Cibo Messicano: Un Viaggio nei Sapori nel Cuore dell’America latina

Ultimo aggiornamento del post 4 Settembre, 2025

Cibo Messicano: un Viaggio di Sapori

In un viaggio in Messico, parti dal piatto e arrivi alle persone: se vuoi capire un luogo, assaggia quello che la gente del posto  mangia ogni giorno.
Il cibo messicano non è “etnico” in senso vago, è un mix di  agricoltura, tecniche, stagioni, mercati e case.

Nelle prime forchettate in Messico ti accorgi che tutto nasce dal mais, dai peperoncini freschi e secchi, da utensili in pietra e da cotture lente.
Poi arrivano le ncontaminazioni: spagnole, africane, asiatiche, di frontiera.
Il risultato è una cucina con una logica ferrea e molto concreta.

Ti accompagnerò in questo post alla scoperta del cibo messicano

Sono Roberto Furlani, esperto di America latina e di Messico, con oltre 32 anni di attività professionale nel Turismo.  
Questo, in cui ti trovi, è il mio Blog ” Viaggio-CentroSudAmerica“, in cui racconto in più di 1050 post le straordinarie  bellezze  del Messico e dell’America latina (alla fine di questo post potrai conoscere meglio chi sono 😊

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Si fa presto a dire “cibo messicano”

Il Messico è vasto e vario. Altitudine, clima e storia locale cambiano la dispensa. Per questo la cucina messicana non è uniforme: ogni regione ha ingredienti e preparazioni distintive.

Nord: griglie, carne e farina di grano

Nel nord trovi tagli alla brace, capretti in barbacoa (cottura lenta, un tempo in fossa coperta, oggi spesso al forno), tortillas di farina di grano e formaggi freschi. Le salse sono più sobrie, la griglia è regina.

Centro: mais e salse complesse

Nell’altopiano centrale dominano tortillas di mais, pozole (zuppa con mais cacahuazintle trattato con calce), e moles: salse stratificate di peperoncini, semi, spezie e talvolta cacao. Città del Messico è il crocevia dove assaggi di tutto, dallo street food ai mercati storici. Se ti fermi puoi programmare una giornata intera solo tra taquerías e fondas.

Sud e sud-est: spezie, annatto e agrumi

Nel sud-est, soprattutto nello Yucatán, incontri l’achiote (semi di annatto) nella cochinita pibil marinata e cotta lentamente.
Se vuoi un quadro completo della cucina dello Yucatan e dei piatti tipici dello Yucatan, parti da qui e poi esplora i mercati di Merida e Valladolid.

Coste e isole: pesce, lime e peperoncini freschi

Sulle coste lo stile è più agrumato e fresco: ceviche, zuppe di pesce, riso e aguachiles (piatti freddi con lime e peperoncini frullati).
Se sei nello Yucatán, alterna il mare alle soste gastronomiche: Cancun, Cozumel, isla Mujeres, isla Holbox e la Laguna Bacalar possono diventare tappe di un percorso in cui alterni Cenotes dello Yucatan e tavole di pesce.

Due estremi che parlano la stessa lingua

All’altro capo del paese, in Baja California e Tijuana assaggi fish tacos, frutti di mare, influenze californiane e vini della Valle de Guadalupe. Nel sud, in Chiapas, scopri bevande a base di cacao e mais (come l’atole e il tascalate), tamales speziati e formaggi locali.

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Influenze e contaminazioni della cucina messicana

Radici precolombiane: milpa e tecniche di base

Prima di tutto c’è la milpa: un sistema agricolo dove mais, fagioli e zucche crescono insieme e si sostengono a vicenda. Da qui nascono le preparazioni quotidiane e la nixtamalizzazione (cottura del mais con acqua e calce, cioè idrossido di calcio): rende il chicco digeribile, libera nutrienti come la niacina e permette di ottenere la masa, l’impasto per tortillas e tamales. Senza questa tecnologia non avresti i piatti tipici messicani che conosci.

Eredità spagnola: ingredienti, animali, dolci

Con i secoli coloniali arrivano riso, grano, agrumi, olio d’oliva, spezie, ma anche allevamenti di pollame e maiali. Cambiano cotture e condimenti: stufati più lunghi, fritture in olio, dolci con piloncillo (zucchero di canna non raffinato) e canelita (cannella messicana). Nelle città storiche e a Città del Messico leggi queste stratificazioni in ogni fonda.

Caraibi e Golfo: agrumi, pesce e conserve

Sulle coste dello Yucatán pesano i contatti con isole e scambi marittimi. Il pesce si abbina a lime e arancia amara; l’escabeche (marinata acida) conserva e profuma.
Tra Cozumel, isla Mujeres, isla Holbox e i centro come Cancun e Playa del Carmen incontri ceviche, aguachile e zuppe leggere.
A ovest, Celestún e Laguna Bacalar raccontano un’altra costa, con pesca artigianale e agrumi locali.

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Tracce francesi: pani, pasticceria e abitudini da caffè

Nell’Ottocento arrivano tecniche di panificazione e pasticceria “alla francese”. Nascono pani come il bolillo (sfilatino croccante per le tortas, i panini) e dolci da panadería accanto a café che servono café con leche e biscotti. Lo ritrovi nei quartieri storici di Guadalajara e in molte città dell’altopiano.

