Appena arrivi in Argentina, ti accorgi che i tesori naturalistici non si esauriscono nelle mete più conosciute.
C’è tutto un mondo da esplorare nelle province del nord-est, e se sei in cerca di un luogo davvero autentico, allora il Parco Nazionale Mburucuyá merita tutta la tua attenzione.
Ci troviamo nel nord-ovest della provincia di Corrientes, una regione dove le praterie si alternano a boschi e zone umide, collegandosi alla straordinaria area delle Paludi dell’Iberá.
Se hai passione per l’ecoturismo, per gli avvistamenti di animali selvatici e la scoperta di ecosistemi raramente toccati dall’uomo, questo parco ti regalerà momenti indimenticabili.
Nelle prossime righe troverai tutto ciò che serve per organizzare la tua visita, dal contesto storico alle dritte pratiche per vivere al meglio quest’esperienza.
E se sogni un Viaggio in Argentina che sia fuori dai soliti percorsi, Mburucuyá potrebbe essere la tua prossima destinazione ideale.
Sono Roberto Furlani, esperto di America latina e di Argentina, con oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1060 post le straordinarie bellezze dell’Argentina e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊
Storia del Parco
La zona che oggi costituisce il Parco Nazionale Mburucuyá vanta radici storiche che risalgono a molto tempo prima dell’arrivo degli spagnoli. Genti indigene popolarono quest’area, sfruttando le risorse naturali e stabilendo forme di convivenza con l’ambiente che si basavano sulla pesca, la caccia e un’agricoltura primitiva. In seguito, i Guaranílasciarono anche loro un segno tangibile, testimoniato da leggende e dai toponimi locali, spesso legati a termini di questa lingua.
L’impatto spagnolo sull’ambiente
L’epoca coloniale comportò un cambiamento notevole. I primi insediamenti spagnoli introdussero forme di allevamento e agricoltura intensive che modificarono l’equilibrio naturale del territorio. La biodiversità subì una graduale riduzione, poiché boschi e zone umide venivano convertiti in pascoli e coltivazioni. Ciò nonostante, alcune aree rimasero fortunatamente intatte, risparmiate dall’intervento umano, ed è proprio qui che l’essenza di Mburucuyá si è preservata.
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La donazione del Dr. Troels Pederson e la nascita del parco
L’istituzione del Parco Nazionale Mburucuyá avvenne grazie alla donazione di terre da parte del Dr. Troels Pederson, un appassionato di conservazione della natura che, nel XX secolo, decise di destinare i propri possedimenti alla tutela ambientale. L’obiettivo era garantire la salvaguardia di habitat fondamentali per centinaia di specie animali e vegetali, oltre a mantenere vivo il patrimonio culturale che per secoli aveva definito l’identità locale. Da allora, l’Amministrazione dei Parchi Nazionali lavora per bilanciare la fruizione pubblica del parco con la conservazione degli ecosistemi, sostenendo progetti di ricerca e valorizzazione delle tradizioni regionali.
Flora e Fauna
Saresti sorpreso dall’incredibile varietà di ecosistemi in pochi chilometri quadrati: dal Chaco Oriental alle propaggini della Selva Paranaense, fino alla transizione con El Espinal. È come trovarsi davanti a un mosaico naturale, dove ognuna di queste formazioni ospita specie uniche.
Chaco Oriental
Il Chaco Oriental si contraddistingue per boschi alternati a spazi aperti di praterie e zone umide. In quest’area potresti imbatterti in alberi come il quebracho, l’urunday, il viraró e la palma caranday. Queste piante si sono adattate a resistere a periodi di siccità e a temperature molto alte. Durante la stagione delle piogge, i corsi d’acqua e le paludi diventano rifugio per uccelli migratori e piccoli anfibi, mentre i margini erbosi ospitano mammiferi come il capibara.
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Selva Paranaense
Procedendo verso piccole colline e vallate ombrose, si entra nella Selva Paranaense, porzione di foresta pluviale che si estende principalmente nella regione mesopotamica dell’Argentina.
Qui potresti vedere la palma Syagrus romanzoffiana e alberi come il timbó e l’alloro, piante che amano l’umidità e il clima caldo. E se hai occhio, potresti notare scimmie urlatrici che saltano tra i rami, regalando momenti di pura meraviglia.
El Espinal
Infine, la fascia di El Espinal è un tipo di ambiente semi-arido, caratterizzato da palme yatay, praterie e boschi xerofili. Qui il suolo si fa più sabbioso o argilloso, e la vegetazione adotta strategie per sopravvivere in condizioni di precipitazioni più scarse. È lo scenario ideale per avvistare armadilli, volpi e perfino qualche giaguaro, sebbene questi grandi felini siano estremamente elusivi.
Specie Animali e a Rischio
Il Parco Nazionale Mburucuyá funge da rifugio per numerose creature: dai capibara e i caimani nelle aree più umide, alle volpi, armadilli e scimmie urlatrici nelle zone più boscose. Ci sono anche esemplari di lupo dalla criniera, lontra neotropicale, cervo delle paludi e, per gli amanti dell’ittiofauna, pesci come il dorado e il pseudoplatystoma che popolano lagune e fiumi interni. Alcune di queste specie risultano minacciate, e l’impegno del parco è volto a favorirne la riproduzione e a proteggerle dai bracconieri.
Sentieri e Attività
Scoprire Mburucuyá significa mettere gli scarponi e inoltrarsi fra percorsi immersi nella foresta e tratti lungo stagni o paludi. Il parco offre sentieri ben tracciati, che non richiedono necessariamente un grande allenamento ma sì un pizzico di spirito d’avventura.
