Il tuo Viaggio in Guatemala può iniziare sulle rive meridionali più iconiche, dove il cono perfetto del Vulcano San Pedro si specchia nelle acque profonde del lago Atitlán.
Alto 3020 metri slm e visibile da ogni villaggio costiero, questo stratovulcano domina il panorama e regala uno dei trekking più appaganti in Guatemala.
A piedi, dal porto di San Pedro La Laguna, in meno di mezza giornata puoi raggiungere la vetta e osservare il sole che sorge dietro i coni gemelli di Tolimán e Atitlán.
Ti accompagnerò in questo post alla scoperta del vulcano San Pedro.
Sono Roberto Furlani, esperto di Centro-Sud America e del Guatemala (per cui, come tour operator, ho creato più di 17 programmi di viaggio) e ho oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie bellezze del Guatemala e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
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Dove si trova il Vulcano San Pedro
Il cratere si alza sul versante occidentale della caldera di Atitlán (14,69 N / 91,27 W). Il sentiero ufficiale parte a 1640 m di quota, a cinque minuti di tuc-tuc dal molo principale di San Pedro.
Come arrivare da Antigua e Città del Guatemala
Se parti da Antigua hai due soluzioni pratiche. La maggior parte dei minivan turistici (“shuttle”) effettua il prelievo direttamente davanti al tuo ostello o hotel, ma se preferisci un punto fisso recati alla piccola sede di Atitrans in 2ª Calle Oriente n.º 12, mezzo isolato a est del Parque Central.
Qui dalle 07:00 gli autisti raccolgono i passeggeri, registrano i nominativi e partono subito dopo verso Panajachel, dove poi prenderai la lancha per San Pedro. Il banco biglietti rimane aperto fino alle 17, così puoi anche prenotare il ritorno o uno spostamento successivo.
Da Città del Guatemala il trasporto pubblico per il lago passa per la grande rotatoria di El Trébol sulla Calzada Roosevelt, crocevia di bus extraurbani.
Qui, prima delle 15:00, stazionano i microbus di Transportes Rebuli diretti a Los Encuentros e Panajachel: sali, paga il biglietto a bordo (circa 45 quetzales) e in poco più di tre ore sarai sull’imbarcadero.
Dopo le 15:00 lo stesso Rebuli fa capolinea a Los Encuentros, dove basta cambiare con un minivan locale per gli ultimi 30 minuti fino a Pana. El Trébol non è una stazione chiusa: fermati sotto il cavalcavia, accanto ai chioschi di bibite, dove i conducenti gridano la destinazione.
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Caratteristiche geologiche, flora e fauna
Il Vulcano San Pedro è un’antica bocca laterale della caldera Los Chocoyos, formatasi 84 000 anni fa con un’eruzione esplosiva che modellò l’intero bacino di Atitlán. La lava andesitica ha creato pendii costanti (30–35°) senza creste frastagliate; ciò rende la salita faticosa ma tecnicamente semplice.
Sotto i 2200 metri di quota, cammini fra piantagioni di caffè d’ombra (varietà bourbon), banani e avocati; sopra compaiono querce di pino-encino e, negli ultimi duecento metri, macchie di tussock d’erba iscaché che scricchiola sotto gli scarponi.
Avifauna endemica
Gli appassionati di birdwatching possono avvistare il guan cornuto, un galliforme dal becco blu, e il tanagra groppazzurra, un piccolo passeriforme. Ascolta il richiamo gutturale del motmot barrato nelle prime ore del mattino, quando la foresta è ancora avvolta da nubi basse.
Trekking: tempi, costi e consigli
Il sentiero ufficiale parte dal piccolo spiazzo sterrato che i tuc-tuc di San Pedro La Laguna raggiungono in dieci minuti di salita dal molo pubblico.
Qui sorge la caseta di controllo in legno della comunità: all’interno i guardaparque registrano nome e numero di passaporto, incassano l’ingresso (100 quetzales, dato aggiornato a maggio 2025) e consegnano un bigliettino numerato che va conservato fino al rientro.
Durata e dislivello
Dal punto di controllo (quota media 1 640 m) al cratere sommitale (3 020 m) superi circa 1 380 m di dislivello positivo. Chi ha buon passo impiega circa 3 ore; la maggior parte dei camminatori arriva in 3 ore e mezza / 4, includendo brevi soste ai mirador naturali che si affacciano sul lago Atitlán. Per la discesa, calcola un’ora e quaranta se non ti fermi a fotografare, due se le ginocchia chiedono pause.