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Piatti messicani: un vero patrimonio di gusti, colori e sapori

Dal 2010 la cucina messicana è patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO. Il riconoscimento non riguarda un singolo piatto, ma un sistema: colture, tecniche, utensili, rituali e condivisione comunitaria. In pratica, quello che vedi a tavola è solo la parte visibile di una filiera che parte dal campo.

Mais, calce e salute: la nixtamalizzazione

La nixtamalizzazione è la lavorazione del mais con acqua e calce (cal viva trasformata in idrossido di calcio): rende il chicco digeribile, libera la niacina e permette di impastare la masa per tortillas e tamales. Senza questo passaggio, la cucina messicana non esisterebbe come la conosci oggi.

Il linguaggio delle salse

Le salse sono un vocabolario. Salsa verde con tomatillos (piccoli frutti acidi simili a pomodori verdi), salsa roja con pomodoro e peperoncini secchi, pico de gallo con cubetti freschi. I moles sono “romanzi lunghi”: tostature, macinature, cotture lente. Cambiano per colore e ingredienti, dal mole poblano con cacao al mole negro di Oaxaca.

Antojitos e piatti di sostanza

Gli antojitos sono “piccoli capricci” da strada: tacos, quesadillas, sopes, gorditas. Poi ci sono i piatti di sostanza: pozole, birria (stufato speziato di capra o manzo), cochinita pibil, enchiladas e chilaquiles per la colazione. Non tutto è piccante: il piccante si dosa. Chiedi “poco piccante” (poco picante) o “senza” (sin picante) e osserva come reagisce chi cucina.

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La cucina messicana tradizionale, dai Maya al Tex-Mex

La base è agricola e antica: mais, fagioli e zucche coltivati insieme nella milpa (consociazione di campi dove ogni pianta sostiene l’altra). La nixtamalizzazione è il passaggio chiave: cuoci il mais con acqua e calce, liberi nutrienti, ottieni la masa per tortillas e tamales. È una tecnologia alimentare, non un dettaglio folclorico.

Utensili e gesti che fanno la differenza

Il metate (pietra per macinare) e il molcajete (mortaio di basalto) danno struttura a impasti e salse. Il comal (piastra) tosta, asciuga e cuoce. Sono strumenti funzionali: cambiano la consistenza, non solo il sapore.

Influenze che hanno lasciato il segno

Con la colonizzazione arrivano riso, grano, agrumi, spezie, latticini. Oggi riconosci stufati “alla spagnola”, dolci con zucchero di canna (piloncillo) e cannella messicana (canelita). In città di scambio come Città del Messico la mescolanza è quotidiana.

Che cos’è davvero il Tex‑Mex

Per Tex‑Mex si intende la cucina nata nel sud degli Stati Uniti in contatto con comunità messicane. Predilige tortillas di farina, formaggi fusi gialli, panna acida, cumino marcato. Piatti come burrito oversize, chili con carne e nachos con cheddar sono Tex‑Mex, non tradizionali.
In Messico i tacos sono piccoli, morbidi, di mais; le salse sono fresche o tostate; il formaggio non copre tutto.
Se vuoi confrontare, fai una sera da taquería in Tijuana e un pranzo in una fonda a Città del Messico: capisci al volo la differenza.

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Quelle cose uniche che trovi solo in Messico

Peperoncini: un vocabolario, non solo “piccante”

In cucina i peperoncini sono come parole con significati diversi.
Freschi: jalapeño croccante, serrano più pungente, habanero aromatico e intenso, poblano erbaceo.
Secchi: ancho (dolce e prugna secca), guajillo (fruttato), pasilla (cacao e uvetta), chipotle (jalapeño affumicato), árbol (secco e deciso), morita (affumicato più breve). Li usi per salse da tavola, stufati, marinature. Il risultato non è “quanto brucia”, ma quale profumo porta nel piatto.

Mole: una famiglia di salse complesse

Mole non è una ricetta unica. È una tecnica: tostare, idratare, macinare peperoncini con semi e frutta secca, addensare con tortilla o pane, profumare con spezie e a volte cacao.
Cambia per regione: mole poblano con note di cacao, mole negro di Oaxaca profondo e tostato, coloradito più morbido, pipianes a base di semi di zucca o sesamo. Lo servi spesso con tacchino o pollo, riso bianco e semi tostati. Il mole è un piatto da festa perché richiede tempo e coordinazione.

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Erbe, spezie e fermenti che spiegano un territorio

Epazote (erba resinoso‑balsamica) aiuta a digerire i fagioli e profuma zuppe. Hoja santa (foglia grande, note di anice e pepe) avvolge formaggi o pesci. Achiote (semi di annatto) colora e profuma marinate agrumate nello Yucatán. Pulque è una bevanda fermentata dalla linfa di agave, lattica e poco alcolica: una testimonianza viva di tecniche antiche.