Sendero Che Rogá
Uno dei percorsi più noti è il Sendero Che Rogá, ideale se vuoi un assaggio di flora e fauna tipiche. Si tratta di un cammino di difficoltà bassa, che si snoda fra piccoli boschi di palme caranday e radure in cui è facile intravedere capibara o aironi cenerini. Preparati ad affrontare qualche tratto con fango o pozzanghere, in particolare se visiti il parco dopo piogge recenti. Durante il tragitto, potresti trovare vecchi recinti, testimonianza di passati utilizzi zootecnici dell’area.
Sendero Yatay
Per chi desidera un itinerario più avvincente, il Sendero Yatay conduce in una zona in cui prevalgono le palme yatay, vere e proprie colonne vegetali che danno un tocco di esotismo al paesaggio. La lunghezza è moderata, e a metà percorso puoi sostare a un mirador naturale che si affaccia su una valle paludosa, regalandoti una vista perfetta se ami la fotografia naturalistica. In certe fasce orarie, potresti sentire le scimmie urlatrici che richiamano il gruppo con i loro vocalizzi potenti.
Birdwatching, fotografia e safari
Altre attività includono il birdwatching, data la presenza di oltre 200 specie di uccelli che vivono o transitano in quest’area. Alcuni operatori locali, su richiesta, possono organizzare piccoli safari in zone prossime alle acque, dove l’avvistamento di caimani e capibara è quasi garantito. Per la massima libertà, però, molti preferiscono girare in autonomia, armati di binocolo e macchina fotografica.
Informazioni Utili per la Visita
Come arrivare
Partire da Corrientes città è la scelta più logica: dista circa 170 km dal parco. La strada, in certi punti, è di ripio (ghiaia) o terra battuta, quindi ti conviene avere un’auto adatta a terreni non sempre perfetti. Se non sei automunito, considera un transfer privato o chiedi un passaggio agli abitanti del luogo che solitamente vanno e vengono dai villaggi limitrofi.
Alloggio a Mburucuyá e dintorni
Nel paese di Mburucuyá trovi qualche hotel o posada con servizi di base, un paio di strutture con un tocco più “turistico” e un clima familiare. Se preferisci sperimentare la natura fino in fondo, puoi optare per il campeggio all’interno del parco (occhio a portare tutto l’equipaggiamento necessario). Nei dintorni, se vuoi un livello di comfort superiore, ci sono piccole tenute convertite in alloggio, con camere arredate in stile rurale. Ti suggerisco di prenotare in anticipo, poiché la disponibilità non è molto estesa.
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Servizi e rifornimenti
All’interno del Parco Nazionale Mburucuyá, troverai servizi essenziali come bagni, docce e un’area picnic, ma devi fare affidamento su te stesso per quanto riguarda cibo e acqua (non ci sono tanti punti di ristorazione).
In paese invece ci sono piccoli negozi per comprare generi di prima necessità. Se ti interessa assaggiare la cucina locale, nelle vicinanze del parco ci sono un paio di ristoranti di fascia media, specializzati in cucina argentina con piatti tipici della zona, e un paio di trattorie più semplici con prezzi contenuti.
Periodo migliore per visitare il Parco
Il clima a Corrientes è subtropicale, con estati molto calde e umide e inverni miti. Per vivere il parco senza patire troppo caldo o zanzare, puoi scegliere la primavera (settembre-novembre) o l’autunno (marzo-maggio). Se non hai alternative e arrivi in estate, organizza le escursioni al mattino presto o nel tardo pomeriggio. Usa repellente per zanzare, crema solare e metti in conto alcuni acquazzoni improvvisi.
Consigli pratici
Per il trekking, vestiti a strati leggeri e porta scarpe comode, con suola antiscivolo. Non dimenticare binocolo per avvistare uccelli e cappello a tesa larga per proteggerti dal sole. L’ingresso al parco è di solito gratuito, ma certe visite guidate o escursioni particolari potrebbero avere un costo. Gli orari di apertura variano in base alla stagione, di solito dalle 7:30 alle 20:00.
Qui il Sito Web ufficiale del Parco nazionale Mburucuyà >>
Attrazioni nelle vicinanze
Se dopo aver esplorato il parco desideri continuare il tuo viaggio in provincia di Corrientes, ti consiglio di fare un salto alla Costanera de Corrientes, un lungofiume piacevole per passeggiare, oppure di spingerti a visitare la suggestiva Catedral de Corrientes. Se ancora avrai tempo, potrai esplorare altri aree naturali oppure dedicarti a scoprire la gastronomia locale (come l’Asado o i piatti a base di pesce di fiume).
Sono piccole esperienze che completano la scoperta di una provincia spesso poco conosciuta tra le città argentine più turistiche del Paese.
Nel Parco e in Argentina con Roberto Furlani
Se la prospettiva di perderti nei boschi, nelle praterie e nelle paludi del Parco Nazionale Mburucuyá ti ha affascinato, sappi che io posso organizzare il tuo viaggio in ogni dettaglio.
Dai consigli su quale stagione scegliere, all’inclusione di una visita all’altrettanto bello Parco dell’Iberá, posso creare un itinerario su misura che ti permetta di assaporare la natura di questa parte di Argentina in modo genuino e profondo. Contattami e iniziamo insieme a pianificare questa avventura ecoturistica nel cuore della Mesopotamia argentina!
Sono Roberto Furlani, esperto di Argentina e dell’America latina; ho ideato e realizzato il blog Viaggio-CentroSudAmerica.com, in cui ti trovi.
Grazie all’esperienza acquisita in più di 32 anni di attività nel Turismo e di oltre 120 programmi di viaggio in America latina (vedi oltre), posso costruire per te itinerari personalizzati e sicuri per vivere piacevolmente tutte le destinazioni dell’Argentina.
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Scopri chi sono
Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).
Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!
Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.
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