Segnaletica e sicurezza
Il tracciato segue un’antica mulattiera usata per il trasporto del caffè: è largo, battuto e costeggiato da paletti verdi numerati ogni 100 m di quota; il numero 10, ad esempio, corrisponde a circa 1 740 m, il 25 a quota 2 240 m e così via.
A ogni possibile bivio troverai un cartello in legno con la freccia “Cima / Summit”.
Non uscire dal sentiero per evitare di calpestare i campi di milpa (mais) e i filari di arabica, proprietà delle famiglie Tz’utujil che vivono di agricoltura di sussistenza.
L’associazione ecoturistica del villaggio propone guide locali ufficiali: il servizio costa 200 quetzales complessivi per gruppi fino a sei persone ed è obbligatorio se parti al buio (tra le 3.00 e le 5.00).
Oltre a garantire l’orientamento, la guida racconta i nomi in lingua tz’utujil delle piante officinali, indica i punti dove avvistare colibrì coronati e spiega le leggende legate al lago.
Equipaggiamento consigliato
Metti nello zaino un litro e mezzo d’acqua – due se prevedi caldo, – più qualche banana.
Una giacca antivento leggera è utile dai 2 600 m in su: la cresta è esposta al soffio secco proveniente da nord-ovest. Se ambisci all’alba porta una lampada frontale di buona potenza; il terreno è umido e le radici dei pini formano scalini scivolosi.
I bastoncini telescopici riducono lo sforzo su quadricipiti e ginocchia nella parte finale in discesa.
Il versante guarda a sud-est: crema solare SPF 50 fin dalle 8.00 e cappello a falda rigida evitano scottature.
Alba dalla cima
Chi parte alle 3.30 dalla piazza centrale, o alle 4.00 dal punto di controllo, arriva in vetta prima che il cielo schiarisca.
In condizioni limpide distingui in sequenza l’arancio dell’orizzonte pacifico, il cono perfetto dell’Atitlán, il profilo a tre punte del Tolimán e, più lontano, il pennacchio intermittente del vulcano Fuego che si accende di bagliori rossi.
La temperatura scende fino a 6 °C: infila un pile leggero mentre sorseggi il caffè caldo servito dalla guida, poi goditi il silenzio interrotto solo dal canto dei motmot smeraldo che annunciano l’alba sulle acque blu-cobalto del lago.
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Cosa vedere in cima al Vulcano San Pedro
Quando metti piede sul bordo sommitale capisci perché il Vulcano San Pedro è uno dei vulcani del Guatemala più fotografati.
Sotto di te il lago Atitlán appare come un disco d’ossidiana incastonato fra i coni gemelli di Atitlán e Tolimán; a ovest, se il cielo è terso, indovini la dorsale che separa l’Altopiano dall’oceano Pacifico.
L’aria, già sottile a 3020 m., ha un profumo resinoso di pino-encino e porta solo il fruscio del vento; il silenzio amplifica il battito del cuore e rende più nitido lo scatto della macchina fotografica.
L’ora migliore resta l’alba: il sole tinge di rame le creste e crea giochi d’ombra sul lago, mentre il villaggio di San Pedro resta ancora immerso nel sonno.
Se rimani fino a metà mattina puoi osservare le termiche che sollevano falchi e gruccioni smeraldo in cerca di insetti.
San Pedro La Laguna, il villaggio ai piedi del vulcano
Terminata la discesa entri a San Pedro La Laguna in un labirinto di viuzze lastricate dove si parla Tz’utujil, variante maya che sopravvive accanto allo spagnolo.
Murales colorati raccontano leggende del lago e battaglie della guerra civile; dai laboratori spunta l’aroma del cacao tostato e del caffè lavato a umido.
Qui puoi fermarti qualche giorno: molte famiglie offrono stanze semplici e corsi intensivi di spagnolo con pensione completa. Nei mercati serali trovi tessuti intrecciati a pedale e collane di giada locale; comprare direttamente dai produttori mantiene il margine economico in comunità.
Per dormire hai ostelli sul lungolago, piccole guesthouse con giardino e poche boutique house view sul pontile, tutte raggiungibili a piedi dal molo. In cucina domina il pepián, stufato di pollo speziato, ma non mancano piatti vegetariani: prova la crema di ayote, una zucca dolce servita con tortilla di mais azzurro.
Attività nei dintorni
Se dopo il trekking in Guatemala hai ancora energie, sali in pick-up fino al belvedere di Indian Nose, il “profilo del maya addormentato”, e guarda un altro sorgere del sole, stavolta dal lato nord del lago.