Regione che visiti, sapore (e ricetta) che trovi

Yucatán: agrumi amari e achiote

Qui incontri la cochinita pibil: maiale marinato con achiote e arancia amara, cotto lentamente, oggi spesso in forno coperto.
Trovi panuchos e salbutes (tortillas fritte farcite), papadzules (tortillas nel pipian di semi di zucca).
Per orientarti tra piatti e mercati, passa dalla guida sulla cucina dello Yucatan e, se stai costruendo l’itinerario, guarda cosa vedere in Yucatan.

Se vuoi una ricetta base “di casa”: prepara una salsa di pomodoro arrostita. Abbrustolisci pomodori, cipolla e uno o due peperoncini (ancho per dolcezza, árbol per vigore) sul comal o in padella senza grassi, frulli con poco sale e un goccio d’acqua. È il condimento più utile per quasi tutto.

Chiapas: foglie aromatiche e bevande di mais e cacao

Il chipilín è una foglia tenera (Crotalaria longirostrata) che profuma tamales e zuppe. Assaggia il pozol, bevanda fresca di mais e cacao usata come spuntino sostanzioso. Il caffè d’altura e il cacao criollo raccontano un’agricoltura montana. 

Ricetta lampo locale: tamales de chipilín. Si impasta la masa con brodo leggero e foglie tritate, si avvolge in foglia di banana, si cuoce a vapore. Gusto erbaceo, consistenza soffice.

Oaxaca: sette moles e tlayudas

Oaxaca è scuola di mole. Trovi il mole negro, il coloradito, il amarillo. La tlayuda è una grande tortilla secca, farcita con quesillo (formaggio filante locale), fagioli e salse, croccante ai bordi.
Le chapulines (cavallette tostate con lime e sale) sono spuntini proteici dalla storia antica.

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Jalisco e l’occidente: birria e torta “affogata”

A Guadalajara provi birria (stufato di capra o manzo in brodo di peperoncini) e torta ahogada (panino “affogato” in salsa di pomodoro piccante). Qui nascono tequila e tante varianti di pozole. La cucina è sostanziosa, pensata per tavolate lunghe.

Golfo e Altipiano: eredità mediterranea e mercati meticci

A Veracruz il pescado a la veracruzana combina pomodoro, olive e capperi con peperoncini locali: influenza mediterranea su pesce del Golfo.
Sull’altopiano centrale, in Città del Messico, fai un giro tra mercados storici, fondas e taquerías: suadero, al pastor, tlacoyos (dischi di masa ripieni e cotti sul comal).

Nord e frontiera pacifica: griglia, farina e mare freddo

Nel nord spopolano carne asada, tortillas di farina e cotture alla brace.
In Baja California nascono i fish tacos con panature leggere e cavolo crudo. A Tijuana la scena street food è continua, tra mariscos e carni affumicate. Sulla costa sud del Pacifico, Acapulco porta a tavola zuppe di pesce, ceviche e frutta croccante con lime e sale chili.

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Frutas y frijoles: grandi protagonisti della cucina messicana

Fagioli: base proteica, mille forme

I frijoles sono il pilastro proteico quotidiano. Li trovi de la olla (in brodo, morbidi), refritos (saltati con poco grasso fino alla crema), interi nelle zuppe o come farcia. Varietà comuni: nero, bayo, pinto. Con il mais formano un piatto completo per amminoacidi: è nutrizione, prima ancora che tradizione.

Avocado e guacamole: equilibrio, non maschera

L’avocado è dolce‑grasso e pulito. La guacamole tradizionale è essenziale: avocado schiacciato, lime, cipolla, peperoncino fresco, coriandolo. Niente panna acida, niente cumino fisso. Deve sostenere, non coprire. Il Messico è tra i maggiori produttori al mondo: lo capisci dalla qualità e dalla presenza costante a tavola.

Frutta, verdure croccanti e bevande “leggere”

Manghi, papaye, ananas, guayaba (guava), mamey (frutto dolce dalla polpa arancione), tunas (fichi d’India), jícama(radice croccante e acquosa), agrumi di diverse varietà. La frutta entra nelle aguas frescas: jamaica (ibisco), horchata(riso), tamarindo (polpa di tamarindo). È idratazione quotidiana, non moda.

Nopal, zucche e semi: la logica della milpa a tavola

Il nopal è la pala del fico d’India: si pulisce dalle spine, si griglia o si salta, resta acidulo e croccante. Le zucche forniscono sia la polpa sia i semi di zucca (pepitas), fondamentali per salse come il pipián. Con mais e fagioli completano il cerchio nutrizionale.

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Il mais: cibo sacro anche per i morti

Il mais non è solo un ingrediente: è identità agricola e culturale. Nelle campagne lo vedi coltivato in milpa (sistema in cui mais, fagioli e zucche crescono insieme e si “aiutano” a vicenda).
Durante il Día de los Muertos compaiono offerte domestiche in cui, accanto al pan de muerto, trovi tamales e bevande di mais come atole: sono gesti quotidiani trasformati in memoria.

Nixtamalizzazione: come e perché

La nixtamalizzazione è la cottura del mais in acqua e calce (idrossido di calcio). Serve a rendere digeribile il chicco, a liberare nutrienti come la niacina e a ottenere la masa, l’impasto base. Dal nixtamal macinato sul metate (pietra piatta di basalto usata come “mulino” manuale) nasce tutto: tortillas, tamales, sopes.

