccontano l’evoluzione culturale di Potosí.

Vivere Potosí: informazioni pratiche per il tuo viaggio

Come arrivare e muoversi

Il modo più comune per raggiungere Potosí è via autobus da Sucre (circa 3-4 ore) o da La Paz (8-10 ore).
Se preferisci un tragitto più breve in aereo, potresti considerare di volare fino a Sucre o Uyuni e poi proseguire via terra.
Una volta in città, ti accorgerai che il centro storico è percorribile a piedi, anche se le salite possono mettere alla prova il tuo fiato (non dimenticare che siamo a oltre 4.000 metri).
Per le zone più periferiche, i taxi condivisi e i microbus sono opzioni diffuse ed economiche.

Potosi-Bolivia-cortile.

Dove mangiare

Se desideri immergerti nei sapori locali di Potosí, non limitarti alle solite zuppe e empanadas: la città custodisce una tradizione gastronomica che rispecchia la sua storia e le sue radici andine. Molti ristoranti si concentrano intorno alla Plaza 10 de Noviembre, dove puoi sperimentare un ventaglio di piatti tipici e incontri conviviali con gli abitanti del posto.

Piatti tipici di Potosí

Mondongo Potosino: uno dei piatti più celebri. È a base di carne di maiale cotta a lungo in una salsa piccante, accompagnata da mais bollito (mote) e patate. La particolarità sta nella miscela di spezie, che regala un sapore robusto e intenso.

K’alapurka: una zuppa densa preparata con mais, carne e spezie, spesso arricchita con pietre calde che continuano la cottura direttamente nella ciotola (è da qui che deriva il suo nome, che richiama l’idea di “pietra bollente”). Un’esperienza unica da vivere con cautela, perché la pietra all’interno rimane molto calda!

Sopa de Chairo: benché diffusa in altre parti della Bolivia, a Potosí la troverai con varianti specifiche. Di solito si prepara con carne (spesso lama), patate disidratate (chuño), verdure miste e spezie. Un toccasana per le giornate fredde.

Salteñas: se ti svegli presto, puoi provarle come colazione o spuntino a metà mattina. Sebbene siano una specialità di tutta la Bolivia, a Potosí spesso le farciscono con un mix di carne, uova, olive e brodo molto saporito.

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Ristoranti consigliati

El Fogón

Se vuoi gustare le ricette più tradizionali di Potosí in un ambiente informale, El Fogón de Alicia è un’ottima scelta. Prova il Mondongo e la Sopa de Chairo, preparate con ingredienti freschi acquistati al mercato cittadino. L’arredamento è semplice, ma l’accoglienza è calorosa e i prezzi alla portata di tutti.

Tambo Señoral

Un locale che mescola architettura antica e tocchi di modernità, situato nelle vicinanze della Casa de la Moneda. Qui potresti trovare il K’alapurka servito in maniera scenografica, con la pietra rovente immersa nella zuppa. Da non perdere anche i piatti a base di carne di llama, spesso cucinata con salsa piccante e accompagnata da mote de maíz.

Café La Plata

Posizionato a pochi passi dalla Plaza 10 de Noviembre, si contraddistingue per un menù che spazia dalla cucina boliviana a qualche piatto internazionale leggermente rivisitato in chiave andina. Le salteñas qui sono gustose e l’ambiente è piacevole, ideale se cerchi un posto dove rilassarti con un caffè locale dopo aver visitato il centro storico.

Naturalmente, in città non mancano le opzioni “fast” per un morso veloce, ma approfittare delle specialità potosine è un modo per collegare il tuo viaggio alle tradizioni culinarie di una città segnata dall’argento e dalla tenacia dei suoi abitanti. Siediti a tavola, chiedi consiglio ai cuochi o ai proprietari, e lasciati raccontare storie di miniere, profumi antichi e ricette tramandate di generazione in generazione. A Potosí, anche un semplice pranzo può rivelarsi un viaggio nel tempo.

Via di Potosi, Bolivia

Dove dormire

Se cerchi un alloggio dal fascino coloniale, potresti optare per hotel ricavati in antichi edifici, magari con patii interni e archi seicenteschi.
Strutture come l’Hostal Colonial o l’Hotel Santa Teresa offrono camere affacciate su cortili e servizi moderni in un contesto d’epoca.
Per i budget più ristretti, ci sono ostelli informali con stanze condivise e aree comuni, spesso colmi di viaggiatori pronti a scambiarsi consigli su come affrontare l’altitudine e le escursioni in miniera.

Consigli di viaggio e periodi migliori

A Potosí, l’altitudine può sfidarti. Ti conviene ritagliarti almeno un giorno per acclimatarti, bevendo molta acqua e foglie di coca, e facendo passi lenti, specialmente se arrivi da zone più basse.
Il clima è piuttosto freddo tutto l’anno, con giornate soleggiate e notti gelide da maggio a ottobre (stagione secca), mentre da novembre ad aprile (stagione delle piogge) potresti incontrare precipitazioni sporadiche. Porta con te indumenti caldi, giacca a vento e crema solare per proteggerti dai forti raggi ultravioletti.
👉  Leggi il mio  post Quando Andare in Bolivia >>

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Girl on surface of salt lake Salar de Uyuni in Bolivia with sky reflection

Potosí e dintorni: escursioni e gite fuori porta

Una volta esplorata a fondo la città, potresti cogliere l’occasione per spostarti nei dintorni:

Salar de Uyuni: a poche ore di autobus, ti attende il Salar de Uyuni, un’immensa distesa di sale dove il bianco del suolo si fonde all’azzurro del cielo in riflessi fuori dal comune, ideale punto di partenza per poi raggiungere la Laguna Colorada,  la laguna Hedionda, il deserto di Siloli, l’imponente Valle de Rocas e lo spettrale Cimitero dei Treni.

Lago Titicaca: Sebbene geograficamente più distante, alcuni viaggiatori preferiscono combinare un percorso che includa Potosí e poi Sucre, avvicinandosi alla zona di La Paz, da dove si può raggiungere il  Titicaca,  il lago navigabile già alto del mondo; siamo a 3800 metri di altezza.
Se cerchi pace e tranquillità, dei passare almeno una notte sull’isola del Sol; all’andata o al ritorno fermati anche all’isola della Luna.

La città di Sucre: altra perla coloniale della Bolivia, dista circa 3 ore di autobus e rappresenta un completamento ideale del tuo itinerario. Se ti interessa scoprire un’elegante architettura bianca e un contesto universitario animato, Sucre è il passo successivo naturale dopo Potosí.

Se hai voglia di perlustrare ancora di più le Ande boliviane, puoi prendere in considerazione escursioni verso villaggi minori, dove ancora si preservano feste tradizionali e artigianato locale, a testimonianza di un patrimonio culturalemolto più ampio di quanto ti aspetteresti in partenza.

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La mia esperienza al tuo servizio

Per visitare Potosí e la Bolivia  puoi fare affidamento su di me: sono Roberto Furlani, esperto della Bolivia e dell’America latina, che ho ideato e realizzato il blog  Viaggio-CentroSudAmerica.comin cui ti trovi.

Grazie a più di 32 anni di attività nel Turismo e a oltre 120 programmi di viaggio in America latina (vedi oltre), di cui oltre 24 per la Bolivia, posso costruire  itinerari personalizzati  e sicuri per vivere appieno tutte le  destinazioni del Paese.

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👉 Tour Perù-Bolivia >>
👉 Tour Bolivia Cile >>
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NOTA BENE
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Scopri chi sono

Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!

Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo  che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America  in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.

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