Poco oltre San Marcos un sentiero breve conduce al Cerro Tzankujil, promontorio sacro punteggiato di altari cerimoniali e piattaforme per tuffarsi in acqua.
Con una lancha pubblica raggiungi in venti minuti San Juan, dove le cooperative indigene mostrano la tintura naturale del cotone con indaco e cochinilla, o ancora Santiago, patria del culto a Maximón, effigie sincretica protetta dai confratelli Tz’utujil.
I più curiosi possono visitare una finca di caffè: si percorrono i filari, si degustano varietà bourbon e caturra e si impara a tostare con metodo artigianale. Se preferisci la guida off-road, diversi abitanti noleggiano quad a ore per salire fra piantagioni d’avocado e panorami sulla caldera.
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Consigli di viaggio
La stagione secca, da novembre ad aprile, offre sentieri asciutti e cieli nitidi; in questi mesi l’escursione termica è forte, quindi porta una felpa leggera per la sera. Il villaggio è tranquillo, ma cammina sulle vie illuminate e usa una guida locale per i sentieri in notturna: sostieni così l’economia e riduci il rischio di smarrirti.
Con 35–45 euro al giorno copri dormitorio, pasti semplici, ingresso al vulcano e barca di linea; chi desidera maggiore comfort può salire a 70–80 euro scegliendo una camera vista lago e pasti a base di trota fresca.
Ricorda di chiedere sempre il permesso prima di fotografare le donne in huipil, il tipico corpetto ricamato: è un segno di rispetto verso una cultura che difende ancora i propri simboli.
Per informazioni aggiornate su clima e sicurezza puoi consultare i post Quando andare in Guatemala e Viaggiare sicuri in Guatemala; se hai dubbi scrivimi e pianificheremo insieme i transfer privati o le guide certificate.
Dove mangiare a San Pedro La Laguna
Sul viale che costeggia il molo trovi The Fifth Dimension, piccola caffetteria che propone burrito di fagioli neri, insalate di amaranto e dolci senza glutine; ideale per chi segue diete vegetariane o vegane.
Poco più avanti Idea Connection serve piatti creativi a base di prodotti locali: tamal di quinoa con salsa al chipilín, erba aromatica coltivata sulle terrazze sopra il lago.
Chi vuole sapori tradizionali scelga El Pulpo, fonda a gestione familiare che cuoce pepián in pentola di terracotta e accompagna con patín, piccolo pesce del lago cotto in foglia di maxán.
Qualunque sia il tavolo, assaggia una tazza di atol de elote, bevanda calda di mais dolce: ristora dopo la fatica della vetta e ti fa sentire parte della vita quotidiana del lago.
Vulcani simili in Centro e Sud America
Se stai valutando un itinerario che combini il Vulcano San Pedro con altri coni dell’area latino-americana, troverai differenze nette già a poche ore di volo.
In Messico il Nevado de Toluca offre un doppio lago craterico a 4 600 metri, ma manca quella linea d’orizzonte liquida che lo lago Atitlán regala a ogni passo dell’ascesa guatemalteca.
Spostandoti in Cile, il Villarrica è celebre per il magma visibile in notturna; l’emozione è intensa, però i regolamenti d’accesso sono rigidi e spesso chiudono il sentiero con poco preavviso.
Il San Pedro, invece, resta aperto quasi tutto l’anno e, grazie al clima più mite degli altipiani occidentali, non richiede attrezzatura invernale.
In Argentina, il Lanín domina foreste di araucarie e laghi patagonici: paesaggio straordinario, ma un dislivello di 2 000 metri che impone un bivacco in quota. Qui sul versante sud-occidentale del Guatemala ti bastano tre ore di cammino per passare dalle piantagioni di caffè alla vetta panoramica.
In sintesi, se cerchi:
un percorso breve ma allenante;
un cratere erboso affacciato su acqua dolce;
la possibilità di abbinare in giornata corsi di spagnolo, mercati indigeni e relax sul molo,
il Vulcano San Pedro resta un’esperienza unica tra i i vulcani del Guatemala.
In Viaggio in Guatemala con Roberto Furlani
Vuoi respirare l’alba sopra il lago e poi perderti tra i tessuti di San Pedro La Laguna?Non esitare a scrivermi e raccontarmi che tipo di esperienza hai in mente.
Insieme possiamo comporre un viaggio che abbracci le bellezze più iconiche di questa terra, senza dimenticare i dettagli pratici e la sicurezza.
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Scopri chi sono
Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
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Qui troverai molte informazioni che spero ti possano essere utili per preparare e arricchire il tuo programma di viaggio in Guatemala e la tua conoscenza, più in generale, dell’America latina.
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