Dal campo al piatto: usi concreti

Al mattino bevi atole (bevanda calda di mais) o champurrado (versione con cacao). A pranzo la tortilla accompagna stufati e verdure. La sera puoi trovarti davanti un pozole: zuppa densa con mais grande (cacahuazintle), carne o verdure e condimenti freschi. In strada assaggi elote (pannocchia) e esquites (chicchi saltati con lime e peperoncino).

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Le tortillas messicane

Le tortillas di mais sono la norma in gran parte del paese: piccole, morbide, con profumo di tostato. Le tortillas di farina di grano sono più comuni al nord e in area di frontiera: grandi, elastiche, adatte a carni grigliate. La scelta cambia struttura e sapore del piatto.

Colori e varietà del mais

Il mais criollo non è solo giallo: esistono varietà bianche, blu e rosse. Il colore racconta suolo e clima e porta note diverse: il blu è leggermente terroso, il bianco più delicato. In una tortillería chiedi una tortilla appena cotta sul comal (piastra d’argilla o metallo): capisci subito la differenza.

Come entrano nei piatti

I tacos sono piccoli e di solito doppi, per reggere il ripieno. Le quesadillas si piegano con formaggio e, a scelta, verdure o stufati; le enchiladas sono tortillas passate in salsa calda e poi farcite; i chilaquiles riciclano tortillas del giorno prima, cotte in salsa con uova o pollo.
A Città del Messico prova anche i tlacoyos (dischi di masa ripieni e cotti sul comal), utili per capire consistenza e tostatura.

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Geografie della tortilla

Nello Yucatán, accanto ai tacos, vedi panuchos e salbutes (tortillas fritte e farcite) tipici della cucina dello Yucatan. In Chiapas i tamales in foglia di banana sono più morbidi e umidi. Nel nord, fino alla Baja California e a Tijuana, le tortillas di farina accompagnano carne asada e fish tacos.

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Le salse

Le salse messicane tengono insieme il piatto. La salsa roja unisce pomodoro e peperoncini secchi; la salsa verde usa i tomatillos (frutti verdi e acidi, simili a piccoli pomodori avvolti da un calice) per dare freschezza; la pico de gallo è una dadolata cruda di pomodoro, cipolla, coriandolo e peperoncino.

Tre salse di riferimento, spiegate bene

La pico de gallo è fresca, da tavola, ideale per bilanciare tacos e antojitos.
La chipotle sauce gioca sull’affumicato: pomodoro o adobo, chipotle, aceto e sale; accompagna carni grasse e panini.
La red habanero sauce (salsa rossa all’habanero) è tipica dello Yucatán: peperoncino habanero, aceto o succo di agrumi, sale, a volte carota per addolcire. La riconosci subito: profuma di frutta e pizzica netto.

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Le bevande messicane

Tequila: denominazione, categorie, servizio

La tequila è un distillato da agave blu con denominazione d’origine. Categorie comuni: blanco (più netta sulle note vegetali), reposado (breve legno), añejo (affinamento più lungo). Si beve liscia o in cocktail. Con piatti agrumati e street food messicano funziona bene la blanco, che pulisce il palato.

Mezcal: materie prime e affumicato naturale

Il mezcal nasce da diverse specie di agave, spesso cotte in forni interrati che portano note affumicate. Trovi joven, reposado, añejo. Con mole o carni più grasse il profilo affumicato regge senza coprire.

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Margarita: essenziale, ben bilanciata

Il margarita è semplice quando è fatto bene: distillato di agave, succo di lime, dolcificante. Sale sul bordo se ti piace. Accompagna fritti leggeri e antipasti.

Caffè e bevande “da mercato”

Il café de olla è caffè preparato in pentola con piloncillo e canelita; caldo, rotondo, ideale al mattino. L’horchata è una bevanda di riso (talvolta con latte), zucchero e cannella; rinfresca e spegne il piccante. Tra le aguas frescas trovi jamaica(ibisco) e tamarindo (polpa di tamarindo), onnipresenti nei chioschi di Città del Messico e lungo le coste.

Birra messicana

La birra messicana: un must

La birra messicana più diffusa è la lager chiara: secca, pulita, pensata per il caldo. Accanto trovi lager ambrate in stile Vienna come Modelo Negra e chiare come Modelo Especial.
Negli ultimi anni si sono affermati microbirrifici, soprattutto in Baja California e a Tijuana, con IPA, stout e interpretazioni locali (talvolta con peperoncini o cacao).

Come si beve: lime, sale e varianti da bar

L’uso di lime e sale nasce come abitudine da spiaggia e chiosco. Chelada significa birra con lime e sale. Micheladaaggiunge salsa Worcestershire, salse piccanti e, a volte, succo di pomodoro: rinfresca e pulisce la bocca tra un taco e l’altro.

Abbinamenti che funzionano

Con ceviche e piatti agrumati dello Yucatán (vedi la guida ai piatti tipici dello Yucatan) scegli una lager chiara. Una Modelo Negra regge mole e birria tipica di Guadalajara.
Sulla costa pacifica, da Acapulco a nord, la chiara si sposa con fritti di mare e tacos al pastor; nel Caribe, tra Cancun e Playa del Carmen, è la scelta naturale con pescado alla griglia.

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Consigli di viaggio per un’esperienza culinaria autentica

Mercati e fondas: cosa sono e come orientarti

Le fondas sono piccole cucine di mercato o locali di quartiere a gestione familiare. Offrono piatti del giorno semplici, preparati in casa, spesso con un “menú del día” a prezzo fisso (zuppa, piatto principale, contorno e una bevanda). Sono il punto d’ingresso più diretto alla cucina quotidiana.

Per scegliere bene, guarda tre cose. La rotazione: se vedi piatti che escono di continuo e tavoli che si liberano in fretta, è un buon segno.
La piastra (comal, una piastra di metallo o argilla per cuocere e tostare): se sforna tortillas calde senza sosta, sei nel posto giusto.
Le salse: assaggia prima una punta sul dorso del cucchiaino e chiedi “poco piccante” alla prima prova. In generale, i mercati funzionano meglio la mattina e a pranzo; arriva presto per trovare più scelta e prodotti freschi.

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Corsi di cucina e produttori: entra davvero nelle cucine

Un corso di poche ore ti fa capire i gesti base: tostare i peperoncini, idratarli, pestare le salse nel molcajete (mortaio di basalto), formare e cuocere le tortillas.
Nello Yucatán impari marinature all’achiote (semi di annatto macinati con agrumi) e cotture lente.
Se puoi, abbina il corso a una visita al mercato con l’insegnante: impari a riconoscere il livello di maturazione di avocado e tomatillos, la differenza tra peperoncini freschi e secchi, e come si contratta senza fretta.

Comida callejera: come riconoscerla e cosa assaggiare

La comida callejera è il cibo di strada servito da chioschi e taquerías.
La riconosci da una fila costante, un menù corto e una postazione ordinata. Osserva il piano di cottura, la pulizia, la gestione delle salse (meglio se in contenitori ombreggiati e rinnovati spesso).

Cosa cercare, in pratica: a Guadalajara birria (stufato speziato, spesso di capra o manzo) e torta ahogada (panino “affogato” in salsa di pomodoro piccante); ad Acapulco zuppe di pesce e fritti appena scolati; tra Cancun, Playa del Carmen e le isole Cozumel e Isla Mujeres crudi agrumati come ceviche e aguachile; a Tijuana fish tacos e carni alla griglia; in Chiapas tamales avvolti in foglia di banana e bevande a base di mais e cacao. Ordina poco alla volta e aggiungi le salse gradualmente.

Stagioni e sicurezza: pianifica con criterio

Clima e festività influenzano orari di mercato, pesca e disponibilità.
Con il caldo conviene mangiare presto, scegliere banchi all’ombra e bere spesso. Preferisci acqua imbottigliata; se sei sensibile al freddo-­caldo, chiedi bevande senza ghiaccio. Sulle salse, fidati del tuo palato: assaggia, aspetta, poi condisci.
Per gli spostamenti serali scegli zone vive ma ordinate, e informati in loco su orari e aree più adatte a muoverti a piedi.

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In Messico con Roberto Furlani; la mia esperienza al tuo servizio

Scommetto che leggere in questo post cosa offre la cucina messicana ti è venuta l’acquolina in bocca e una voglia matta di partire per un viaggio in Messico!
Allora scrivimi: in pochi giorni ti preparo un percorso personalizzato con guide locali fidate, alloggi responsabili e il giusto equilibrio tra mare e cultura. 

Sono Roberto Furlani, esperto di Messico e dell’America latina e ho ideato e realizzato il blog  Viaggio-CentroSudAmerica.comin cui ti trovi.

Grazie all’esperienza acquisita in più di 32 anni di attività nel Turismo e di oltre 120 programmi di viaggio in America latina (vedi oltre), posso costruire  per te itinerari personalizzati e sicuri per vivere piacevolmente tutte le destinazioni del Messico.

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Ti segnalo alcuni programmi:
👉 Yucatan e Chiapas Smart in libertà >>
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NOTA BENE
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Nel portale Messico troverai sia viaggi individuali che di gruppo.  I viaggi individuali possono partire in qualsiasi giorno dell’anno, anche con una sola persona! I viaggi di gruppo prevedono invece date fisse.

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Scopri chi sono

Mi chiamo Roberto Furlani e lavoro con passione nel Turismo da oltre 32 anni, di cui 15 passati a dirigere l’Ufficio Turismo del WWF Italia (Fondo Mondiale per la Natura) e 12 come Tesoriere di AITR (Associazione Italiana Turismo Responsabile).

Grazie anche a questa ricca esperienza sono oggi Responsabile Prodotto e Tour operator per Evolution Travel (il Network che conta più di 600 consulenti di viaggio on line), per cui ho creato più di 120 programmi di viaggio, con cui potrai scoprire il Centro-Sud America!

Troverai tutta la mia storia nel “chi sono”; aggiungo solo  che per 22 anni sono stato giornalista pubblicista delle pagine scientifiche del Corriere della Sera.
E’ stato così per me estremamente naturale dare vita al Travel Blog Viaggio Centro Sud America  in cui ti trovi e creare più di 900 post e video che, spero, ti aiuteranno a conoscere e amare intensamente come me questa Regione del nostro Pianeta.

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Scopri il Messico con il mio Blog

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Qui troverai molte informazioni che spero ti possano essere utili per preparare e arricchire il tuo programma di viaggio in  Messico  e la tua conoscenza, più in generale, dell’America latina.

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Cucina dello Yucatan

FAQ – Frequently Asked Questions

In Messico scoprirai  una cucina regionale molto varia, ma alcuni piatti li potrai trovare un po’ ovunque.
Tra i piatti tipici rientrano i tacos al pastor (maiale marinato e cotto su spiedo verticale, servito con ananas e cipolla), il mole poblano di Puebla (salsa densa con peperoncini secchi, spezie e una nota di cacao) e il pozole (zuppa di mais nixtamalizzato con maiale o pollo, guarnita con lattuga e ravanelli).

Nello Yucatán potrai gustare la cochinita pibil -maiale marinato nell’achiote (l’annatto) e agrumi -, cotto lentamente finché si sfalda.
A Oaxaca scoprirai le tlayudas (grandi tortillas croccanti con fagioli, formaggio e carne), in Jalisco la birria di capra o manzo stufata è abbinata a tortillas calde, mentre ovunque trovi tamales di mais cotti al vapore in foglie di mais o banana.
Per orientarti tra salse, tortillas e abitudini a tavola, leggi il mio post  sulla cucina messicana.

Una cena in stile locale ruota intorno a tortillas di mais ben calde, da usare come pane e per comporre tacos al momento.
Non mancano salse servite a parte: salsa roja e salsa verde (a base di peperoncini e pomodoro o tomatillo), pico de gallocon pomodoro e lime, più guacamole con avocado schiacciato e coriandolo.
In apertura si condividono antojitos come quesadillas, sopes (dischetti di mais con fagioli e formaggio) e totoposcroccanti; sul tavolo trovi lime e sale, da usare con misura.
Come piatto principale compaiono carne asada, enchiladas o cochinita pibil se vuoi richiamare la cucina dello Yucatan, mentre per chiudere vanno bene flan o tres leches.

Per una panoramica delle usanze a tavola e dei piatti più diffusi, dai un’occhiata alla guida alla cucina messicana.

La carne più comune è maiale e manzo, seguiti da pollo; nelle zone interne trovi barbacoa di agnello o manzo cotta a lungo, sulla costa più pesce e frutti di mare.
Il maiale è protagonista di carnitas (straccetti cotti lentamente nel loro grasso) e di al pastor su spiedo con marinatura di achiote, mentre il manzo è spesso arrachera (bavetta alla griglia) o cortadillo in umido.
A Jalisco si ordina birria di capra o manzo con brodo profumato, nello Yucatán la cochinita pibil porta aromi di agrumi e spezie.
Gli insaccati artigianali compaiono in piatti regionali, ma l’accento resta su tagli semplici e cotture alla griglia.
Per capire come queste ricette entrano nella tradizione, leggi la panoramica sulla cucina messicana.

 

La piccantezza dipende dalla ricetta e dalla salsa che aggiungi, perché il peperoncino è un ingrediente, non un obbligo.
Trovi varietà dolci o moderate come jalapeño e guajillo, più incisive come serrano e chipotle, fino all’habanero che nello Yucatán accompagna spesso piatti di maiale e pesce.
Nei ristoranti servono le salse a parte, quindi puoi scegliere tra poco piccante, medio o senza (chiedi “sin picante” o “poco picante”).
Molti piatti si basano sul contrasto tra acidità del lime, dolcezza del mais e nota affumicata dei peperoncini secchi, non solo sul grado di piccante.

Se vuoi approfondire abitudini e ricette, trovi spunti nella guida alla cucina messicana e nelle specialità della cucina dello Yucatan.

 

 

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Recensioni Google

5.0
Basato su 13 recensioni
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Elena Mauri
20:25 09 Oct 25
Viaggio Perù e Bolivia
Abbiamo scelto un viaggio Peru e Bolivia fine agosto inizio settembre 2025, organizzato per noi soltanto, visto il nostro desiderio di conciliare queste 2 mete prima dell'inizio della scuola. Arrivo a Lima-Arequipa-Puno e Titicaca-La Paz-Uyuni-Cusco-Aguacaliente-Machu-Piccu-Polcoyo-Partenza da Lima.
Il viaggio è andato benissimo, non ci sono stati intoppi di nessun genere. Il meteo era perfetto, pioggia solo una notte. Partiamo dal fatto che il viaggio è stato pensato in maniera veramente ottima, dall'acclimatamento ai momenti per recuperare le forze. Tutti ma veramente tutti sono stati puntualissimi e super professionali. Tutti gli autisti sono stati ineccepibili, giuda perfetta, ci hanno non solo portato alle destinazioni, ma ci hanno aiutato nelle pratiche per l'imbarco dei bus e si sono sempre sincerati che l'auitista successivo sia presente (frontiera tra Peru-Bolivia). Il personale che ci ha accolto a Lima, Cusco estremamente professionale. Ovviamente ci sono guide degne di una elogio e guide che forse avrebbero potuto fare di più, ma si sa che non siamo tutti uguali e magari non nella giornata gusta.

Punti degni di nota:
-entrata a Machu Picchu all'apertura alle 6.00 ha fatto la differenza!
-Montagne arcobaleno, Polcoyo in particolare, sono stata una levataccia ma una meraviglia da non perdere, con poca gente e visita con tranquillità (grazie per avercele suggerite). La valle per arrivarci è veramente bella e ancora autentica.
-Uyuni e le lagune degli altipiani sono un'esperienza che ti resta nel cuore, una magia che ti strega!
-Tratte in bus cama, super apprezzate sia tra Arequipa a Puno che da La Paz a Uyumi e ritorno. Il servizio delle compagnie scelte era veramente ottimo!
-Albergo Tierra Viva a Puno con la camera superior soprattutto dopo i giorni al salar di Uyuni
-Alberghi tutti ok forse quello che mi è piaciuto meno era quello di Arequipa e quello basico di alta quota.
-Cucina peruviana strepitosa, non lo sapevamo ma una rivelazione interessante.
-La Paz è stato una scoperta, non si può dire bellissima ma molto particolare sotto vari aspetti
-Non ci siamo mai trovati in difficoltà in aree pericolose grazie alla organizzazione. La gente è sempre stata cordiale.

Punti che per me potrebbero essere migliorati:
- Gita sul lago Titicaca (Tequile e isole Uros) troppo turistiche e la guida avrebbe dovuto impegnarsi un pò di più.
- Alloggio basico tra le lagune boliviane, ma a 4600 m è difficile chiedere di più.
- Autista Salar e altipiani: giovane un po' sbrigativo ci ha mollati le sere mente le altre guide erano presenti. Una sera essendo arrivati per ultimi hanno dovuto inventarsi una cena arrivata parecchio tardi dopo gli altri. Però ha guidato bene e organizzato aperitivo e pranzi benissimo, non possiamo lamentarci di null'altro. Anche il bagno nelle acque termali a quasi 5000 è stato ben gestito.

Vorrei aggiungere che, grazie alla accurata organizzazione di Roberto e le agenzie locali, abbiamo potuto apprezzare e goderci pienamente il viaggio.
Maria Sole Cammeresi
09:29 27 Sep 25
Il nostro viaggio è andato benissimo, ha veramente superato le nostre aspettative (che erano già alte!).
Scegliere cosa ci sia piaciuto di più è difficile, ma effettivamente l’isola di San Cristobal è stata la nostra preferita (complice anche il bellissimo sole che ci ha accolto). Le escursioni sono andate tutte molto bene, Pinzon è stata però quella che ci ha regalato di più per quanto riguarda le esperienze con gli animali, ma scegliere la nostra preferita è veramente difficile!
Anche Quito ci è piaciuta moltissimo, ci hanno colpito particolarmente le bellissime chiese gotiche e barocche e l’accoglienza e simpatia dei suoi abitanti.
Annapaola Deiana
09:44 23 Sep 25
Il viaggio che Roberto ci ha aiutato ad organizzare è andato molto bene: impeccabile sotto un profilo organizzativo e bellissimo sotto un profilo paesaggistico.
Ci ha consentito di realizzare quel mix che volevamo tra autonomia (nei giorni in cui abbiamo viaggiato tra Arica, Codpa, Putre, Iquique e Calama con la macchina noleggiata) ed organizzazione (i tour a San Pedro ed I 4 giorni boliviani).
I partner locali che ci hanno fornito supporto (Chile Tours e La Torre Tours) sono stati puntuali e molto proattivi. Ci siamo sentiti seguiti e accuditi.
Le informazioni che Roberto ci ha messo a disposizione sono state preziose nel programmare i nostri giorni "in libertà" nel nord del Paese. Il nostro consiglio per dare un supporto ancora più efficace, aiutando le persone che sceglieranno un tour simile al nostro, è di integrare le informazioni con i seguenti aspetti:

1) Nell'anello da Arica (aeroporto) ad Arica non ci sono rifornitori di gasolio; beninteso, il pieno ci è bastato ma, considerato che la raccomandazione della società di noleggio, è stato di mantenere la macchina "su-di-giri" per non ingolfare il motore, è comunque utile da sapere per programmare eventuali detour o allungamenti del percorso (capiamo che a Putre è possibile acquistare gasolio in taniche);
2) Da molti mesi la Ruta 11 che porta a Putre (Arica- La Paz) è interrotta tutti i giorni per diverse ore, cosa che ci ha costretti a lunghe attese. Sarebbe utile essere informati degli orari di apertura per poter programmare meglio le tempistiche del percorso;
3) La descrizione del tour in Bolivia mette giustamente in risalto le bellezze naturali di ciò che si andrà a vedere ma sarebbe opportuno segnalare la lunghezza dei tragitti in auto (cosa che invece giustamente ci è stato segnalato nelle informazioni sul tour nel nord del Cile) ed il fatto che l’80% del viaggio si svolge su strade bianche il cui stato potrebbe essere molto brutto con conseguenze sul fisico di chi non è abituato (e non è alla guida). Se, per ipotesi, un viaggiatore che soffrisse di mal di schiena, non potrebbe affrontare un viaggio del genere, nonostante la perizia della guida / autista (nel nostro caso, il signor Vicente, una persona di grandissima esperienza e perizia).

Il supporto di Roberto è stato eccellente e, anche se non è stato necessario, il fatto di poter contare sulla sua costante presenza è stato un grandissimo contributo al confort del nostro viaggio.
Anche se non abbiamo prossimi viaggi sudamericani in programma, quando succederà, Roberto sara senz'altro un riferimento a cui tornare.
Flavio Cordioli
10:00 14 Sep 25
Barbara e Flavio
Tour classico del Peru'
Dal 6 al 23 Agosto 2025

Caro Roberto
Vorremmo esprimere la nostra sincera gratitudine per aver promosso e organizzato assieme al team di Peru' responsabile un tour del Peru' perfetto e su misura per noi.
Il viaggio è andato ben oltre le nostre aspettative, e ci ha permesso non solo di ammirare le bellezze di questo incredibile paese, ma anche (come nei nostri desideri) di entrare più profondamente in contatto (anche se per periodo breve) con la gente e la cultura peruviana, nonchè con il fascino della sua incredibile e misteriosa storia precolombiana.
Un plauso in particolare a tutti gli operatori peruviani di Perù responsabile, incluso tutte le guide molto gentili e professionali , e tutti gli addetti (contatti per emergenze, autisti etc). In ogni Hotel e da ogni contatto di Peru' responsabile ci siamo sentiti ben accolti, al sicuro, in buone mani e a volte abbiamo avuto la sensazione di avere un trattamento privilegiato, trovandoci spesso da soli con la nostra guida (e in più con l'autista per escursioni giornaliere).
Non mancheremo nel consigliare di contattare Roberto Furlani e Evolution Travel a chi vorrà visitare il Peru' ma anche il sud America nei paesi di sua competenza.
Grazie ancora
Barbara e Flavio
Mauro Minenna
10:55 12 Sep 25
Roberto ha organizzato per me e per la mia famiglia un viaggio a Cuba rendendolo una esperienza di viaggio straordinariamente autentica e un modo per conoscere persone e le loro storie. Una visione di viaggio sostenibile e responsabile nella quale mi riconosco moltissimo. Vi invito a fidarvi di lui e della sua sensibilità e competenze!
Alessandro Luppino
16:40 08 Sep 25
Il viaggio è stato molto bello e ci e piaciuto veramente tanto. Le 2 visite con la guida privata sono state interessantissime. Personalmente il tour puno/cusco ci ha coinvolto un po meno per i tempi troppo serrati (ma so che questo non dipende da voi ma e già cosi). Siamo stati molto soddisfatti dei trasporti perché erano tutti molto puntuali gentili e disponibili.
Grazie ancora per averci aiutato!!!
Alessandro
Matteo Gatti
13:29 04 Sep 25
HO FATTO UN VIAGGIO A DICEMBRE 2024 CON LA MIA FAMIGLIA ALLE GALAPAGOS.ROBERTO è MOLTO PREPARATO E PROFESSIONALE, SI PERCEPISCE LA SUA PASSIONE .HA ORGANIZZATO TUTTO NEI MINIMI DETTAGLI, RISPECCHIANDO TUTTI I NOSTRI DESIDERI.
ABBIAMO FATTO 15 GIORNI PIENI DI ESCURSIONI E SPOSTAMENTI TRA LE VARIE ISOLE E AL NOSTRO ARRIVO C' ERA SEMPRE QUALCUNO AD ASPETTARCI . QUANDO ABBIAMO AVUTO PROBLEMI CON UN ESCURSIONE ROBERTO è STATO SUBITO PRONTO AD AIUTARCI E RISOLVERE IL PROBLEMA .
massimo cecchi
12:36 04 Sep 25
viaggio stupendo, nonostante i tanti trasferimenti voli ecc nessun disguido, puntualità eccezionale.
Non poteva andare meglio!
LAURA MEGLI
23:20 30 Aug 25
Il viaggio è stato stupendo!!! Un complimento particolare a tutte le agenzie locali per l'accoglienza, la gentilezza e la puntualità. Ottima professionalità per le guide, in particolare Massimo del Cile e Adalid al Titicaca.
Il programma ha seguito un'ottima tabella di marcia!
Un immenso grazie a Roberto per il supporto e l'aiuto nell'organizzazione del viaggio, è stato unico❤️
A presto ☺️
rossana cherici
13:23 28 Aug 25
Grazie mille, Roberto. Il viaggio in Perù ' stato molto bello. Impegnativo, ma si sapeva. Eccezionale Perù Responsabile, per organizzazione, disponibilità, livello delle guide, puntualità, ecc.
Per quanto riguarda il trekking di Vera Cruz, direi che Eco Ice sembra una delle agenzie più organizzate: tende spaziose, materassini comodi, stanza a disposizione al ritorno prima del pullman.
Nell'insieme, un'esperienza da affrontare con la dovuta preparazione, ma che poi inserisci nella lista dei viaggi memorabili.

Non è tutto qui! In questi anni ho aiutato tantissime altre persone a costruire il viaggio dei loro sogni!

Guarda la pagina dove ho raccolto le testimonianze reali di chi si è affidato a me per il suo viaggio in Centro e Sud America!

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